Ferrovie, tra soldi sprecati e incapacità. Lo spaccato dell’Italia

Erasmo Venosi

27 Febbraio 2018 - 09:28

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Le ferrovie acquistano a 48 milioni di euro l’anno e per 8 anni la gestione del servizio treni e autobus in Olanda. La stazione Termini si blocca per il congelamento degli scambi.

Ferrovie, tra soldi sprecati e incapacità. Lo spaccato dell’Italia

Pioltello-Limito e la manutenzione dei binari, il riconoscimento delle previsioni sbagliate in Val di Susa su un progetto che supera i 10 mld di euro, una Corte dei Conti che chiede informazioni e documenti per registrare la delibera Cipe del progetto av Bs/Vr e infine una ANAS che acquista il 51% di Veneto Strada e gli incredibili ritardi ai treni per la stazione Termini in Roma fuori uso. Questo è il volto delle Fs gestite da un rinnovato capo con la voglia di acquisti all’estero con i soldi degli italiani.

I segnali di un paese liquidato o in via di liquidazione li vedi anche in un lunedì di febbraio salendo su una freccia rossa delle Ferrovie dello Stato Italiane (FSI) con la “I”, orgogliosamente aggiunta dai “patrioti” del management di Fs. Una volta un politico di razza dell’era Craxi usava la locuzione “sinistra ferroviaria” per indicare l’occupazione delle Fs da parte di un pezzo di sinistra di palazzo. Forse oggi ne sopravvivono le stimmate, valutando alcuni fatti.

L’incetta di ferrovie estere da parte del gruppo dirigente FSI, la caparbietà di voler spendere 1.587 euro per ogni CENTIMETRO del progetto tunnel in Val di Susa. Un assurdo dopo la pubblicazione da parte del governo italiano sugli errori di stima del traffico, che a loro dire avrebbe dovuto giustificare il tunnel di collegamento Lione/Torino. Si badi bene, solo il tunnel, essendo inesistenti i progetti del tratto Lione/San Maurienne e Susa/Torino.

La lobby socialcooperativa e la sinistra di palazzo, che alligna storicamente in ferrovia, nel torinese e di grande potere almeno uguale, a quella emiliana romagnola, non recede di un millimetro. La linea si fa! Appalti, subappalti, convenzioni, contratti, protocolli, accordi di programma non possono essere sbaraccati per la banale disutilità verificata e un debito pubblico che supera di più di un terzo la ricchezza prodotta in un anno. Una FSI che partecipa e vince la gara in Olanda spendendo 384 milioni di euro per gestire la linea ferroviaria tra Geldermalsen e Dordrect e anche i servizi di autobus. Inutile richiamare gli acquisti di ferrovie in Germania, Grecia, Gran Bretagna e altri progetti di espansione.

Vogliamo richiamare quello che è successo oggi e la tragica vicenda di Pioltello-Limite. Il blocco dei treni nella stazione di Roma Termini, i ritardi di ore delle frecce. Centinaia di viaggiatori sui marciapiedi. Sono testimone di una Freccia rossa proveniente da Torino (l’ho presa a Bologna) e che è arrivata a Roma con 4 ore di ritardo maturate tra Firenze e Roma Tiburtina.

Non sono cadute grandi quantità di neve, che ostruivano la marcia fisica dei treni; non è “caduta” la linea di alimentazione elettrica e se si fosse gelata da sempre si conoscono i metodi da applicare per risolvere i problemi.
Resta un’unica probabile causa: il congelamento dei deviatoi della stazione termini. Probabile! Il deviatoio o scambio congiunge due o più binari permettendo ai treni di passare da un binario all’altro. Se si congela tutto, si blocca soprattutto le stazioni di ingresso, viste come grandi parcheggi di treno.

Ma come fanno allora i paesi del Nord Europa, dell’Est a gestire i traffici ferroviari con temperature, gelo e neve enormemente maggiore che alle nostre latitudini? Semplice, usano serpentine elettriche e sonde di temperatura delle rotaie per risolvere il problema. Gli svizzeri hanno montato scambi ferroviari autoriscaldanti.

Da noi invece si spendono soldi per fare tunnel che non servono, acquistare ferrovie e aziende di autobus oltre che fagocitare una società come ANAS che gestisce strade e ha molti debiti e passività emergenti da contenziosi. E cosa dire di 23 cm di rotaia mancante che hanno causato la tragedia di Pioltello-Limite? Che cosa dire di una RFI che possiede il 50% del capitale sociale di Trenord e responsabile della manutenzione alla linea ferroviaria? Cause da definire, certo, comunque riconducibili a solo due ipotesi. E’ stata mancata manutenzione da parte di RFI alla linea oppure i 23 cm sono stati “strappati” dal treno? Di certo la Cremona/Milano è una delle 10 peggiori come si legge nel rapporto Pendolaria di Legambiente. Che cosa dire di una Regione Lombardia, che senza gara ha prolungato fino al 2020 il contratto di servizio e per 2,55 miliardi di euro a Fs ? L’ANAC è intervenuta con una delibera del 20 dicembre dello scorso anno evidenziando l’assenza di motivazione di risparmio di economicità che possa giustificare la mancata gara. Nessun commento da parte del controllore di FSI come il ministro dei trasporti e ancor meno del proprietario, che è il ministro delle finanze.

Dagli appalti AV alle negoziazioni private sui contratti di servizio, dall’ignorare i pareri da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per questioni di sicurezza sulla linea da costruire Brescia/Milano, tra l’altro bloccata la delibera alla Corte dei Conti per questioni da chiarire, ai regali concessi a Vicenza come 25 milioni per acquisti di filobus, rifacimento viabilità città per 125 milioni. Può essere ancora tollerato un siffatto procedere? Può essere accettabile che Anas e quindi Fs acquistino la maggioranza della società della Regione Veneto “Veneto Strade”“ e non assorbono le società che in concessione gestiscono trasporto ferroviario e che il caso lombardo e due anni fa quello pugliese hanno mostrato essere a rischio?

Lo ripeto da anni, il giorno in cui questo paese deciderà di fare una commissione di inchiesta su come sono spesi i soldi nelle ferrovie quello sarà il giorno della rinascita del paese! L’ha fatto la Corte dei Conti bacchettando il peggiore dei ministri dei trasporti e proprio sul tipo di controllo nei confronti del gestore della rete ma inutilmente, credo.

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