Il FTSE Mib oggi compie 10 anni. Cosa è successo in questo periodo?

Alessandro Venuti

1 Giugno 2019 - 08:55

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Piazza Affari festeggia la ricorrenza decennale dal lancio dell’indice FTSE Mib. Da allora tante cose sono cambiate, in Italia e sui mercati internazionali. Money.it è tornato indietro nel tempo per ricordare cosa è successo in questo ultimo decennio di Borsa

Il FTSE Mib oggi compie 10 anni. Cosa è successo in questo periodo?

Ricorrenza importante per Piazza Affari e il suo indice azionario di riferimento, il FTSE Mib.

Esattamente dieci anni fa, il 1° giugno 2009, Borsa Italiana decretava ufficialmente la nascita del nuovo indice di borsa FTSE Mib, in luogo del predecessore S&P/Mib.

Nel giorno del suo decimo compleanno, Money.it ha voluto fare una panoramica su quello che è accaduto negli ultimi 10 anni di FTSE Mib, facendo luce sulla storia dell’indice, sulle sue caratteristiche e su alcune curiosità.

Indice FTSE Mib: un po’ di storia

Il FTSE Mib, acronimo di Financial Times Stock Exchange Milano Indice di Borsa, è il principale paniere del mercato azionario italiano. Il FTSE Mib replica l’andamento delle azioni emesse dalle 40 società quotate con maggiore capitalizzazione.

L’indice FTSE Mib come lo conosciamo oggi è operativo dal 1° giugno 2009, in seguito alla conversione del precedente indice denominato S&P/Mib. L’operazione è avvenuta in seguito alla fusione fra Borsa Italiana e il London Stock Exchange Group (LSE Group).

Come valore base dell’indice FTSE Mib, è stato stabilito quello dell’indice Mib 30 alla chiusura delle negoziazioni del 31 ottobre 2003, pari a 10.644 punti.

L’indice azionario italiano: le origini

Partendo dalle origini, ovvero dal 31 dicembre 1992, data in cui è nato l’indice COMIT 30 (con un valore base di 100 punti).

Dal 1994 questo ha cambiato nome in Mib30, indice che all’epoca replicava la performance dei 30 principali titoli di Piazza Affari. Dal 2 giugno 2003 al 29 maggio 2009 l’S&P/Mib ha sostituito lo storico Mib30 in seguito ad una partnership fra Borsa Italiana e la società di rating Standard & Poor’s.

Dopo la fusione tra Borsa Italiana e LSE Group, inoltre, gli indici S&P/MIB, Mib Storico e All Stars sono stati sostituiti dagli indici denominati nel modo con cui li conosciamo oggi: FTSE MIB Index, FTSE Italia Star Index e FTSE Italia MIB Storico.

FTSE Mib: i nuovi indici per capitalizzazione e settoriali

Non sono stati invece più calcolati gli indici Mibtel e Midex, che furono sostituiti dagli indici FTSE Italia All Share e FTSE Italia Mid Cap, con quest’ultimo passato a 60 azioni contro le 30 che componevano il Midex. Inoltre, anche gli indici MIB 30, MIB R, MIB RNC, Mex e gli indici della sessione After Hours non sono stati più calcolati.

Gli indici settoriali Mib sono stati sostituiti dai nuovi indici settoriali FTSE Italia basati sugli standard internazionali ICB, mentre sono stati introdotti i due nuovi indici FTSE Italia Small Cap e FTSE Italia Micro Cap. Successivamente è stato introdotto anche l’indice FTSE Italia AIM.

Indice FTSE Mib: composizione e revisione

L’indice FTSE Mib ha lo scopo di replicare la composizione settoriale del mercato azionario italiano. Per conseguire tal fine il paniere è ponderato in base alla capitalizzazione di mercato corretta per il flottante.

L’indice coglie circa l’80% della capitalizzazione del mercato domestico. Il basket è stato creato come benchmark per il trading su future, opzioni, ETF e per il tracking delle azioni a elevata capitalizzazione. Al suo interno le singole azioni possono avere un peso massimo del 15%.

A partire da lunedì 30 marzo 2009, gli indici per i mercati di Borsa Italiana sono stati calcolati dall’index provider FTSE Group, che si occupa inoltre della revisione ordinaria dei componenti ogni trimestre, il lunedì successivo al terzo venerdì di marzo, giugno, settembre e dicembre.

Indice FTSE Mib: i numeri degli ultimi 10 anni

Quale è stato l’andamento del FTSE Mib in questi ultimi dieci anni?

Dieci anni di FTSE Mib in Borsa Italiana riassunti in un grafico. Fonte: Bloomberg

Come si può osservare su un grafico mensile, l’andamento dell’indice azionario di riferimento ha, negli ultimi dieci anni, registrato un ampio trading range che vede come base il livello statico che conta il minimo assoluto registrato il 25 luglio 2012 a 12.295,76 punti. Il massimo storico registrato dall’indice risale invece al 18 maggio 2007 a 44.364,00 punti.

La performance dell’indice, registrata dal 1° giugno 2009 alla chiusura di venerdì 31 maggio 2019 è pari a -1,75%.

In prospettiva storica, il FTSE Mib ha raggiunto il suo record storico intraday nella seduta del 7 marzo 2000 a 51.273 punti, mentre il massimo sul prezzo di chiusura è stato toccato a 51.093 punti il 6 marzo 2000.

La migliore seduta del principale indice azionario italiano è quella registrata il 3 ottobre 2008, quando l’indice FTSE Mib segnò una performance dell’11,49%.

La peggior giornata, invece, è stata quella del 24 giugno 2016 a seguito dell’esito del referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’UE: le quotazioni crollarono del 12,48%.

In quell’occasione, per la prima volta nella sua storia, le quotazioni del FTSE Mib non riuscirono a quotare il prezzo di apertura, se non dopo circa 40 minuti dall’avvio delle contrattazioni.

Titoli del FTSE Mib: le migliori e le peggiori performance

Durante gli ultimi 10 anni la composizione del paniere di titoli che ha formato l’indice FTSE Mib è cambiato diverse volte. Tuttavia, considerando le sole società che fanno parte oggi dell’indice FTSE Mib, le performance positive sono state registrate (dati al 30 maggio 2019) dai seguenti titoli:

  • Recordati: 679,34%
  • Amplifon 610,43%
  • Campari 538,84%
  • Diasorin 425,15%
  • Exor 381,23%
  • Banca Generali 284,27%
  • STMicroelectronics 147,90%
  • Azimut Holding 140,97%
  • Juventus FC 321,97%
  • Hera 110,49%
  • Terna 109,40%
  • Snam 77,54%
  • Buzzi Unicem 71,02%
  • Atlantia 70,81%
  • Enel 48,19%
  • Prysmian 46,88%
  • A2a 7,53%
  • Mediobanca 2,07%

Performance negative invece per le seguenti società, per lo più del settore bancario:

  • Banco BPM -93,13%
  • UnipolSai -87,88%
  • Saipem -83,45%
  • Unicredit -83,02%
  • Unipol -74,61%
  • UBI Banca -73,59%
  • BPER Banca -63,84%
  • Telecom Italia -56,90%
  • Intesa Sanpaolo -24,31%
  • Eni -22,77%
  • Leonardo -3,59%
  • Tenaris -2,79%
  • Generali Assicurazioni -2,42%.

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