Forex: cambio dollaro/yen verso 105,50, ma nel 2014 può salire fino a 124

Non si ferma il rally del tasso di cambio dollaro/yen, che stanotte è volato sui massimi da oltre 5 anni a 105,41 sulle aspettative di un nuovo allentamento monetario da parte della Bank of Japan. Le autorità monetarie nipponiche non intendono frenare la discesa dello yen sui mercati internazionali, nonostante negli ultimi 12 mesi la perdita di valore sia davvero eclatante. La BoJ è addirittura pronta ad aumentare le misure di stimolo monetario nei prossimi mesi, soprattutto se l’obiettivo di inflazione del 2% in due anni dovesse apparire troppo difficile da raggiungere con l’attuale piano di quantitative easing, già di per sé mastodontico e senza precedenti.

Sul forex il deprezzamento della moneta giapponese prosegue non solo sul dollaro statunitense, ma anche su tutte le altre major currencies. La volatilità sullo yen è sempre più alta e le posizioni net short ai massimi storici. Il tasso di cambio dollaro/yen è salito fin sopra il target di 105 ipotizzato da diversi broker e banche d’affari all’inizio dell’anno, ma ora è pronto a migliorare ulteriormente le proprie posizioni in scia all’ampliamento del gap dei tassi di interesse tra i titoli di stato americani e quelli giapponesi. Inoltre, mentre la BoJ si appresta ad aumentare gli stimoli monetari, la Federal Reserve ha avviato il tapering ed è pronta ad alzare i tassi nella seconda parte del 2015.

Da un punto di vista tecnico il cambio dollaro/yen, che ha guadagnato il 22% da inizio anno, potrebbe alzare stabilmente il suo baricentro d’azione nel range compreso tra 100 e 105 e iniziare una fase di consolidamento che potrebbe poi risolversi con un nuovo breakout esplosivo delle resistenze. Il successivo target diventerebbe senza alcun ombra di dubbio area 110 – 110,50, livelli toccati per l’ultima volta nell’agosto del 2008. Se la debolezza dello yen dovesse poi restare cronica e il dollaro diventare sempre più appetibile agli occhi degli investitori, nel 2014 il cambio dollaro/yen potrebbe salire fino a 115 prima e 124 poi. Quest’ultimo livello risale a giugno 2007, ovvero prima che esplodesse la peggiore crisi finanziaria dai tempi della Grande Depressione.