Stati Uniti: il fiscal cliff influenzerà le elezioni presidenziali?

Daniele Sforza

17 Settembre 2012 - 16:54

Stati Uniti: il fiscal cliff influenzerà le elezioni presidenziali?

Pericolo "fiscal cliff" sulle elezioni USA 2012: un’opportunità in più per Romney, un ostacolo in più per Obama, già impegnato sul fronte delle rivolte islamiche.

Fiscal cliff: cos’è?

"Fiscal cliff": letteralmente "scogliera fiscale", ma il significato si può anche rendere con i termini "rupe" e "precipizio": da quello che si può intuire, quindi, non una passeggiata. Riguarda gli Stati Uniti, alla vigilia delle elezioni presidenziali, e rischia di diventare un ostacolo non indifferente per l’economia americana, secondo molti opinionisti uno dei fattori chiave sui quali si giocheranno le prossime elezioni.

In cosa consiste il fiscal cliff? In un accordo da trovare riguardante il tetto al debito USA, alla scadenza degli incentivi fiscali introdotti dal vecchio governo Bush, che minerà alle fondamenta la crescita degli Stati Uniti nei primi mesi del prossimo anno: il rischio più evidente consiste in una nuova recessione, quella stessa recessione preventivata dalle principali agenzie di rating, il motivo alla base per il quale Fitch e Moody’s hanno tagliato l’outlook USA minacciando seriamente ulteriori bocciature.

Romney sfrutta il fiscal cliff per attaccare Obama

"Lo stallo politico rischia di farci precipitare in una nuova recessione", ha tuonato Romney. "Il presidente Obama ci manda incontro al fiscal cliff", ha dichiarato con un’affermazione che suona come una vera e propria minaccia.

Evitare ulteriori tagli alla spesa e sgravi fiscali: questo l’obiettivo della Casa Bianca, ma è già polemica sui tagli alla spesa pubblica. Più di 100 miliardi di dollari dal 2 gennaio 2013, ma al centro delle discussioni vi sono i target da colpire. Tra le proposte, la più discussa è quella che riguarda la Difesa, ma ci si preoccupa anche per altri settori, che potrebbero generare conseguenze e ripercussioni spiacevoli sul mercato del lavoro, sia per ciò che concerne il settore pubblico, sia per quello privato.

Romney ha colpito Obama soprattutto sulla proposta di ridurre il budget riservato alle spese militari, Pentagono in primis (previsto un taglio di 54 miliardi di dollari). Proposta, questa, che arriva nel momento meno adatto, viste le recentissime rivolte contro le ambasciate USA in molti Paesi islamici.

Risulta alquanto naturale che Romney si sta giocando le ultime carte a disposizione: il sostegno dei petrolieri (che gli finanziano la campagna) e l’inedita fiducia dei bookmakers sulla sua vittoria, sono solo un "pour parler", perché a quanto rivelano gli ultimi sondaggi, Barack Obama è cresciuto nella percentuale dei consensi non solo per quanto riguarda le preferenze in generale, ma anche per quel che concerne la gestione della situazione economica e del mercato del lavoro, frutto della recente convention democratica.

L’ombra delle agenzie di rating sugli USA

Fitch e Moody’s stanno guardare, in attesa che la loro minaccia di bocciare ulteriormente gli Stati Uniti diventi realtà: la minaccia, infatti, potrebbe concretizzarsi, come hanno rivelato le due agenzie di rating nei loro bollettini giustificando la revisione al ribasso dell’outlook USA, qualora non si riescano a raggiungere un accordo su politiche di stabilizzazione adeguate al fine di evitare il fiscal cliff all’inizio del prossimo anno. Qualora infatti non si raggiungesse un accordo per stabilizzare il rapporto tra debito e PIL, il rischio di una nuova recessione sarebbe molto più che realizzabile.

Nel frattempo, un’altra agenzia di rating, ma meno nota rispetto alle solite note, ovvero Egan-Jones, ha comunicato di aver rivisto al ribasso il merito di credito degli Stati Uniti, riducendolo da "AA" ad "AA-": tra le motivazioni, la sfiducia nel QE3, il programma della Federal Reserve che ha fornito inizialmente un po’ più di ottimismo alle Borse, ma che in molti hanno criticando giudicandolo un intervento mirato solamente a un beneficio "temporaneo".

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it