Disabili, parcheggio gratis sulle strisce blu per gli accompagnatori: così la Cassazione

Isabella Policarpio

8 Ottobre 2019 - 09:55

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Parcheggio gratis sulle strisce blu per chi accompagna un disabile senza patente se i posti riservati sono occupati. Qui i dettagli della sentenza della Cassazione.

Disabili, parcheggio gratis sulle strisce blu per gli accompagnatori: così la Cassazione

Parcheggio gratuito sulle strisce blu per gli accompagnatori dei disabili non muniti di patente di guida o automobile propria. Così la Corte di Cassazione ha dato ragione alla onlus Utim che aveva fatto ricorso contro il Comune di Torino.

In particolare, i giudici supremi hanno eliminato una parte del provvedimento comunale che escludeva il parcheggio gratis in centro città nel caso in cui la persona disabile non avesse la patente o un veicolo, limitazione definita discriminatoria.

Da adesso in poi chi accompagna una persona con problemi intellettivi o motori può non pagare il parcheggio a strisce blu se i posti riservati ai disabili sono occupati e a prescindere dal motivo della sosta, quindi non solo in caso di ragioni di lavoro o salute.

Parcheggio gratis sulle strisce blu per disabili senza patente: la Cassazione

La Corte di Cassazione ha stabilito che chi accompagna un disabile ha diritto a parcheggiare gratis nei posti a pagamento se i parcheggi riservati sono occupati. Questa possibilità è prevista anche nel caso in cui la persona affetta da disabilità non ha la patente di guida e una propria automobile.

La decisione prende spunto dal ricorso proposto dalla onlus torinese Utim contro una delibera del Comune di Torino risalente al 2016. Il regolamento comunale in questione permetteva ai disabili muniti di licenza di guida di parcheggiare gratis nelle strisce blu del centro mentre agli accompagnatori dei disabili senza patente questo beneficio era concesso solo per comprovate ragione di salute (quindi visite mediche, fisioterapia e altro) o di lavoro.

La onlus ha deciso di portare il caso in Cassazione, in quanto discriminatorio nei confronti di quei disabili che per età o per problemi psicofisici gravi non siano muniti di un proprio veicolo e hanno bisogno di un accompagnatore.

I giudici della Corte hanno accolto il motivo del ricorso e hanno condannato il Comune di Torino a rimuovere gli effetti della delibera, ampliando la platea di chi ha diritto a parcheggiare gratuitamente. Nella sentenza 24936 depositato oggi - 8 ottobre 2019 - si legge che:

"L’Amministrazione comunale torinese, in quanto verosimilmente conscia che gli appositi spazi riservati al parcheggio esclusivo degli invalidi sono normalmente insufficienti ha rilasciato ai disabili muniti di patente e proprietari di veicolo uno speciale permesso gratuito per il parcheggio sulle strisce blu del centro cittadino". Tuttavia nel far ciò il Comune ha contestualmente posto in essere una condotta discriminatoria indiretta di danni dei disabili (presumibilmente affetti da una patologia più grave) non muniti di patente e non proprietari di un autoveicolo, che necessitano per i loro spostamenti del necessario ausilio di un familiare, i quali possono fruire dello stesso permesso solo se in grado di documentare accessi frequenti nel centro cittadino per lo svolgimento di attività lavorative, di assistenza e cura".

La Corte di Cassazione, riconosce che i motivi della limitazione sono dovuti all’intento di limitare gli abusi; tuttavia l’effetto della delibera è la disparità di trattamento tra i disabili muniti di patente di guida e i non patentati, poiché i primi possono avere il parcheggio gratuito nel centro storico della città per qualsiasi ragione, i secondi invece solo in caso di necessità di salute e di lavoro.

Il capoluogo del Piemonte adesso dovrà rimuovere dalla delibera comunale le parti discriminatorie, estendere la gratuità del parcheggio sulle strisce blu e riesaminare tutte le domande di risarcimento danni presentate da disabili che erano stati ingiustamente esclusi.

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