Draghi: No alla criptovaluta dell’Estonia. L’Euro è l’unica valuta

Mario Draghi boccia la proposta dell’Estonia di introdurre una propria criptovaluta, specificando che “Nessuno stato membro può introdurre una propria moneta”.

Interpellato da Giuseppe Di Vittorio di Le Fonti, in occasione della conferenza stampa a margine della riunione di settembre, il presidente della BCE parla chiaro:

“La valuta dell’Eurozona è l’Euro”.

Ma un’osservazione ora è d’obbligo: tramite questa osservazione, implicitamente Draghi ammette che le criptovalute siano delle valute, un attributo mai ammesso dalle istituzioni d’Europa. Intanto, viene confermato il concetto di progetto europeo: Governi chiamati all’obbedienza alle sole direttive di Bruxelles e Francoforte.

Kaspar Korjus, a capo del progetto estone, il mese scorso ha proposto l’idea di lanciare all’interno del Paese una propria versione del Bitcoin, sotto il nome di Estcoin. L’obiettivo sarebbe quello di investire i fondi ricavati nella tecnologia e nell’innovazione della pubblica amministrazione dell’Estonia.

Il progetto dell’Estonia

La proposta di introduzione di una propria criptovaluta in Estonia è legata al suo programma di successo e-residency, che consente agli stranieri che vogliono avviare un’attività commerciale in Estonia di avere un’identità digitale. Un successo tale che Korjus ha rivelato che i partecipanti firmatari hanno superato il tasso di natalità di Estonia.

L’idea è quella di approfittare di questa ondata di interesse offrendo dei token digitali agli e-residenti da utilizzare per accedere a vari servizi o effettuare trasferimenti di denaro tra imprese.
Ma i dubbi di Draghi ora si uniscono a quelli della banca centrale dell’Estonia, entrambi contrari all’introduzione di una nuova moneta che funzioni accanto all’euro.

E in Italia?

Nella stessa occasione è stato chiesto a Draghi cosa ne pensasse della proposta italiana di introdurre una moneta parallela, portata avanti dall’ex premier Silvio Berlusconi. Il presidente non esita a chiarire subito di non avere alcuna intenzione di parlare degli eventuali progetti italiani in merito.