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USA 2013: rischio recessione. Fiscal cliff: cause, effetti, quali soluzioni?
venerdì 9 novembre 2012, di
Ora che le elezioni USA sono concluse, gli Stati Uniti rivolgeranno l’attenzione su un unico, grosso, incombente argomento: il rischio di recessione che minaccia il futuro economico dell’economia a stelle e strisce a partire dal 2013, il temuto fiscal cliff.
Ma quali sono le cause e i possibili effetti di questa minaccia fiscale? Si parla delle possibili soluzioni che il Governo potrebbe decidere di adottare nell’evitare il fiscal cliff, ma nessuna sembra essere poi così promettente. Il fiscal cliff, la minaccia di recessione dell’economia USA preoccupa i mercati, e non solo.
Fiscal cliff: cause ed effetti
Fiscal cliff, letteralmente significa "precipizio fiscale", è un termine introdotto dalla stampa per indicare quella serie di problemi fiscali che, alla fine del 2012 (quando avranno effetto i termini del Budget Control Act del 2011) si abbatteranno sull’economia e sui contribuenti statunitensi.
(Approfondimento: Cos’è il fiscal cliff?)
– Cause
Come ampiamente anticipato, alla fine dell’anno si concluderanno una serie di agevolazioni introdotte sulle tasse salariali che incideranno per il 2% sugli stipendi dei lavoratori e, contemporaneamente, si concluderanno anche una serie di agevolazioni economiche destinate alle imprese. Non è tutto, sempre a partire dal 2013, entreranno in vigore nuove imposte derivate dalla riforma sanitaria del Governo Obama, insieme ad un giro di tagli automatici alle spese (parte del progetto "tetto al debito" del 2011) che riguarderanno un buon numero di programmi governativi.
– Effetti
Parlando di effetti, invece, senza alcun intervento governativo, il fiscal cliff comporterebbe una stretta di quasi 600 miliardi di dollari, l’aumento delle imposte per quasi il 90% dei cittadini Americani, l’aumento della disoccupazione (si stima che circa due milioni di americani possano perdere il posto di lavoro) e una inevitabile ed inesorabile contrazione del prodotto interno lordo di 4 punti percentuali.
Senza intervento, nel 2013 gli Stati Uniti potrebbero ritrovarsi in piena recessione economica.
Quali sono le possibili soluzioni?
Secondo gli esperti, il governo avrà tre possibili soluzioni nell’affrontare il fiscal cliff, ma nessuna sembra essere poi così allettante.
– La prima alternativa suggerisce di lasciare inalterati gli elementi fiscali che si congiungeranno a partire dal 2013. L’economia sarebbe inevitabilmente catapultata verso la recessione, ma si produrrebbe una stretta che andrebbe a ridurre quasi a metà il debito pubblico in relazione al PIL.
– La seconda soluzione propone invece di cancellare gli aumenti previsti sulle tasse e i tagli alle spese. Così facendo, però, il debito pubblico non farebbe che aumentare e gli Stati Uniti rischierebbero nel breve-medio termine di vivere una situazione pari alla crisi del debito che sta affliggendo l’Europa.
– La terza possibilità, che si inserisce a metà tra le prime due, suggerisce un approccio mirato alle questioni del debito (cioè impedendone quanto possibile l’eccessivo innalzamento), facendo in modo che gli aumenti previsti siano graduali al fine di non incidere troppo negativamente sul fattore crescita.
Stando a quanto riportato dalla stampa negli ultimi giorni, il primo passo da compiersi verso la risoluzione del fiscal cliff è giungere ad un accordo politico perché, proprio mentre la minaccia si fa sempre più concreta, i mercati sono estremamente preoccupati della situazione politica dalla quale sembra impossibile che Democratici e Repubblicani possano raggiungere un accordo.
Fiscal cliff: posizioni a confronto
Secondo i Repubblicani il giusto approccio sarebbe quello di tagliare le spese governative impedendo contemporaneamente l’aumento delle tasse per i cittadini. I Democratici, d’altro canto, cercano di trovare un compromesso tra tagli e aumenti.
E’ nell’interesse di entrambe le parti giungere ad un accordo, ma viste le elezioni presidenziali, l’argomento "precipizio" è stato messo da parte e, ora che la fine dell’anno è vicina né uno, né l’altro ha una soluzione concreta da proporre.
Arriverà a breve una notizia dell’ultima ora? O bisognerà aspettare il Giuramento alla Casa Bianca del prossimo gennaio?
Conclusioni, sull’orlo del precipizio
Alla fine, molto probabilmente, si giungerà ad una soluzione tampone che impedirà il crollo immediato dell’economia USA, ma non risolverà gli errori di fondo. Sarà interessante, dunque, seguire nei prossimi giorni le vicende relative a questo "confronto" in materia di fiscal cliff.
Parlare di "precipizio fiscale" fa pensare a qualcosa di immediato, un’esplosione violenta che dalla mezzanotte del primo gennaio 2013 si abbatterà sugli Stati Uniti, in realtà non è così. La verità è che la recessione è un processo ben più lento e che il "fiscal cliff" è qualcosa sul quale si potrà lavorare anche durante l’anno, ma sta di fatto che a questo punto i mercati vogliono saperne di più, vogliono avere una visione più chiara ed è per questo che, con buona probabilità, prima della fine del 2012 il Congresso si esprimerà in merito, onde evitare che a spingere l’economia giù dal burrone ci siano, insieme ai pesi fiscali, anche i mercati.