Fed: Bernanke al Simposio del 31 Agosto. Aspettative e possibili scenari

Federica Agostini

29/08/2012

Fed: Bernanke al Simposio del 31 Agosto. Aspettative e possibili scenari

Il 31 agosto, Ben Bernanke, governatore della Federal Reserve, prenderà parola durante l’annuale Simposio di Jackson Hole.

Perché questo evento è così rilevante? Quali sono le aspettative e quali i possibili scenari dopo le parole di Bernanke?

Il simposio di Jackson Hole

Dal 1979, la Federal Reserve Bank di Kansas City ospita annualmente il Simposio Economico, un incontro di uomini delle banche centrali e accademici riuniti per discutere e argomentare questioni economico-monetarie (non necessariamente imminenti) e, allo stesso tempo, prevedere gli sviluppi e i trend dei maggiori mercati finanziari.

L’importanza di questo Simposio non risiede tanto nell’incontro stesso, ma nella rilevanza dei personaggi che vi partecipano. Ogni anno, il forum dei vertici dell’economia mondiale ha un titolo diverso, un filone di fondo che da il titolo al discorso del Governatore.

Quest’anno Bernanke interverrà in una dissertazione dal titolo "Politiche Monetarie dall’inizio della crisi" (Monetary Policy Since the Crisis).

Jackson Hole 2010 ed il lancio del QE2

Oltre alla particolarità di questo momento storico fatto di incertezze per le grandi potenze economiche, a far sperare gli investitori riguardo a questo incontro è un precedente storico.

Nel 2010, il Governatore Bernanke, durante il suo discorso, aveva parlato delle misure adottate dalla Federal Reserve e aveva dato in anteprima la notizia del secondo giro di quantitative easing (QE2).

E’ per questo motivo che gli investitori attendono il momento del Simposio, immaginando che quest’anno come nel 2010, Bernanke prenda parola e lasci trapelare informazioni riguardo alla possibilità di un terzo giro di Quantitative Easing, l’ormai famigerato QE3.

Quali sono le aspettative?

Gli investitori si aspettano che Bernanke valuti i pro e i contro degli strumenti finanziari impiegati dalla Fed, benché alcuni aspetti di questi siano già stati indagati dalle precedenti minute della FOMC.

Tuttavia, c’è una fetta cospicua di investitori e trader che abbassa le aspettative riguardo al discorso di Bernanke. E’ possibile, dicono, che questo discorso non sia così risolutivo come ci si possa aspettare. Bernanke non dirà più di quanto non sia già stato detto dalle minute della FOMC.

E’ verosimile che durante il discorso a Jackson Hole, Bernanke prenda in esame le opzioni e le possibilità fornite dagli strumenti finanziari della Federal Reserve, analizzandone gli aspetti positivi e quelli negativi, ma non è in alcun modo detto che si pronunci riguardo al lancio del QE3.

Quali i possibili scenari?

E’ chiaro che il Simposio sarà seguito principalmente per avere notizie riguardo al Quantitative Easing 3: ci sarà, oppure no?

Riguardo al QE3 la situazione è poco chiara, alcuni membri della Commissione ritengono che sia lo strumento adatto per far ripartire la crescita economica e che, sul lungo termine possa contribuire ad alleggerire le condizioni finanziarie del paese.

D’altra parte, invece, le preoccupazioni riguardano l’effetto che un terzo round di quantitative easing possa avere sui mercati finanziari; dopo le minute della FOMC, infatti, il Dollaro ha subito un momento di forte svalutazione.

Sostenere la necessità di un altro giro di alleggerimento quantitativo significa ammettere, da parte della stessa Fed, che il sistema statunitense non sta funzionando. Dunque, se il sistema non funziona, automaticamente gli investitori si sentono spinti ad allontanarsi e la loro fiducia, inevitabilmente, scende.

Agosto? Settembre? O Dicembre?

E’ bene ricordare che le minute della Fed sono state esplicite riguardo al fatto che misure addizionali sarebbero state annunciate a settembre. E’ possibile, dunque, che la Federal Reserve e Bernanke vogliano aspettare ancora di vedere l’andamento degli indicatori macroeconomici riguardo alla "salute" degli Stati Uniti.

Certo è che se l’intervento non avverrà a settembre, bisognerà attendere dicembre, dopo le elezioni presidenziali. E’ escluso, infatti, che la Federal Reserve annunci drastiche misure di politica monetaria a ridosso delle tanto attese elezioni.

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