Dichiarazione FOMC: i 3 punti chiave sul rialzo dei tassi

Flavia Provenzani

30 Aprile 2015 - 13:23

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Serve chiarezza sulla dichiarazione del FOMC, sui suoi contenuti e sulla tempistica per il rialzo dei tassi di interesse: ecco i 3 punti chiave da sapere.

Dichiarazione FOMC: i 3 punti chiave sul rialzo dei tassi

Il FOMC sa di sicuro come tenere sulle spine i mercati e i trader.
La maggior parte degli osservatori del mercato del forex sono rimasti confusi sulla tempistica dell’aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

La confusione nella dichiarazione del FOMC ha fatto sì che tutti i maggiori portali di informazione abbiano riportato titoli e contenuti assai diversi tra di loro.

Per fare un po’ di chiarezza su quali siano le vere intenzioni del FOMC e della Fed, ecco i 3 punti chiave della dichiarazione del FOMC del 29 aprile.

1. Il FOMC potrebbe alzare i tassi in una qualsiasi delle prossime riunioni
La domanda che ogni forex trader si è chiesto prima della dichiarazione del FOMC è

"Vedremo un rialzo dei tassi a giugno o la Fed attenderà fino a settembre?"

Dopo tutto, questi sono i mesi in cui alla dichiarazione del FOMC seguirà una conferenza stampa del presidente della Fed Yellen, in cui avrà la possibilità di spiegare eventuali cambiamenti nella politica monetaria.

Tuttavia, Yellen ha chiarito di non escludere alcun mese in particolare per un potenziale annuncio di un aumento dei tassi di interesse. Ciò implica sostanzialmente che la banca centrale potrebbe stringere sulla politica monetaria in qualsiasi momento, con o senza una conferenza stampa.

Gli analisti Forex hanno notato inoltre l’eliminazione nella dichiarazione del FOMC di riferimenti ad valutazione “mese dopo mese” dei risultati economici, il che suggerisce che eventuali aggiustamenti di politica monetaria saranno puramente dipendi dai dati.

La Fed ha giò precisato che aumenterà i tassi di interesse quando assisteremo ad «un ulteriore miglioramento del mercato del lavoro” ed si sarà “ragionevolmente sicuri che l’inflazione si sposterà di nuovo verso il target del 2 per cento nel medio termine.»

2. Il rallentamento dell’economia è solo temporaneo
Invece di mostrare segni di preoccupazione per la recente flessione dei dati degli Stati Uniti, la Fed ha rassicurato i trader definendo il rallentamento solo “temporaneo”. I membri della Fed hanno attribuito ai rigidi mesi invernali il calo della crescita di posti di lavoro e il crollo dei consumi.

3. Crescita e occupazione riviste al ribasso
Anche se la Fed ha cercato di mantenere il motto «keep calm and carry on», le modifiche alle proprie prospettive di crescita e occupazione suggeriscono che la banca è un po’ preoccupata.

Nella dichiarazione precedente, il FOMC ha osservato che «le condizioni del mercato del lavoro sono migliorate ulteriormente», mentre ora la valutazione indica che «il ritmo del miglioramento del lavoro è moderato

A parte questo, la Fed ha anche ricordato che "la crescita della spesa delle famiglie è diminuita" e che «gli investimenti fissi delle imprese sono in calo.» Questo è un tono meno ottimista rispetto alla dichiarazione di marzo, dove si faceva riferimento ad una «spesa delle famiglie in aumento moderato», e che si sottolineava che gli investimenti delle imprese stavano crescendo.

Per farla breve, la Fed ritiene che la performance economica potrebbe riprendersi presto, ma che le prospettive per occupazione e spesa si indeboliranno.

Per questo, la banca fonderà le decisioni di serraggio sul loro livello di fiducia in materia di occupazione e inflazione e potrebbe annunciare un rialzo dei tassi di interesse in qualsiasi momento.

No, non siete gli unici ad essere confusi.

Gli investitori avevano anche una reazione contrastante dopo la dichiarazione del FOMC; il mercato azionario inizialmente è crollato, per poi aumentare di nuovo a più o meno gli stessi livelli di prima della dichiarazione.

Anche i rendimenti sui Treasuries sono calati, ma hanno chiuso più o meno invariati.
Nel frattempo, il dollaro USA è stato venduto bruscamente prima di riuscire a recuperare invece ampia parte delle perdite.

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