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Stati Uniti: dal 2013 tutto costerà di più. Gli effetti del fiscal cliff
venerdì 26 ottobre 2012, di
A partire dal primo gennaio 2013, la congiunzione di una serie di eventi fiscali porterà gli Stati Uniti a quello che la stampa ha definito il "fiscal cliff", ovvero il dirupo fiscale dovuto all’aumento di alcune imposte che potrebbe avere effetti catastrofici sull’economia statunitense: per i cittadini tutto costerà di più.
Abbiamo visto già cosa significhi fiscal cliff: la fine di alcune agevolazioni fiscali e l’entrata in vigore di nuove tasse, ma: quali possono essere gli effetti del fiscal cliff sull’economia USA?
Fiscal Cliff: gli effetti
Anzitutto, il risultato macroeconomico della stretta fiscale spingerebbe gli Stati Uniti verso la recessione a partire dagli inizi 2013.
– Il fiscal cliff comporterebbe una riduzione del debito pubblico di circa 560 miliardi di Dollari, incidendo però negativamente sulla produzione interna.
– Il Tax Policy Center, infatti, stima una riduzione del prodotto interno lordo di circa 4 punti percentuali durante il 2013: meno 3 punti percentuali a causa dell’aumento delle aliquote (per il dettaglio sugli aumenti: approfondimento sul fiscal cliff), mentre un altro punto percentuale in meno sarebbe dovuto dai tagli imposti alla spesa pubblica e alla difesa.
– In questo contesto, il tasso di disoccupazione aumenterebbe vertiginosamente, arrivando a far stimare la perdita del posto di lavoro per circa 2 milioni di Americani.
Dal 2013 tutto costerà di più per gli Americani
Secondo un’interessante analisi pubblicata dalla CNBC, a partire dal prossimo anno i contribuenti americani "dovranno scavare a fondo nelle loro tasche" perché per loro, tutto costerà di più. La congiunzione di eventi fiscali causerà una stretta senza precedenti: la fine di alcune agevolazioni e l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, la riforma sanitaria e l’aumento dei costi dell’educazione (i temi più preoccupanti per l’opinione pubblica statunitense) provocheranno, già dal prossimo gennaio, un cal del pil pari a 0.8 punti percentuali.
Secondo quanto rivelato dalla stampa, i cittadini americani sono seriamente preoccupati riguardo alla capacità di spesa: l’aumento degli oneri salariali, insieme all’aumento generale delle tasse ridurrà il loro potere di acquisto.
Dai legislatori si attendono risposte concrete affinché sia possibile trovare una soluzione per alleggerire il peso del fiscal cliff a partire dal primo gennaio 2013. Ma se tali risposte tardassero ad arrivare l’effetto del fiscal cliff comporterebbe una stretta fiscale pari soltanto al giro di aumenti del 1969, quando si finanziava la Guerra nel Vietnam.
Quali sono le possibili soluzioni?
Le proposte per arginare gli effetti catastrofici associati al fiscal cliff si riassumono, sostanzialmente, in tre posizioni più o meno condivise (e condivisibili):
– C’è chi sostiene che si possano lasciare le cose così come sono, giudicando positivamente la riduzione del debito pubblico, tralasciando evidentemente gli effetti collaterali a questo associati;
– C’è chi sostiene che si possano cancellare alcuni (o tutti) gli aumenti previsti: in questo modo, però, il debito andrebbe aumentando esponenzialmente e rendendo sempre più concreta la possibilità che gli Stati Uniti si trovino a dover fronteggiare una crisi del debito simile a quella dell’Eurozona.
– C’è chi propone di trasformare il fiscal cliff in fiscal slope (lett. pendenza fiscale): ovvero adottare un approccio graduale affinché le questioni fiscali abbiano un ridotto impatto sull’assetto economico degli Stati Uniti.
Fiscal Cliff: la nuvola nera sulle elezioni USA 2012
E’ facile intuire come il fiscal cliff sia diventato materia di dibattito elettorale (visto che manca una manciata di giorni alle elezioni). Secondo una recente analisi il candidato Repubblicano risulterebbe più "anti-cliff" rispetto ad Obama; infatti Romney ha giocato molto durante la campagna sulla questione del "il presidente Obama [che] ci manda incontro al fiscal cliff".
Qualsiasi decisione in merito al fiscal cliff sarà impopolare e, per tanto, dovremo aspettare necessariamente la fine delle elezioni per sapere cosa accadrà negli Stati Uniti a partire dal prossimo anno. Ma una cosa è certa, il 2013 non sarà un anno facile per l’economia degli Stati Uniti.