Dis-Coll e Partita Iva: sono compatibili?

Simone Micocci

29 Marzo 2022 - 22:12

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Non spetta la Dis-Coll a chi ha una partita Iva aperta al momento in cui si richiede l’indennità. Ma cosa succede se la partita Iva si apre successivamente? Facciamo chiarezza.

Dis-Coll e Partita Iva: sono compatibili?

Dis-Coll e partita Iva sono compatibili o meno? Questa è una delle domande che spesso si pongono coloro che percepiscono la cosiddetta indennità di disoccupazione Dis-Coll, i quali dopo un periodo d’inattività potrebbero decidere di avviare un’attività come lavoratori autonomi con il rischio però di dover rinunciare a quanto erogato dall’Inps.

Quando parliamo di Dis-Coll ci riferiamo all’indennità di disoccupazione spettante ai collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, assegnisti di ricerca e dottorandi di ricerca con borsa di studio, che hanno perso involontariamente la loro occupazione. Per quanto riguarda le regole per il calcolo dell’indennità queste solo le stesse di quelle già previste per l’indennità di disoccupazione Naspi.

E così come per quest’ultima, anche per la Dis-Coll ci sono conseguenze nel caso in cui durante il periodo di percezione dell’indennità si decida di aprire una partita Iva.

Niente Dis-Coll per chi ha una Partita Iva

Come prima cosa è importante sottolineare che c’è incompatibilità assoluta tra Dis-Coll e Partita Iva. O meglio, questa non spetta a chi, alla cessazione di una o più collaborazioni, ha una partita Iva aperta.

Il legislatore ha infatti previsto tre categorie di persone che pur rientrando nella categoria dei collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, o degli assegnisti e ai dottorandi di ricerca con borsa di studio, non possono beneficiare della Dis-Coll in caso di perdita involontaria dell’occupazione. E tra questi ci sono appunto i titolari di partita Iva, assieme ai collaboratori titolari di pensione e agli amministratori, sindaci, o revisori di società, associazioni e altri enti con o senza personalità giuridica.

Non ci sono dubbi, quindi, sul fatto che non c’è compatibilità tra Dis-Coll e partita Iva quando questa risulta aperta prima di chiedere l’indennità. Ma cosa succede quando invece si apre successivamente?

Chi prende la Dis-Coll può aprire una partita Iva?

Così come per la Naspi, anche la Dis-Coll può decadere prima della scadenza naturale del beneficio, il quale ricordiamo ha una durata pari al numero di mesi di contribuzione accreditati nel periodo intercorrente tra il 1° gennaio dell’anno precedente l’evento di cessazione del lavoro e il predetto evento, per un massimo di 12 mesi.

Nel dettaglio, sono i due le casistiche di decadenza che meritano di essere approfondite in questo spazio:

  • inizio di un’attività di lavoro autonoma, d’impresa individuale, o di un’attività parasubordinata, senza darne comunicazione all’Inps entro 30 giorni dall’inizio.

Avviare un’attività come lavoratore autonomo aprendo partita Iva, quindi, non comporta la perdita automatica della Dis-Coll. Tuttavia, entro 30 giorni dall’evento sarà necessario comunicare all’Inps l’avvio dell’attività, indicando il reddito presunto. La comunicazione va inviata con il modello Dis-Coll-Com, con il quale l’Inps viene a conoscenza di tutte quelle variazioni che potrebbero incidere sul pagamento della disoccupazione.

Se la comunicazione non viene inviata il diritto alla Dis-Coll decade. Diversamente, tutto dipendente dall’importo del reddito presunto. Quando questo corrisponde a un’imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni spettanti ai sensi dell’art. 13 del Testo Unico delle imposte sui redditi, ossia 4.800 euro annui, allora l’indennità di disoccupazione continuerà a essere erogata. Tuttavia, la Dis-Coll viene comunque ridotta di un importo pari all’80% del reddito previsto, rapportato al periodo di tempo che intercorre tra la data d’inizio delle attività e la data in cui termina il periodo di godimento dell’indennità o, qualora precedente, la fine dell’anno.

Quando invece il reddito presunto è superiore a 4.800 euro la Dis-Coll decade; d’altronde in questo caso il lavoratore perde lo stato di disoccupazione e con ciò il diritto a ogni indennità a questo collegata.

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