Fecondazione assistita in Italia: come funziona, chi può farla e costi

Isabella Policarpio

30 Giugno 2021 - 13:17

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Come funziona la fecondazione assistita in Italia? Ecco cosa dice la legge e quali requisiti devono avere le donne per ricorrere alla pma.

Fecondazione assistita in Italia: come funziona, chi può farla e costi

La fecondazione assistita in Italia esiste dal 2004, tuttavia rispetto ad altri Paesi europei è fortemente limitata. Ad esempio in Francia il presidente Macron ha autorizzato la procreazione assistita alle donne single e alle coppie omosessuali cosa che, al contrario, in Italia è vietata.

Requisiti per accedere alla pma (procreazione medicalmente assistita), limiti di età e tecniche ammesse sono indicati nella legge n. 40/2004, più volte “ritoccata” su spinta della Corte costituzionale e dell’Unione europea.

Ecco, ad oggi, come funziona la fecondazione assistita, chi può richiederla e costi.

Come funziona la fecondazione assistita in Italia

La procreazione assistita è un trattamento medico sanitario che prevede la fecondazione al di fuori del corpo materno. Funziona così: gli ovociti vengono inseminati in provetta (in vitro) e gli embrioni ottenuti vengono poi trasferiti nell’utero della futura madre (transfer), precedentemente preparato ad accoglierli grazie a una terapia farmacologica.

Il tempo richiesto per la fecondazione assistita varia da 1 a 2-3 mesi e la donna, trascorsi 11 giorni dal trasferimento ovocitario, può effettuare il test di gravidanza sul sangue.

Inizialmente la pma era consentita solamente nel caso in cui almeno uno dei partner avesse una diagnosi di infertilità medicalmente certificata. Di conseguenza, le coppie fertili ma affette da altre patologie genetiche non potevano accedervi.

Nel corso degli anni la legge sulla fecondazione assistita ha subito diversi interventi legislativi e nel 2014, grazie anche all’intervento della Corte costituzionale, si è ammessa la fecondazione eterologa, ovvero la fecondazione in vitro (FIV) con ovuli ottenuti da una donatrice. La fecondazione eterologa ha reso possibile la gravidanza a quelle donne che, per varie ragioni, non possono utilizzare i loro ovociti.

Chi può accedere alla fecondazione assistita (limiti di età)

La legge n. 40/2004 impone per l’accesso alla procreazione medicalmente assistita precisi limiti e condizioni alla coppia richiedente: si deve trattare di “coppie maggiorenni di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile, entrambi viventi.”

Il legislatore ha preferito non indicare tassativamente una certa età per la donna e per l’uomo, limitandosi a stabilire che entrambi i componenti della coppia “devono essere in età fertile”, una condizione biologica che può variare - anche sensibilmente - da persona a persona.

Ricapitolando, possono accedere alla pma in Italia coloro che hanno i seguenti requisiti:

  • maggiore età;
  • essere una coppia eterosessuale sposata o convivente;
  • essere entrambi in vita e in età fertile.

Non possono accedere alla fecondazione assistita le donne single, le coppie lesbiche e coloro che hanno biologicamente superato l’età fertile per la procreazione.

I trattamenti consentiti

In merito alla pma, l’intervento della Corte costituzionale si è rivelato fondamentale e, in pochi anni, ha fatto venir meno molti dei divieti originariamente previsti dalla legge n. 40 del 2004. Ad oggi sono consentite le seguenti tecniche:

  • la pma per le coppie fertili ma portatrici da malattie genetiche;
  • la diagnosi genetica preimpianto;
  • la fecondazione eterologa;
  • la crioconservazione degli embrioni in eccesso per procedere ad impianti successivi in caso di insuccesso.

Riguardo la fecondazione eterologa occorre fare delle precisazioni. Anche se è caduto il divieto generale, in Italia questa tecnica non è ancora consentita alle coppie dello stesso sesso e alle donne single.

Quanto costa

Il costo della fecondazione assistita si aggira sui 15.600 euro, tuttavia si può richiedere il rimborso alla ASL delle spese sostenute per i trattamenti farmacologici praticati per l’induzione della crescita follicolare, ed i relativi monitoraggi ecografici, e delle prestazioni medico chirurgiche della pma (prelievo degli ovociti e transfer degli embrioni). Tale rimborso ammonta all’incirca sui 2.000 euro.

In Spagna il costo della procreazione assistita è inferiore rispetto a quello italiano: varia dai 3.350 euro fino a 6.995 euro per la fecondazione in vitro mentre da 400 a 1.900 euro per l’inseminazione intrauterina.

Pratiche vietate di fecondazione assistita

Attualmente in Italia è vietato alle coppie omosessuali ed anche alle donne single di accedere alle tecniche di fecondazione eterologa, consentita in Francia, Belgio, Danimarca, Finlandia, Regno Unito, Grecia, Paesi Bassi, Spagna e Svezia.

Inoltre è vietato l’accesso alla maternità surrogata (cioè l’impianto dell’embrione ottenuto dalla coppia nell’utero di un’altra donna) che invece è legale in Australia, Canada, Regno Unito, Danimarca e Belgio.

In Italia non possono ricorrere alla fecondazione assistita i c.d “genitori-nonni”, ovvero le persone che hanno superato l’età biologica della fertilità e sono in andropausa o in menopausa ed è vietata anche la fecondazione post-mortem, ovvero l’utilizzo degli spermatozoi del marito o del compagno defunto.

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