Fintech: i trend del 2019

Fintastico

04/10/2018

13/07/2021 - 12:36

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In che direzione andrà la trasformazione dei servizi finanziari nel prossimo futuro? Diamo un’occhiata alle tendenze fintech più significative del 2019.

Fintech: i trend del 2019

Gli istituti di credito tradizionali hanno un interesse sempre maggiore rispetto alle innovazioni che stanno portando le imprese fintech sul mercato, e ne è prova la costante crescita a livello globale degli investimenti nel settore. Come evolverà il Fintech nel corso del prossimo anno? Ci saranno ampi margini di crescita di uno o più dei suoi verticali?

Nessuno è in possesso di una sfera di cristallo per prevedere il futuro, ma che il fintech abbia drasticamente cambiato il modo in cui le aziende utilizzano i servizi finanziari è sotto gli occhi di tutti. La massiccia adesione di manager, executive ed esperti del settore a ForumBanca Milano 2018 ci ha offerto un’ottima occasione di contatto con i trend del fintech e le soluzioni più interessanti.

Tra le startup che hanno preso parte all’evento troviamo:

  • solarisBank, una piattaforma di servizi bancari che ha l’ambizione di diventare una sorta di “cloud” per transazioni, depositi e prestiti di ogni tipo;
  • Revolut, la famosa challenger bank inglese che permette in tutto il mondo di cambiare diverse valute a costi ridotti rispetto ai canali tradizionali;
  • Raisin, la principale piattaforma online paneuropea di depositi a risparmi che permette agli istituti di credito di attrarre da altri paesi depositi a tassi più bassi per durate più lunghe rispetto ai tempi italiani;
  • Chainside, una startup italiana che permette ai negozianti di accettare bitcoin. Famoso è l’accordo che ha stretto con Uri (Unione Radio Taxi Italia) grazie al quale adesso a Roma si può pagare la corsa del taxi in bitcoin;
  • BigProfiles, che ha sviluppato un algoritmo che permette alle imprese di arricchire i profili dei clienti, producendo una scheda con le informazioni pubbliche presenti sulle reti sociali e altri database pubblici.

Considerando i continui cambiamenti nel campo della tecnofinanza, rimanere aggiornati con le ultime tendenze e le innovazioni che sono al centro dell’attenzione al momento è più un dovere che un’opzione. Qui di seguito cercherò quindi di analizzare alcuni dei trend che reputo più interessanti sul mercato con uno sguardo a quello che potrebbe accadere il prossimo anno.

Sempre più cashless

Le soluzioni di pagamento sono ora più numerose che mai e l’ascesa del bitcoin, la criptovaluta più famosa, ha fatto sì che le persone iniziassero a guardare alla carta moneta in modo differente (es. in alcuni paesi le donazioni ai senzatetto avvengono attraverso app e QR code). Imprese e individui hanno iniziato a preferire metodi alternativi di trasferimento e gestione del denaro rispetto al canale bancario tradizionale. L’obiettivo delle soluzioni di pagamento innovative è quello di eliminare le rigide normative che ancora attanagliano le banche tradizionali.

A inizio 2018 è entrata in vigore la seconda direttiva sui servizi di pagamento (PSD2) che dà potere a tutte le imprese di utilizzare altre soluzioni di pagamento oltre le banche. Questa direttiva offre una strada chiara per lo sviluppo del fintech e una volta finito il periodo transitorio di 18 mesi (settembre 2019) si potrà iniziare a parlare di “banca come sistema aperto”.

Anche se l’adozione del bitcoin non è diventata massiccia, l’interesse e la curiosità per le sue evoluzioni continuano a destare molto interesse. Le applicazioni decentrate saranno focalizzate su nuove idee, nuovi ecosistemi e nuove esperienze. Le criptovalute consentono questo tipo di sperimentazioni anche grazie alle loro caratteristiche. Attualmente non si può parlare di un internet decentralizzato, ma le imprese che operano e sviluppano progetti con la tecnologia blockchain sembrano mirare a questo specifico risultato tra qualche anno.

Cooperazione

Molte persone credono che il fintech serva solo a “disintermediare” i player tradizionali, in realtà il fintech aiuta startup e imprese ad evolvere e crescere. Il 2019 potrebbe essere l’anno nel quale gli strumenti fintech a supporto delle imprese diventeranno mainstream. È semplice capire il perché: molte imprese orientano i loro sforzi al controllo dei costi, ad un controllo efficiente delle risorse finanziarie, all’acquisizione di nuovi clienti ecc. Durante il prossimo anno ci si aspetta che il numero di imprese che utilizzano il fintech crescerà, soprattutto per le aziende che desiderano disintermediare i loro processi. Detto in parole povere: smetterà di perdere margini e valore aggiunto in commissioni e condizioni scritte in lettere minuscole.

Le soluzioni fintech presenti sul mercato non cercano di stravolgere i modelli di business attuali, ma affiancano le imprese nel raggiungimento dei loro obiettivi. La gamma di vantaggi offerti dalle imprese fintech può aiutare qualsiasi azienda a migliorare la propria redditività, ma nel caso di una startup l’impatto è maggiore e ancora più visibile.

Aggregatori di servizi

Sempre più spesso gli imprenditori che operano nel fintech si concentrano su un nuovo tipo di modello di business che aggrega i servizi invece di svilupparli in modo verticale. L’unica differenza tra questo modello di business e gli altri che si basano su un approccio verticale (es. un’app che permette di pagare attraverso lo smartphone, una piattaforma che concede prestito alle imprese, ecc.) è che nel caso degli aggregatori di servizi, sia i consumatori sia i fornitori di beni/servizi vengono trattati allo stesso modo. Gli aggregatori di servizi consentono alle startup fintech di lanciare e aumentare la popolarità del loro prodotto e/o servizio sul mercato e potrebbero rappresentare un punto di svolta per tutte le imprese che desiderano avvicinarsi al settore fintech e scoprire gli strumenti che permettono di gestire al meglio le proprie finanze. Questo tipo di modello di business è favorito anche dal fatto che le startup fintech solitamente non lavorano con molti dipendenti, hanno poche risorse da dedicare al marketing e il loro budget è ridotto.

Oltre il Cloud

Il Cloud, insieme al Software as a Service (SaaS), rappresentano due dei fattori che hanno reso possibile la trasformazione digitale. Sempre più spesso però il modello SaaS sta lasciando spazio al modello Platform as a Service (PaaS) che supera il Cloud e sta trovando terreno fertile tra molte startup.

L’idea alla base del modello PaaS è di fornire una piattaforma con le funzionalità e gli strumenti necessari per sviluppare e distribuire applicazioni in modo sicuro. Una piattaforma come servizio dovrebbe fornire a uno sviluppatore tutto ciò di cui ha bisogno per creare e distribuire un’applicazione senza dover effettuare ulteriori controlli.

Gli ecosistemi fintech rappresentano il caso d’uso ideale per PaaS e SaaS. In passato banche e assicurazioni hanno provato a includere SaaS e altri modelli di software basati su cloud nelle loro operazioni, ma l’unico ambiente nel quale sembrano funzionare questi modelli è il settore fintech. La diffusione del SaaS è stata resa possibile da una serie di elementi innovativi: la pianificazione delle risorse aziendali, una migliore gestione delle relazioni con i clienti e le pagine server attive. Questo tipo di pagine contengono istruzioni che un server web può eseguire e permettono un facile aggiornamento e creazione producendo enormi vantaggi sia per gli amministratori del sito che per i suoi utenti.

Argomenti

# Banche
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