Caso Fincantieri-STX: Italia e Francia parlano di passi avanti che tuttavia non sembrano ancora convincere. Una nuova sorpresa è dietro l’angolo per il Belpaese?
Il caso Fincantieri-STX torna sulle prime pagine dei giornali.
Nella giornata di ieri, lunedì 11 settembre, Italia e Francia sono tornate a discutere sui cantieri navali che Parigi ha strappato dalle mani della nostrana Fincantieri. Il ministro francese Bruno Le Maire si è recato a Roma dove assieme a Padoan ha tentato di placare la tensione, per utilizzare le parole del quotidiano Le Monde.
Sia da parte italiana che da parte francese l’incontro sul caso Fincantieri-STX è stato considerato come una prova di disgelo dopo il braccio di ferro che ha contrapposto i due Paesi a fine luglio.
Non tutti sono convinti che le discussioni porteranno ad un esito favorevole per il Belpaese. Scotta ancora la mossa a sorpresa di fine luglio e pertanto viene da chiedersi se il caso Fincantieri-STX non si risolverà ancora una volta a discapito dell’Italia.
Il punto della situazione
Stando a quanto riportato dalle fonti più vicine alla questione, l’incontro di ieri sarebbe stato un grande passo avanti nel caso Fincantieri-STX. La strada intrapresa sarà probabilmente quella già tracciata dal comunicato di inizio agosto, ossia quella relativa alla possibilità di un polo a tre, un’integrazione tra Fincantieri, STX e Naval Group con l’obiettivo di creare il principale attore nei mercati civile e militare, una sorta di Airbus dei mari.
La questione è stata dunque estesa anche al campo militare ma molto probabilmente le discussioni si concentreranno sul controllo dei cantieri navali. Il problema rimane la percentuale con cui Fincantieri controllerà STX. Dopo aver acquistato un imponente 66,66% la Francia ha nazionalizzato a sorpresa gli stessi mettendo con le spalle al muro l’investimento italiano e rivendicando un più equo 50 e 50.
A quanto emerso dagli ultimi contatti tra Italia e Francia il metà e metà proposto dai cugini d’Oltralpe non dovrebbe essere uno scoglio insormontabile data l’esistenza di diverse soluzioni che, anche con questa divisione, potrebbero accontentare sia i francesi che gli italiani di Fincantieri. A dirlo, ovviamente, fonti dal Ministero dell’Economia francese e non fonti governative italiane.
Di opzioni sul tavolo ce ne sono a bizzeffe (come quella di una collaborazione sia civile che militare) e su queste bisognerà continuare a riflettere in vista del prossimo incontro, quello decisivo, tra Italia e Francia. Il prossimo 27 settembre le due parti in causa discuteranno nuovamente sulla questione, ma in quell’occasione la cordialità dovrà lasciare spazio ai numeri e alle percentuali.
Bisognerà aspettarsi nuove sorprese dalla Francia o le recenti prove di disgelo porteranno davvero al raggiungimento di un accordo (conveniente per entrambe le parti) sul caso Fincantieri-STX?
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