Il Consiglio tedesco degli Esperti economici avrebbe messo a punto il "meccanismo di insolvenza sovrano" che ricalca fedelmente il bail-in sulle banche.
Il nuovo piano della Germania di imporre “haircuts” sui detentori di debito sovrano dell’Eurozona (noto come meccanismo di insolvenza sovrano) potrebbe scatenare una fase di crisi senza freni dei bond europei che potrebbe forzare l’Italia e la Spagna a reinstaurare le monete nazionali. Questo è il pensiero di uno dei "5 saggi" del Consiglio tedesco degli Esperti economici. Secondo il professor Peter Bofinger, il bail-in sovrano e il riversamento del rischio di debito sui risparmiatori potrebbe indurre ad un attacco speculativo nel breve termine.
L’esperto economista tedesco avverte che l’unica possibilità per l’Italia e la Spagna di evitare la bancarotta è quello di tornare alle loro monete originarie, ecco il perché.
Eurozona: con meccanismo di insolvenza sovrano, Italia necessita di moneta propria
Il nuovo piano tedesco di scaricare i rischi del debito sovrano sui risparmiatori europei sta aumentando il potenziale rischio di una crisi dei bond europei che potrebbe forzare l’Italia e la Spagna a tornare alle loro monete di origine. Questo è il pensiero del professor Peter Bofinger, uno dei “5 saggi” del Consiglio tedesco degli esperti economici.
Per l’esperto, un attacco speculativo può arrivare velocemente e, se fosse nei panni di un politico italiano o spagnolo, preferirebbe avere una moneta propria che eviterebbe i rischi di bancarotta sistemici.
Il professor Bofinger si è apertamente scagliato contro il nuovo piano messo appunto dal Consiglio e sostenuto dal suo stesso Paese (in particolare del ministro delle Finanze, Wolfgang Schauble) e dalla Bundesbank: il "meccanismo di insolvenza sovrano".
Eurozona: con il nuovo meccanismo, entra in scena il bail-in sovrano
Con questo schema, saranno i detentori di obbligazioni a soffrire le perdite di ogni futura crisi del debito sovrano, prima che possa entrare in gioco il fondo ESM dell’Eurozona. Questo può essere motivo di turbolenza, secondo gli esperti di LC Macro Advisors.
Il bail-in sovrano sarebbe in perfetta sintonia con il bail-in adottato per il sistema bancario, entrato in vigore a Gennaio e che ha contribuito al drammatico sell-off sui titoli bancari europei nell’ultimo mese e mezzo.
Bofinger, in una opninione scritta separata dal Consiglio degli Esperti, avvisa la Germania che il processo di introduzione di un bail-in statale potrebbe scatenare una fuga dai bond europei poiché i risparmiatori vorrebbero evitare tagli sui soldi prestati agli Stati del Vecchio Continente.
L’Italia, il Portogallo e la Spagna sarebbero senza potere in un caso del genere visto che non dispongono di strumenti monetari volti alla limitazione delle perdite di un sell-off sull’obbligazionario. Il rischio per questi Paesi di essere colpiti da una crisi di fiducia degli investitori è molto pericoloso secondo il tecnico tedesco.
Meccanismo di insolvenza sovrano: primo step far liquidare bond statali detenuti da banche
Il Consiglio degli Esperti tedesco ha comunicato che il primo step per attuare il meccanismo di insolvenza statale, sarebbe l’innalzamento delle soglie di rischio-ponderato dei bond sovrani detenuti dalle banche, fissando così un limite delle quantità acquistabili con lo specifico obiettivo di forzare le banche a liquidare €604 miliardi di bond.
Questa evenienza corrisponderebbe ad un problema nevralgico in Italia, dove le banche detengono €400 miliardi di bond governativi e che tramite la BCE hanno trovato il modo di sostenere il Tesoro italiano.
Blue Bay: Portogallo molto vicino a perdere l’accesso al mercato dei capitali
Il problema non riguarderebbe solo l’Italia ma anche il Portogallo, già nell’occhio del ciclone a causa del rallentamento economico e dell’avversità del nuovo governo alle politiche di austerity.
La scorsa settimana, lo spread tra titoli di Stato portoghesi e il Bund tedesco è salito a 410 punti base, spedendo così i costi di finanziamento a livelli insostenibili in termini reali.
Il debito pubblico portoghese è al 132% del PIL nazionale. Il debito totale sale al 341% del PIL, il più alto livello in Europa. Il Paese necessita di anni di alta crescita per uscire dalla trappola debito-deflazione che si sta mettendo in moto in questi mesi.
Secondo i bond manager di Blue Bay, il Portogallo è molto vicino a perdere l’accesso al mercato dei capitali. Gli esperti di Blue Bay hanno visto condizioni molto sfavorevoli nella scorsa settimana e un largo numero di investitori statunitensi che avevano investito in Portogallo hanno cominciato ad uscire dalle proprie posizioni.
La salvezza del Portogallo, secondo Blue Bay, è che il governo ha in passato già accantonato fondi per le necessità statali del 2016 e potrebbe così tenere testa alla tempesta in arrivo per un pò. Tuttavia, se la crisi tra governo portoghese e Troika dovesse accentuarsi, potrebbero arrivare seri problemi per gli obbligazionisti lusitani.
Meccanismo di insolvenza sovrano: stop a privilegi nel calcolo di capitali per coperture
Un secondo step del meccanismo previsto dal Consiglio degli Esperti tedeschi è quello di eliminare i privilegi regolatori per le banche che detengono debito sovrano. Il debito statale detenuto dalle banche non dovrebbe essere più trattato come interamente sicuro e liquido nel calcolo dei ratio di copertura delle banche e non dovrebbe essere esente da requisiti di capitale di copertura.
Questo, secondo il Consiglio, è il rischio che dovrebbero eliminare soprattutto i sistemi bancari di Grecia, Portogallo, Spagna, Irlanda e Italia.
In teoria, il piano messo a punto dal Consiglio degli Esperti tedesco sarebbe quello di separare parzialmente il nesso tra banche e sistema nazionale in modo da prevenire che le crisi di debito sovrane si espandano al sistema bancario.
Bofinger: meccanismo completamente errato. Serve unione fiscale e condivisione del debito
Bofinger però sottolinea come il problema reale sia che la Germania e i creditori dell’Eurozona si rifiutino di accettare le implicazioni dell’unione monetaria per la quale è necessaria un minimo di condivisione del debito e un’unione fiscale per tenere in piedi il sistema.
Bofinger ha descritto l’intera nozione del meccanismo di insolvenza sovrano come errata che perpetua la falsa convizione che gli abusi fiscali dei governi sia la radice della crisi. In realtà (ad eccezione della Grecia) i debiti pubblici sono esplosi dopo il 2008 a causa delle azioni di emergenza utilizzate dagli Stati per prevenire il collasso delle loro economie.
Inoltre, il nuovo piano dà più potrere agli investitori privati, facendoli agire come giudici dello stato di solvenza dei Paesi. Bofinger dice che non si può permettere che sia il mercato a giudicare (e nel caso condannare) i governi.
Il piano del Consiglio tedesco è provocatorio. In questo modo si schiacchia ogni discussione esistente sulla creazione di un Tesoro europeo o di una politica fiscale condivisa.
Secondo Bofinger, l’unico modo per sostenere l’unione monetaria è di imporre stretti controlli e rinforzare le regole esistenti.
Fonte: Telegraph.co.uk
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