Dopo aver passato circa due mesi nel range tra 1.3175 e 2.800, la scorsa settimana il cambio EURUSD ha improvvisamente rotto al ribasso. Continuerà a scendere? Cos’è accaduto sul EURUSD? Subito dopo il rally rialzista dell’Euro a seguito della ri-elezione del presidente Obama, il cambio ha preso la rincorsa verso il ribasso, sulla scia delle dichiarazioni pessimistiche del presidente Mario Draghi sull’economia tedesca.
Peso sull’Euro
Secondo i fondamentali, ci sono due questioni che esercitano pressione sull’Euro: la precaria situazione della Grecia e la mancata richiesta di aiuti da parte della Spagna. In questo contesto i mercati sembrano non avere più pazienza per attendere e, così, la forza ribassista è riuscita a vincere sul mercato.
La Grecia ha approvato il pacchetto sull’austerity e oggi sono state promosse le nuove misure sul bilancio. Sarà sufficiente? Jean-Claude Juncker, presidente dell’Eurogruppo ha commentato così la notizia: "il rapporto è sostanzialmente positivo perché la Grecia ha mantenuto le sue promesse. Ora spetta a noi mantenere la nostra, ma prima servono chiarimenti riguardo la sostenibilità del debito greco". Ma intanto il 16 novembre si avvicina sempre di più e, insieme ad esso, crescono i timori che la Grecia possa lasciare l’Euro (nonostante le parole dei leader politici ed economici della zona Euro).
In questo contesto le uniche notizie positive che i mercati sembrano davvero attendere dalla zona Euro riguardano prevalentemente la Grecia e che su questa sia fatta luce, anzi, i mercati vorrebbero che il futuro della Grecia nella zona Euro non sia più messo in discussione da ulteriori "rapporti" o "negoziati" d’ogni sorta: accadrà mai?
Il fiscal cliff non spaventa i mercati
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, invece, le aspettative sono tutte concentrate sul fiscal cliff ed è diffusa la convinzione che il governo sarà abilmente in grado di evitare il disastro, magari all’ultimo momento, ma tendenzialmente si direbbe che i mercati siano in qualche modo convinti (chissà come) che gli Stati Uniti riusciranno ad evitare la recessione che minaccia il futuro economico del 2013 a stelle e strisce.
Euro/Dollaro: outlook negativo
In questo contesto, il sentiment sull’Euro continua ad essere negativo e insieme ad esso le stesse previsioni sul cambio EUR/USD: se il cambio Euro/Dollaro dovesse scendere al di sotto del minimo di due mesi a 1.2689 raggiunto lo scorso venerdì, allora potrebbe diventare soggetto ad un nuovo declino fino al 1.2635 e poi 1.2610.
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