Direttorio M5S: cos’è, da chi è formato e quale sarà il suo futuro?

Antonio Atte

08/09/2016

08/09/2016 - 16:24

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Che cos’è il direttorio M5S? Da chi è composto e qual è il suo futuro? La bufera abbattutasi sulla giunta Raggi avrà conseguenze per il comitato operativo del Movimento 5 Stelle?

Direttorio M5S: cos’è, da chi è formato e quale sarà il suo futuro?

Che cos’è il direttorio M5S, da chi è composto e quale sarà il suo futuro? In questi giorni convulsi per il Movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, alle prese con lo tsunami di polemiche che ha investito l’amministrazione capitolina guidata dalla neo-sindaca Virginia Raggi, si torna a parlare del direttorio M5S, che ad oggi rappresenta l’unico vero e proprio organo politico riconosciuto dai 5 Stelle.

Com’è noto, sin dalla sua nascita il M5S ha da sempre rimarcato la propria estraneità a strutture e prassi decisionali tipiche dei partiti tradizionali.

Nonostante l’evidente influenza di Grillo e Casaleggio (al quale è succeduto il figlio Davide dopo la morte, avvenuta lo scorso aprile), gli esponenti del movimento rifiutano il concetto di leader, al quale oppongono quello dell’“uno vale uno”.

Eppure qualcosa cambia nel novembre del 2014, periodo in viene istituito il comitato operativo, conosciuto con il termine giornalistico di “direttorio M5S”.

Direttorio M5S: cos’è, come nasce e da chi è formato

La definizione prende spunto dall’organismo che governò la Francia dal 27 ottobre 1795 al 10 novembre 1799 e oggi viene utilizzata per indicare qualsiasi organo collegiale dotato di funzioni direttive, proprio come il comitato operativo 5 Stelle.

Ma perché nasce il direttorio M5S e da chi è costituito? Il 28 novembre 2014, dopo la protesta di un gruppo di parlamentari e attivisti - contrari ad alcune espulsioni decise da Grillo -, il comico genovese mette ai voti sul suo blog la nomina di 5 deputati scelti per affiancarlo nella gestione e nel coordinamento della sua creatura politica.

I parlamentari in questione sono: Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia. L’investitura viene ratificata dal 91,7% degli iscritti.

“Queste persone - commenta Grillo sul proprio sito - si incontreranno regolarmente con me per esaminare la situazione generale,condividere le decisioni più urgenti e costruire, con l’aiuto di tutti, il futuro del Movimento 5 Stelle”.

Direttorio M5S: quale futuro dopo il caso Raggi-Muraro?

Di fatto il direttorio nasce con funzione di raccordo tra il leader carismatico e gli eletti in Parlamento del M5S. Ma dopo due anni, la sua efficacia è stata messa in discussione sia dalla stampa che dai alcuni membri dello stesso Movimento 5 Stelle.

A pesare è la goffa gestione del caso Muraro, nell’ambito del difficile avvio della nuova consiliatura capitolina targata Virginia Raggi.

Luigi Di Maio, giovane vicepresidente della Camera e probabile (almeno fino a pochi giorni fa) futuro candidato premier del movimento, è finito nell’occhio del ciclone per aver taciuto sull’indagine che riguarda Paola Muraro, assessore all’ambiente di Roma Capitale, nonostante fosse stato informato via sms e via mail dell’iscrizione di Muraro nel registro degli indagati.

Alcuni esponenti pentastellati di Palazzo Madama - come la senatrice Barbara Lezzi - hanno chiesto un allargamento del direttorio M5S, se non addirittura un reset o quanto meno una revisione delle deleghe assegnate ai cinque membri.

Ma almeno per ora la struttura del direttorio M5S non subirà alterazioni.

Direttorio M5S: si dimette il mini-direttorio romano

Hanno rassegnato le dimissioni, invece, i componenti del mini-direttorio romano, organo istituito per affiancare Virginia Raggi nell’amministrazione della città.

Riteniamo che oggi il nostro compito non sia più necessario”, hanno scritto sul blog M5S i membri del mini-direttorio capitolino, la senatrice Paola Taverna, l’europarlamentare Fabio Massimo Castaldo e il consigliere regionale del Lazio Gianluca Perilli.

“Non faremo mai mancare all’amministrazione capitolina il nostro sostegno e il nostro contributo continuando a portare avanti il nostro lavoro nelle istituzioni in cui siamo stati eletti. I gravi problemi della Capitale, vessata da anni di malapolitica, continueranno ad avere per noi l’attenzione che meritano. Auguriamo al sindaco e alla sua squadra i migliori successi, nell’interesse della città e della cittadinanza tutta”, hanno aggiunto i pentastellati.

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