Decreto Scuola è legge: cosa cambia con l’approvazione?

Chiara Ridolfi

25/05/2016

25/05/2016 - 13:58

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Il Decreto Scuola è legge, arriva oggi il via libera definitivo della Camera. Con ben 268 voti favorevoli è stato approvato il DL Scuola. Quali sono le novità? Tutti i dettagli di seguito.

Decreto Scuola è legge: cosa cambia con l’approvazione?

Il decreto scuola approvato oggi alla Camera è diventato legge con tutte le sostanziali modifiche ideate nei mesi scorsi. Le novità del Dl Scuola porteranno grandi vantaggi ai professori e agli istituti.

Il Governo aveva posto il voto di fiducia per il maxiemendamento del Dl Scuola e fin da subito erano sorte le polemiche: non è più impossibile far approvare una norma sulla scuola senza porre il voto di fiducia. Anche per la Buona Scuola infatti era stata approvata solo dopo che il Governo aveva blindato la discussione ponendo la fiducia.

Indipendentemente dalle discussioni che si sono susseguite nei giorni e mesi precedenti all’approvazione, permane il fatto che il Dl Scuola è diventato legge, apportando delle sostanziali modifiche al testo precedente. Tra le novità troviamo l’assunzione dei docenti per la scuola dell’Infanzia, i 500 euro di bonus per i maggiorenni, le maggiorazioni di stipendio per i commissari del Concorso Scuola 2016 e molti altri punti nuovi.

Cosa cambia nel Dl Scuola? Quali sono i vantaggi per i professori? Cosa comporta invece l’approvazione per gli studenti italiani? Vediamo tutte le novità del Decreto Scuola.

Decreto scuola: quali sono i cambiamenti

L’emendamento che oggi è stato approvato non è da disprezzare; infatti, sono tanti i cambiamenti e per una volta in positivo. L’Anief ha già dato il suo benestare e fa sapere di essere fortemente favorevole all’introduzione dei cambiamenti, anche se su alcuni punti il lavoro da fare è ancora tanto.

Si è votato oggi per stanziare dei fondi per il progetto chiamato “Scuole belle”, un piano di ristrutturazione che prevede interventi di restauro e decoro delle scuole, che in alcune zone d’Italia cadono letteralmente a pezzi.
Con l’approvazione del Decreto Scuola diventano ben 64 milioni i soldi stanziati.La distribuzione sarà di 12,2 milioni di euro l’anno per permettere il rinnovamento e la ristrutturazione degli istituti scolastici italiani.

Altro punto posto nell’emendamento che è stato votato oggi è il raddoppiamento dei compensi per i commissari del Concorso Scuola 2016. Si è discusso molto di questo negli ultimi giorni e da oggi la proposta è diventata attiva. Tutti i commissari del Concorso Scuola 2016 percepiranno dei compensi maggiori.

Approvato anche il bonus di 1.000 euro per ogni ragazzo disabile presente nella struttura, da destinare alle scuole paritarie e anche dell’estensione del bonus cultura dei 500 euro per i ragazzi che compiranno 18 anni. Per l’estensione della sperimentazione i soldi stanziati saranno infatti sufficienti a coprire le spese anche per gli studenti extracomunitari che frequentano gli istituti italiani.

Con l’approvazione del Dl Scuola sono stati inoltre sbloccati 3 milioni di fondi destinati alla scuola sperimentale di dottorato internazionale del Gran Sasso Science Institute (Gssi).

Ma soprattutto è stato approvato l’emendamento che riguarda le assunzioni per l’anno 2016-2017. Nel Decreto Scuola infatti si parla di assumere gli insegnanti precari risultati idonei all’ultimo concorso scuola. Un argomento che sta a cuore a tanti professori e che potrebbe essere un notevole passo avanti per sbloccare la situazione sul piano del precariato dei docenti.

Nel ddl scuola c’è anche spazio per la proroga dell’immissione in ruolo, che slitterebbe così al 15 settembre 2016, e anche per la vigenza delle graduatorie di merito a vigenza triennale e il reclutamento straordinario per le prove Invalsi. Ma ciò che ha fatto più discutere è sicuramente la parte dell’emendamento che prevede il pagamento degli incarichi a tempo determinato entro 30 giorni dal mese di riferimento.

Con l’approvazione del Dl Scuola gli insegnanti che svolgeranno una supplenza a tempo determinato, breve o saltuaria, dovranno essere pagati entro “30 giorni dall’ultimo giorno del mese di riferimento”. Le procedure diventerebbero quindi più efficienti e i tempi di pagamento delle prestazioni lavorative sarebbero chiari. Finalmente gli insegnanti saranno tutelati, anche se nell’emendamento è scomparsa la responsabilità del dirigente scolastico per il ritardo dei pagamenti. Questa sembrerebbe l’unica pecca dell’emendamento che è stato votato oggi.

L’approvazione sembra quindi portare solo vantaggi per i professori e le scuole, come sottolinea l’Anief stesso.

Decreto scuola: cosa dice l’Anief

Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief, si era espresso favorevolmente sull’emendamento, quando il decreto non era ancora stato approvato. Aveva affermato infatti:

Se i provvedimenti a favore degli stipendi dei precari e dell’assegnazione dei neo-assunti in deroga al vincolo triennale verranno approvati così come entrati in Aula, senza ulteriori modifiche, ci troveremmo finalmente dinanzi a due norme a vantaggio del personale e, di riflesso, di tutti coloro che vivono la scuola

Il Presidente dell’Anief aveva tenuto a precisare che le modifiche introdotte nel Dl Scuola sono i cavalli di battaglia del sindacato e che, grazie alle pressioni sul parlamento, si è riusciti a sbloccare la situazione.

Favorevolmente al Decreto Scuola approvato oggi alla Camera si è espresso anche Gabriele Toccafondi, Presidente del Miur. Ha infatti affermato, subito dopo l’approvazione del Decreto Scuola:

la maggioranza e il governo fanno un altro passo verso la parità scolastica. Chi parla di scuole paritarie come scuole private senza inclusione entri in una scuola e apra gli occhi, come per esempio ho visto a Torino alla scuola del Cottolengo pochi giorni fa. Quello che oggi è legge è un ulteriore riconoscimento della parità con un contributo 12 milioni per la disabilità nelle scuole paritarie. Una piccola ma significativa risposta dopo decenni di immobilismo.

Ma le domande senza una risposta, sebbene l’approvazione sia un passo avanti notevole, rimangono ancora svariate. L’Anief-Cisal infatti ha chiesto delle ulteriori modifiche per stabilizzare i precari del personale Ata e per i docenti di ruolo non abilitati che sono rimasti confinati nella II fascia.

A questi docenti è stato infatti vietato il piano straordinario di assunzioni, sebbene siano abilitati a tutti gli effetti, e non è stata neanche concessa una quota di posti riservata nell’ultimo concorso. L’Anief ha per questo chiesto l’attivazione del doppio canale di reclutamento: grazie a questa proposta si riuscirebbe a inserire anche i docenti di II fascia e a dargli una prospettiva per l’immissione in ruolo.

Al riguardo però il Governo si è espresso oggi e per il momento questi ultimi punti rimangono solo delle proposte del sindacato.

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