Fed: 7 motivi a sostegno di un rialzo dei tassi a settembre

Flavia Provenzani

5 Settembre 2015 - 07:37

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La Federal Reserve rialzerà i tassi di interesse a settembre dopo quasi 10 anni? Ecco 7 motivi per cui il primo l’aumento dei tassi potrebbe arrivare il 17 settembre.

Fed: 7 motivi a sostegno di un rialzo dei tassi a settembre

La Federal Reserve può davvero iniziare la normalizzazione a settembre? Ecco i motivi per cui l’arrivo del rialzo dei tassi di interesse potrebbe arrivare con la riunione del 16-17 settembre.

I dati sull’occupazione e i Non Farm payrolls negli Stati Uniti forniscono segnali contrastanti; i nuovi posti di lavoro ad agosto solo stati solo 173.000, mentre la crescita annuale sul salario orario medio è arrivata a quota 2.2%.
Anche altri dati macro-economici statunitensi sono contrastanti: la crescita del PIL USA sembra buona, ma il contesto mondiale mostra una forte debolezza, soprattutto in Cina.

Quindi, cosa farà la Federal Reserve? Potrebbe ancora decidere di rialzare i tassi di interesse a settembre, ma in modo molto graduale.

Ecco 7 motivi che potrebbero spingere la Fed a rialzare i tassi di interesse a settembre e 4 strategie che il presidente Yellen potrebbe utilizzare per attenuare la reazione dei mercati.

Fed: 7 motivi per alzare i tassi a settembre

  1. Il mercato del lavoro è buono: con il tasso di disoccupazione al 5.1%, un tasso di interesse vicino allo zero sembra inappropriato, nonostante il tasso di partecipazione alla forza lavoro rimanga basso. E’ la demografia - leggi “invecchiamento” - ad essere il maggiore fattore responsabile della caduta del tasso di partecipazione.
  2. L’inflazione arriverà: i prezzi dell’energia spingono l’inflazione in basso, ma l’inflazione core resiste. Con una crescita costante dei salari, al 2,2%, l’inflazione alla fine arriverà.
  3. L’economia USA può assorbire un rialzo dello 0.25%: la crescita economica non è alle stelle, ma è solida e abbastanza costante. Un aumento dei tassi di interesse dello 0,25% potrebbe non tradursi in una grande differenza. L’aumento dei Non Farm payrolls mostra una certa stabilità anche ad agosto, protagonista di un’altissima volatilità a livello mondiale.
  4. I mercati se l’aspettano: la Fed ha concluso il QE ad ottobre 2014, ha esortato ad avere pazienza per poi lasciare la porta aperta ad un rialzo dei tassi quando l’economia l’avrebbe permesso. I mercati si aspettano già un rialzo dei tassi, sono preparati alla mossa, quindi perché non agire ed eliminare l’incertezza?
  5. Debole influenza del mercato azionario: la Fed è da sempre accusata di lavorare per Wall Street. Se su ogni sell-off del mercato azionario, che comunque fa parte del gioco, la Fed fornisse più stimolo all’economia, diventerebbe pericoloso. I denario girerebbe all’interno dei mercati finanziari sull’aspettativa per un sostegno della banca centrale, e non nell’economia reale.
  6. Dimostrazione di fiducia: la Fed, specialmente alla guida della Yellen e Bernanke, è stata molto dovish. Se una “Fed dovish” iniziasse ad alzare i tassi, si dimostrerebbe fiduciosa nell’economia degli Stati Uniti, e fiduciosa che gli Stati Uniti possano resistere turbolenze mondiali. Sarebbe anche un segno di fiducia per il mondo intero.
  7. Avere un altro strumento: avere l’opportunità di tagliare i tassi di interesse è una decisione di politica monetaria che la Fed non può intraprendere con i livelli dei tassi attuali, ma che potrebbe ottenere rialzandosi. E dovrebbe cogliere l’occasione che ha ora, per poter poi reagire se la stabilità attuale si dovesse fratturare.

Insieme ad un possibile - ma non certo - rialzo dei tassi a settembre, la Federal Reserve potrebbe adottare queste strategie per limitare la reazione dei mercati:

  1. Ancora dipendenza dai dati: la Yellen potrebbe ricordare a chiunque sarà in ascolto della conferenza stampa del 17 settembre che la Fed rimane dati-dipendente, e che la prossima mossa sarà dettata dalle condizioni dell’economia.
  2. Un solo rialzo nel 2015: non sarà detto esplicitamente perché le decisioni della Fed dipenderanno dai dati, ma suggerire che si tratta dell’unica variazione dei tassi per il 2015 potrebbe addolcire la reazione dei mercati.
  3. Fare riferimento ai bilanci: Cla Fed ha terminato il QE nell’ottobre 2014. Questo significa che ha smesso di creare nuova moneta e di ampliare il suo bilancio, che però ancora non è stato stretto. Così, la Fed continua ad acquistare un nuovo titolo di Stato per ogni titolo che matura. Il bilancio rimane gonfio. La Fed potrebbe ricordarci di non aver intenzione di terminare questo stimolo all’economia.
  4. Monitorare l’impatto del rialzo: dando un’attenzione speciale ai mercati, la Fed potrebbe attutire la notizia sul rialzo dei tassi.

Se lo scenario descritto in questo articolo dovesse realizzarsi, potremmo vedere schizzare il dollaro (dato che la probabilità per un aumento a settembre è stata a circa il 30%), per poi assistere ad un crollo del biglietto verde, con l’arrivo di maggiori certezze e la consapevolezza che il mondo non è finito a causa del rialzo dei tassi della Fed.

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