Dichiarazione di Roma: cos’è e cosa prevede il testo firmato in occasione dei 60 anni dei Trattati di Roma? La Grecia prova ad usarla in suo favore.
Cosa prevede la Dichiarazione di Roma che sarà firmata in occasione dei 60 anni dei Trattati di Roma?
Alla vigilia dell’anniversario degli importanti trattati, sono in molti a chiedersi cosa prevede la Dichiarazione di Roma tanto agognata e contemporaneamente tanto discussa negli ultimi giorni. Ad attirare l’attenzione su di essa sono state le numerose polemiche che hanno riguardato la Polonia ma anche e soprattutto la Grecia. Entrambi gli Stati hanno minacciato di non firmare la Dichiarazione di Roma, ognuno con le proprie motivazioni.
In occasione dei 60 anni dei Trattati di Roma, i rappresentanti dei 27 Paesi membri dell’Unione Europea si riuniranno a Roma sabato 25 marzo per un’imponente celebrazione che blinderà letteralmente la Capitale. In questa occasione gli Stati membri saranno chiamati a firmare la cosiddetta Dichiarazione di Roma, un gesto volto a rinnovare le promesse sancite 60 anni fa. Cerchiamo di capire cos’è e cosa prevede tale Dichiarazione di Roma e quali sono i problemi legati alla firma di quest’ultima da parte della Grecia e della Polonia.
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Dichiarazione di Roma: cosa prevede? L’obiettivo
Come già accennato in precedenza, la firma della Dichiarazione di Roma ha lo scopo di rilanciare il progetto di costruzione europea. A 60 anni dalla nascita dei Trattati di Roma, la firma della Dichiarazione da parte dei 27 Stati membri dell’UE metterà in luce la volontà di impegnarsi ancora una volta verso un obiettivo comune. Ecco cos’è la Dichiarazione di Roma. Ma cosa prevede?
In molti hanno criticato la prima bozza della Dichiarazione iniziata a circolare nei giorni scorsi, poiché in essa appare quel principio di una Europa a più velocità che ha fatto storcere il naso a molti Paesi, soprattutto a quelli dell’est. Nella bozza si legge come l’UE non sia né divisa né divisibile, ma soprattutto si specifica come gli Stati agiranno insieme quando possibile, con ritmi e intensità diversi quando sarà necessario.
Cosa prevede la Dichiarazione di Roma dal punto di vista della sicurezza? Nella bozza della Dichiarazione di Roma, riportano alcune fonti di stampa, si parla di un’Europa pronta a rafforzare la propria sicurezza e la propria difesa senza però creare duplicati della NATO. Continuerà ad essere promosso il libero scambio e sarà protetto il sistema europeo multi-laterale. Ecco cosa prevede la Dichiarazione di Roma che sarà firmata in occasione del 60° anniversario dei Trattati. Ma perché la Grecia e la Polonia hanno minacciato di non firmare?
Dichiarazione di Roma: la posizione della Grecia
Secondo quanto affermato dal premier Alexis Tsipras in una lettera inviata a Tusk e Juncker, la Grecia ha tutte le intenzioni di sostenere la Dichiarazione di Roma con lo scopo di celebrare i successi del blocco. Al contempo, però, il Paese in crisi vuole dei riconoscimenti ufficiali.
“Deve essere chiarito ufficialmente che questi successi si applicano anche alla Grecia”,
ha affermato Tsipras con riferimento alla Dichiarazione di Roma. Quest’ultima appare strettamente correlata alle negoziazioni tra la Grecia e i suoi creditori.
Secondo le ultime notizie, il testo dovrebbe contenere un riferimento chiave alla necessaria salvaguardia del “ruolo delle parti sociali”. Come fa notare Il Sole 24 Ore, il riferimento è a quel principio di contrattazione collettiva che il FMI vuole riformare in Grecia, Paese continuamente sottoposto a richieste di tagli a pensioni e lavoro.
Nonostante la missiva di Tsipras, la maggior parte degli osservatori è convinta che la Grecia firmerà la Dichiarazione di Roma con gli altri membri UE. A quanto si apprende dalle ultime notizie, infatti, il Paese ha deciso di sottoscrivere il documento, ma sta comunque continuando a chiedere all’UE il sostegno contro la richiesta del FMI di una riforma del mercato del lavoro.
Dichiarazione di Roma: la posizione della Polonia
Non solo la Grecia, ma anche la Polonia ha minacciato di non firmare la Dichiarazione di Roma in occasione dell’anniversario dei Trattati. Il Paese di Beata Szydlo aveva messo in dubbio la sottoscrizione del testo nei giorni scorsi.
“Se la Dichiarazione di Roma non includerà le questioni che sono le nostre priorità, non l’accetteremo”,
aveva affermato la premier. A preoccupare era stato il già citato concetto di Europa a più velocità che rischia di lasciare indietro soprattutto i Paesi dell’est. Poche ore fa, tuttavia, la premier ha confermato che la Polonia firmerà la Dichiarazione di Roma in quanto il testo definitivo contiene tutte le proposte avanzate da Varsavia. Ecco insomma cos’è e cosa prevede la Dichiarazione di Roma che, escludendo sorprese dell’ultimo minuto, sarà firmata da tutti gli stati membri.
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