Davanti al Parlamento europeo il presidente della BCE parla della necessità di stimolo all’interno dell’Eurozona, nonostante il recente miglioramento.
Mario Draghi ne è convinto: bisogna rimanere persistenti e pazienti nel fornire stimoli di politica monetaria, anche se il momentum positivo dell’economia dell’Eurozona rende la Banca Centrale Europea più fiduciosa guardando alle prospettive per l’inflazione.
Il presidente della BCE ha dichiarato a Bruxelles, davanti al Parlamento europeo, che l’economia sta crescendo "in modo robusto" sulla scia del miglioramento dei consumi privati e degli investimenti, mentre un ulteriore calo della disoccupazione e una ripresa della crescita dei salari dovrebbero incrementare la crescita dei prezzi al consumo.
"Prevediamo che l’inflazione di fondo riprenderà il graduale aggiustamento verso l’alto, sostenuto dalle nostre misure di politica monetaria", ha detto Draghi ai parlamentari europei. "Allo stesso tempo, le incertezze continuano a prevalere".
La guida della BCE ritiene che la recente volatilità nei mercati finanziari, incluso quella sul tasso di cambio EUR/USD (che a suo dire merita un attento monitoraggio) possa avere delle implicazioni sul la stabilità dei prezzi.
Draghi vuole che i policy maker si muovano con cautela verso la fine del loro programma del QE, che è attualmente dovrebbe vedere la sua conclusione a settembre. Mentre l’economia dell’area dell’euro sta godendo dell’espansione migliore registrata nell’ultimo decennio, i dati di questa settimana mostreranno con molta probabilità un’inflazione che continua a mancare l’obiettivo della BCE di poco inferiore al 2 per cento.
Quella di oggi è l’ultima apparizione pubblica di Draghi prima della prossima riunione politica dell’8 marzo, in un momento in cui i funzionari si preparano a cambiare il linguaggio adottato, potenzialmente entro la prima metà dell’anno.
Alcuni membri del Consiglio direttivo già nell’ultima riunione volevano rendere noto che il programma di acquisto di obbligazioni potrebbe essere ampliato.
Le dichiarazioni di Draghi non hanno fatto cenno alla crisi che ha inghiottito la Lettonia, dove il governatore della banca centrale Ilmars Rimsevics sta affrontando la pressione del governo a dimettersi dopo essere stato arrestato e rilasciato su cauzione dalle autorità anti-corruzione.
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