Euro, dracma o bitcoin? Ecco le alternative valutarie della Grecia

Erika Di Dio

9 Luglio 2015 - 09:15

Cosa succede se arriva la Grexit? Ecco le possibili valute alternative per la Grecia se il Paese dovesse lasciare l’eurozona: euro, dracma o bitcoin?

Euro, dracma o bitcoin? Ecco le alternative valutarie della Grecia

In un clima di incertezza alimentato dall’ultimatum alla Grecia, le scommesse per una Grexit si fanno incalzanti.
Ma quali sono le possibili opzioni che la Grecia potrà seguire in caso di uscita dall’Euro? Quale valuta alternativa all’Euro potrebbe scegliere?

Grecia: mantenere l’euro
La Grecia potrebbe unilateralmente “adottare” l’euro, anche se dovesse lasciare l’eurozona. Sarebbe lo stesso caso di paesi come Monaco, Andorra, San Marino e la Città del Vaticano, che usano tutti la moneta unica, pur non facendo parte dell’eurozona.

La Commissione Europea permette a questi paesi di emettere un numero limitato di euro coin, ma non è loro concesso stampare le stesse banconote. Solo la Banca Centrale Europea può autorizzare l’emissione di banconote euro.

Jane Foley, economista di Rabobank ha dichiarato in un’intervista alla CNBC che sicuramente la Grecia dovrebbe pagare il suo debito alla BCE per accedere a tale qualifica, e la BCE dovrebbe essere nel giusto “mood” per continuare a fornire assistenza alle banche del paese.

Grecia: sviluppare una valuta parallela
Se la BCE dovesse smettere di aiutare le banche greche con fondi di emergenza, la banca centrale potrebbe iniziare a stampare un’altra valuta senza rinunciare all’euro per soddisfare i suoi impegni ad esempio i sussidi sociali. Il valore della nuova valuta potrebbe rapidamente crollare nei confronti dell’euro, il che potrebbe seriamente avere un impatto sul potere di spesa della Grecia.

Tale inflazione darebbe ai Greci un incentivo per continuare ad usare l’euro, ha spiegato Foley, radicando l’idea di una doppia moneta. Potrebbe effettivamente creare un’economia a due velocità, con l’euro dominando in settori come il turismo.

Roger Bootle, presidente di Capital Economics, ha detto alla CNBC che una moneta parallela – invece di sostituire improvvisamente l’euro- sarebbe un modo per la Grecia di mostrare all’Europa di non aver lasciato la moneta unica e ciò, potenzialmente, potrebbe rendere più facile continuare a ricevere il necessario aiuto finanziario.

Ritorno alla dracma
Un’altra opzione per il paese è quella di tornare alla sua valuta pre-2001: la dracma, lasciando così definitivamente l’euro.

Bottle ha detto a riguardo,

La cosa fondamentale è che bisognerebbe ridenominare depositi e debiti in una nuova valuta, che è la parte facile della questione. La cosa più difficile da fare sarebbe rifornirsi di banconote, inizialmente infatti non ci sarebbe alcuna banconota disponibile.

Per gestire tale situazione disordinata, il governo potrebbe emettere IOU nel frattempo. I francobolli, ad esempio, potrebbero essere rapidamente stampati in grandi volumi e usati al posto delle banconote.

"L’adozione di una nuova valuta, che sia la dracma o un’altra, porterebbe ad ulteriori default", ha spiegato Foley. Una nuova valuta sarebbe inevitabilmente più debole dell’euro, aumentando il peso del debito del paese.

Bootle ha quindi detto,

“La Grecia deve essere in grado di emettere la propria valuta e ha bisogno della svalutazione che accadrà di conseguenza”.

Non sarà un processo facile, ma l’economista ha insistito nel dire che questa è sicuramente l’opzione migliore per il paese.

Valuta fissa
Molti paesi regolano le proprie valute collegandole all’euro. Adottare una valuta fissa, tuttavia, richiede o un’economia stabile in grado di scongiurare eventuali attacchi speculativi, o significative riserve valutarie.

La Bulgaria aveva riserve sufficienti per introdurre quello che è conosciuto come currency board.Ciò significa che si è impegnata a convertire la propria moneta – il lev- in euro su richiesta. Tuttavia, è improbabile che la Grecia riesca a raccogliere scorte di valuta sufficienti per sfruttare tale opzione.

Dall’altra parte, la valuta della Danimarca è ancorata all’euro, ma è considerata un’economia abbastanza forte da mantenere l’ancoraggio senza il bisogno di costruire tali “provviste” valutarie.

Grecia e Bitcoin, la valuta digitale
Alcuni hanno suggerito che la Grecia potrebbe adottare una moneta digitale come i bitcoin, evitando i disordinati effetti pratici di una nuova moneta o degli IOU di carta.

Garrick Hileman, storico di economia presso la London School of Economics, ha detto che mentre è molto improbabile che il governo greco adotti formalmente bitcoin come moneta ufficiale, il loro uso potrebbe aumentare in maniera significativa nel caso di Grexit.

Ha detto infatti,

“La Grecia potrebbe perdere la fiducia nella nuova dracma e cercare un’alternativa”.

Ma sia Bootle che Foley sono scettici nel pensare che un’economia che fa così tanto affidamento sul cash potrebbe effettivamente funzionare senza banconote fisiche.

Ha detto poi Foley,

Credo sia più probabile che la Grecia torni completamente ai contanti, il che sta già avvenendo, invece che alla valuta digitale. Se si sta parlando di piccoli produttori, probabilmente si preferiranno i contanti considerando l’attuale incertezza.

Infatti, invece che rivolgersi alle monete digitali, Bootle dice che le persone potrebbero diventare creative, ad esempio, vecchie dinamiche commerciali potrebbero tornare in gioco, come utilizzare beni di consumo come le sigarette invece della moneta.

Ha poi concluso,

“Ci sono milioni di modi in cui la gente troverà una soluzione”.

Fonte: CNBC

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