Decreto Legge Imu-Bankitalia: abolita la seconda rata sulla prima casa e Bankitalia diventa public company

Michele Ciccone

25 Gennaio 2014 - 08:45

Il 24 Gennaio la camera ha approvato il decreto legge Imu-Bankitalia. Di cosa si tratta?

Decreto Legge Imu-Bankitalia: abolita la seconda rata sulla prima casa e Bankitalia diventa public company

Il 24 gennaio è stato dato il via libera dalla Camera al testo del decreto legge chiamato Imu-Bankitalia con 335 si, 144 no e un astenuto. Il testo è identico a quello approvato dal Senato. Il contenuto tratta dell’abolizione della seconda rata Imu 2013 sulla prima casa (tranne le case di lusso) e della rivalutazione delle quote di Bankitalia (come abbiamo avuto modo di descrivere in un articolo qui. L’approvazione definitiva da parte di Montecitorio avverrà la prossima settimana.

Scadenza mini-Imu

Per quanto riguarda il tema Imu il decreto approvato dalla camera prevede l’eliminazione della seconda rata Imu 2013 per prime case e terreni agricoli, con l’introduzione però della mini-Imu (la cui scadenza era fissata per il 24 gennaio come mostra un articolo qui. In sintesi, la mini Imu impone ai contribuenti residenti nei Comuni che hanno innalzato l’aliquota base di pagare il 40% del differenziale con l’aliquota base. Nel decreto è previsto lo stanziamento di 2,164 miliardi da assegnare ai Comuni che hanno visto diminuire il minor gettito dell’imposta municipale.

La rivalutazione delle quote di Bankitalia

Il decreto legge autorizza l’aumento di capitale fino al raggiungimento dei 7,5 miliardi di euro tramite l’utilizzo delle riserve statutarie. Chi può acquistare le quote? Tutte le banche e le imprese assicurative che hanno sede nell’Ue, fondi pensione, fondazioni bancarie, enti e istituti di previdenza che hanno sede in Italia. Ciascun partecipante non può possedere una quota di capitale superiore al 3%. Come ha evidenziato il Sole 24 Ore

Bankitalia, inoltre, dovrà riferire annualmente alle Camere in merito alle operazioni di partecipazione al proprio capitale. Ok anche all’allungamento da 24 a 36 mesi del periodo per adeguare le quote di partecipazione alle nuove regole. Inoltre, si precisa che il nuovo Statuto della Banca d’Italia è entrato in vigore lo scorso 31 dicembre e si applica al bilancio 2013.

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