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Elezioni USA 2012, Goldman Sachs: Romney migliore per il fiscal cliff

venerdì 26 ottobre 2012, di Ivan Pasquariello

Elezioni USA 2012 ormai alle porte. Per Goldman Sachs, l’elezione di Romney sarebbe migliore per superare il fiscal cliff.

Le motivazioni di Goldman Sachs

Come sancito da una nota ai suoi clienti, la Goldman Sachs ritiene che Mitt Romney sia la scelta giusta per sperare davvero di superare il “fiscal cliff” e l’impatto disastroso che potrebbe avere sull’economia.

Per questo motivo, secondo la banca d’affari statunitense, le elezioni di novembre sono le più importanti della recente storia degli Stati Uniti.

“Una vittoria di Romney sembra possa portare a un’estensione a breve termine del progetto di tagli alle tasse proposto dal 2001/2003 da Bush” ha scritto mercoledì Alec Phillips, firma americana esperto di politica economia.

A partire dall’anno prossimo, scadranno gli incentivi fiscali introdotti durante l’era Bush e si dovrà trovare un accordo sul tetto del debito americano, in modo tale da evitare, se possibile, i tagli automatici alle spese e gli aumenti delle imposte.

Con l’elezione del candidato repubblicano, la Casa Bianca sarebbe disposta a collaborare con i democratici per ottenere quanto meno un’estensione dei tagli alle tasse e ritardare così i tagli automatici alla spesa, secondo quanto dichiarato da Goldman Sachs e da altre firme importanti di Wall Street.

“C’è semplicemente una percentuale di rischio maggiore per il mercato azionario con una rielezione di Obama, perché si potrebbe cadere giù da questo “precipizio fiscale”. L’attuale presidente dovrebbe collaborare con i membri del Tea Party, e Obama ha già mostrato scarsa efficacia quando si è trattato di essere bipartisan” ha rivelato Lawrence McDonald, autore, trader ed esperto di strategia politica.

Le previsioni e i sondaggi

In questo momento i sondaggi parlano di una corsa alla Casa Bianca molto combattuta. Per ottenere un consenso, i repubblicani dovrebbero prendere la Camera, e i Democratici il Senato. Ma i repubblicani guadagneranno anche dei seggi al Senato.

Gli investitori avvertono sul rischio che a novembre il Consiglio potrebbe non essere in grado di raggiungere un accordo sul “fiscal cliff”. Secondo Goldman, questa analisi è probabile al 33%. Il mercato e l’economia non sarebbero pronti a sostenere un colpo di questa portata.

Secondo i membri di Goldman gli aumenti delle tasse e i tagli alla spesa previsti dal “fiscal cliff”, peseranno per un valore del 3,5% sul PIL.

“La percezione è che Romney sia più anti-cliff di Obama, in quanto il secondo desidererebbe aumentare le tasse sugli americani più ricchi” ha confermato Michael Block, esperto di strategia politica presso Phenix Partners Group.

Sarà forse proprio il “fiscal cliff” a rappresentare l’ago della bilancia a queste elezioni presidenziali del 2012?

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