Riassunto in 5 punti sulla situazione del debito greco e i rapporti con l’Eurogruppo. Cosa succede se entrambe le parti non cedono? Ultimatum: accordo entro venerdì o la Grecia fuori dall’euro
L’ultima riunione tra il nuovo governo greco e l’Unione Europea si è conclusa con un nulla di fatto e con l’assenza di un accordo definitivo: entrambe le parti si rifiutano di cedere.
Il movimento sull’euro è strettamente dipendente dal pericolo dell’uscita della Grecia dall’unione monetaria e dalla ricerca di un accordo risolutivo.
È necessario quindi comprendere cosa stia succedendo e quali possono essere gli effetti per l’intera eurozona.
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Piccolo riassunto per chi non stesse seguendo da settimane il questione sul debito greco: la Grecia dice un "no" fermo all’austerity della Troika, dei creditori dell’eurozona mentre l’Europa insiste che rifiutare il piano di salvataggio già in atto non è un’opzione possibile.
Tra Eurogruppo, Troika e debito greco, ecco cosa è successo fino ad ora:
1. Il nuovo governo greco non ha intenzione di cedere
Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis ha dimostrato di non essere accondiscendente quando si tratta di negoziare il debito della Grecia con l’Unione Europea. Nella riunione sulla negoziazione del debito greco di lunedì, ha espresso la sua indignazione riguardo la proposta dell’UE di rivedere alcune delle misure di austerità solo se la Grecia si impegnerà a proseguire il suo piano di salvataggio da venerdì.
Secondo Varoufakis, queste promesse sono "nebulose", ed accusa i funzionari dell’UE di aver fatto marcia indietro su un precedente accordo. A quanto pare era pronto a firmare un accordo che prevede un programma di transizione di quattro mesi che darebbe la Grecia la possibilità di rimettersi in piedi prima di stabilire dei nuovi termini di rimborso del finanziamento - ma così non è stato.
"Purtroppo, quello splendido documento che ero pronto a firmare è stato ritirato prima che la riunione dell’Eurogruppo iniziasse"
ha detto Varoufakis.
2. La Germania si rifiuta di cedere, la Francia è disposta a un compromesso
L’economia più grande e solida dell’eurozona non è soddisfatta di come stanno procedendo le riunioni dell’Eurogruppo sul debito greco. Il ministro delle finanze della Germania Wolfgang Schäuble si è detto dispiaciuto per i cittadini greci in quanto hanno eletto un governo che "agisce irresponsabilmente".
Ha aggiunto che il primo ministro greco Tsipras sta "insultando coloro che hanno aiutato la Grecia negli ultimi anni" ed è scettico sul raggiungimento di un accordo.
La Francia, invece, sembra più incline ad incontrarsi a metà.
Il ministro delle finanze francese Michel Sapin ha suggerito che l’UE dovrebbe rispettare il voto del popolo greco, visto che il nuovo governo ha vinto con la promessa di perseguire una politica sul debito diversa.
3. Ultimatum dell’EU: accordo entro venerdì o via
Secondo i termini attuali, il piano di salvataggio della Grecia scadrà alla fine di questo mese e un nuovo accordo deve essere fatto in modo che il Paese sia in grado di continuare a ripagare il proprio debito. Il presidente del FMI Christine Lagarde auspica che la Grecia chieda una proroga del suo programma di salvataggio corrente, pena il rischio di inadempimento del debito.
Nessuna delle due parti è disposta a cedere: l’UE ha deciso di dare a Varoufakis e al governo greco un ultimatum: accettare di proseguire con il programma di salvataggio che prevede misure di austerità o rinunciare ai finanziamenti di cui hanno bisogno per evitare un default.
Tuttavia, Varoufakis crede ancora che l’UE possa assumere una posizione più chiara nei prossimi giorni. "Nella storia dell’Unione Europea, nulla di buono è mai uscito da un ultimatum", ha detto Varoufakis. "Non ho dubbi che nei prossimi giorni ogni riferimento ad un ultimatum sarà ritirato."
4. Finanziamenti in arrivo da Russia e Cina?
Forse la ragione per cui la Grecia è in grado di mantenere una linea così dura all’Eurogruppo è che esiste un piano B fattibile. Il governo greco ha fatto riferimento ad un eventuale avvicinamento alla Russia o alla Cina per riuscire a sostenere il debito, il che significa che la Grecia è abbastanza fiduciosa di poter riuscire ad ottenere i finanziamenti da qualche parte.
Questa ipotesi potrà guidare la Grecia ancora più lontano dall’eurozona: questa azione si tradurrebbe in una mancanza di fiducia nei confronti dell’Unione Europea. Il ministro della difesa Panos Kammenos ha suggerito che lam Grecia potrebbe rivolgersi anche agli Stati Uniti per un aiuto finanziario.
5. “Grexit”: davvero possibile?
L’adesione della Grecia all’eurozona è in bilico, e i forex trader sono in attesa di vedere se questo dramma sul debito si concluderà o no in una "Grexit"- uscita della Grecia dall’euro.
In questo caso, l’attenzione potrebbe spostarsi sui Paesi membri che potrebbero trovarsi in una situazione simile nel medio termine. Altri Paesi della zona euro, come Cipro e Portogallo, sono alle prese con gli oneri del debito, mettendo a rischio l’euro e la stabilità di tutta l’Europa.
Nessuna meraviglia che l’euro sia sotto pressione in questo momento.
Si riuscirà a raggiungere un accordo venerdì?
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