Export, il Made in Italy continua a tirare grazie all’euro debole. I mercati top del momento

Alessandro Iacopini

09/10/2014

Sono i tradizionali Stati Uniti, Gran Bretagna, Cina e Germana, a cui si aggiungono le sorprese Corea del Sud , Azerbaigian, Colombia e Malesia: continua il buon momento per le esportazioni italiane, la vera ancora di salvezza per le nostre imprese.

Export, il Made in Italy continua a tirare grazie all’euro debole. I mercati top del momento

Nonostante le difficoltà del paese e le tensioni internazionali, l’export italiano continua a tirare. Anzi, senza le esportazioni la situazione delle nostre imprese sarebbe ancora più complessa.

L’andamento positivo del nostro export è garantito sia dall’importanza e dalla fiducia del Made in Italy nel mondo, ma anche da un indebolimento dell’euro sul dollaro, che facilita le vendite soprattutto verso il nord America.

Ecco i mercati top per l’export italiano:

Stati Uniti
Nei primi otto mesi dell’anno le nostre esportazioni verso l’America sono cresciute del 9%, in controtendenza rispetto all’Europa. Sembra a portata l’obiettivo dei 30 miliardi di vendite negli Usa nel 2014: vanno forte i macchinari, l’auto e la moda.

Gran Bretagna
L’economia britannica cresce a ritmi impensabili per l’Eurozona, oltre il 3%, ed è spinta al rialzo dal boom del mercato immobiliare e da una storica ripresa del manifatturiero. La sterlina continua ad apprezzarsi sull’euro a tutto vantaggio del Made in Italy, che quest’anno potrebbe superare il muro dei 20 miliardi di export a Londra grazie ad autoveicoli, macchinari, farmaceutica e mobili.

Corea del Sud
In Corea del Sud è il momento dell’Italia: tutto quello che riguarda il nostro paese è diventato trendy e assolutamente irrinunciabile. Seul pullula di nuovi ristoranti italiani e anche il turismo da e verso la Corea sta conoscendo un’importante sviluppo. L’obiettivo per quest’anno sono 4 miliardi di export, da realizzarsi soprattutto attraverso i macchinari e i tipici prodotti di moda del Made in Italy, come borse, calzature e abbigliamento.

Azerbaigian
Nonostante la quota di export verso il paese caucasico sia piuttosto bassa rispetto agli altri (500 milioni di euro), il mercato azero sta crescendo rapidamente. Le maggiori importazioni riguardano sia i classici prodotti del Made in Italy come la moda, il cibo e i macchinari,e sia ingegneri e società di costruzione. Grazie ai proventi del petrolio, l’Azerbaigian ha lanciato un ambizioso programma di costruzione di opere pubbliche, in cui l’Italia è in prima linea con le sue aziende.

Malesia
l’export cresce senza sosta dal 2011 e nel primo semestre di quest’anno ha fatto segnare un clamoroso +31%. Certo, i numeri assoluti restano contenuti, siamo poco sopra al miliardo di euro di export in un anno, ma la tendenza è incoraggiante. Tra i settori stravincono i macchinari, che vanno ad alimentare l’industria e le costruzioni locali.

Colombia
La crescita economica e gli ambiziosi piani di sviluppo nelle infrastrutture del presidente Juan Manuel Santos spingono a rialzo il Made in Italy, che ha raddoppiato le vendite in meno di cinque anni e continua a crescere: +17 % nei primi 6 mesi dell’anno.

Germania
Tradizionalmente primo mercato per l’Italia con il 12% di tutte le esportazioni e 50 mld di vendite totali. Dopo due anni difficili, però, l’export verso la Germania sta crescendo di nuovo: +4.5% nei primi mesi del 2014.

Cina
Le esportazioni italiane verso la Cina sono più che raddoppiate in pochi anni, passando dai 4 miliardi di euro del 2005 ai quasi 10 del 2013. Nel primo semestre di quest’anno c’è stata una ulteriore crescita dell’8% che consentirà di varcare il tetto dei 10 miliardi a fine anno. Ottimo ancora il risultato dei macchinari degli autoveicoli, della moda e, a sorpresa, della farmaceutica, altro settore in cui l’Italia sta diventando molto competitiva.

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