La Grecia è davvero in corsa verso il default? E’ possibile che debba lasciare la zona Euro dopo le elezioni USA? Ci sono almeno cinque questioni per le quali sia possibile supporre un Grexit nelle prossime settimane: alcune sono strettamente collegate alle elezioni, altre a semplici questioni di tempo.
Ecco, dunque, cinque ragioni che potrebbero determinare l’uscita della Grecia dalla zona Euro:
1. Grexit: dopo le elezioni USA
Nonostante le modeste dimensioni della Grecia, un’uscita dalla moneta unica sarebbe un evento di proporzioni inaudite. Si tratterebbe di una situazione senza precedenti e comporterebbe una serie di ingenti perdite economiche tanto alla Grecia quanto alla zona Euro.
Lo shock causato da un "Grexit" avrebbe implicazioni su tutta l’economia mondiale, compresi gli Stati Uniti e le banche statunitensi. E’ impossibile supporre che i leader Europei decidano di coordinarsi con gli Stati Uniti in una situazione del genere, anche perché gli Stati Uniti hanno investito in Grecia (via FMI).
Ma per coordinare una situazione del genere l’Eurozona deve sapere chi sarà il prossimo abitante della Casa Bianca. Ciò non significa che un Grexit possa essere migliore con Obama o con Romney, ma che l’Eurozona ha bisogno di sapere con chi e cosa approcciarsi.
2. Parola d’ordine: rimandare
Fino ad oggi sono stati fatti diversi tentativi per raggiungere un accordo: un meeting dell’Eurogruppo l’8 ottobre, un summit UE il 18 e 19 ottobre, ma tutti gli ultimi incontri sono stati vani e non hanno portato a nessun accordo. Secondo le ultime notizie non sarà facile raggiungere un accordo in tempi brevi, così oltre ai problemi legati al raggiungimento di un accordo sembrerebbe che tale "ritardo" sia intenzionale.
E’ importante ricordare che a breve la Grecia esaurirà i fondi economici (secondo alcuni rapporti la "data X" sarebbe proprio il 16 novembre, secondo altri la fine del mese). Qualsiasi sia la data, c’è una certezza: senza gli aiuti economici per 31.5 miliardi di Euro, la Grecia si troverà nel disastro finanziario.
3. "la fine dell’autunno" o la fine della Grecia?
Tempo fa, Jean-Claude Juncker, capo dell’Eurogruppo, avrebbe detto che la Grecia sarebbe rimasta nella zona Euro almeno "fino alla fine dell’autunno, ma anche dopo". Erano le calde giornate di agosto, ma ora che siamo a novembre la fine dell’autunno si fa più concreta e la veridicità di questa affermazione sarà presto testata.
4. C’è tempo per cambiare la costituzione?
La Troika vorrebbe che la Grecia facesse passare un a serie di riforme per il mercato del lavoro, ma se anche la legge passasse al voto del parlamento previsto per mercoledì (quando sarà indetto un nuovo sciopero generale) il governo sta perdendo ogni giorno di più il consenso popolare. Inoltre la Corte della Grecia ha giudicato queste riforme anti-costituzionali. Se così fosse, c’è ancora tempo per cambiare la costituzione prima del disastro oppure sarebbe meglio trovare altre soluzioni?
5. Cancella il debito
Secondo il Fondo Monetario Internazionale, per raggiungere i propri target la Grecia ha bisogno di una nuova manovra di ristrutturazione del debito. Ciò implicherebbe perdite anche per gli altri governi della zona Euro che hanno prestato fondi economici alla Grecia. E allora, come la prenderebbe la Germania? Probabilmente non troppo bene, visto che anche la prima potenza economica della zona Euro sta cedendo il passo all’incalzante crisi del debito e subisce notevoli perdite sul fronte economico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA