Dalla Germania al Regno Unito: nuovi dati rivelano il terremoto economico

Violetta Silvestri

20 Maggio 2022 - 11:12

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Nuovi dati economici su importanti potenze europee rivelano il momento di crisi: dall’inflazione alla produzione tedesca fino alla fiducia in Regno Unito, l’Europa si mostra in crisi.

Dalla Germania al Regno Unito: nuovi dati rivelano il terremoto economico

Non si ferma la crisi economica in Europa e, a testimonianza di un vero e proprio terremoto abbattuto sulla crescita, sono giunti nuovi dati macro: prezzi di produzione alle stelle in Germania e fiducia ai minimi storici in Regno Unito.

Solo due esempi, i più recenti in termini temporali, per fotografare la crisi che sta avvolgendo il vecchio continente, con previsioni ancora cupe e di profonda incertezza.

Come leggere i dati di Germania e Regno Unito nel più ampio quadro economico europeo?

Prezzi di produzione record in Germania: l’inflazione non allenta

I prezzi alla produzione dei beni industriali tedeschi sono aumentati di oltre un terzo nell’anno fino ad aprile, stabilendo un nuovo record a causa dei forti aumenti dei prezzi dell’energia, dei metalli e dei generi alimentari.

Le cifre hanno spinto gli economisti a prevedere che l’inflazione per i consumatori continuerà a crescere.

Secondo i dati pubblicati venerdì 20 maggio dall’agenzia statistica federale, l’aumento annuale del 33,5% dei prezzi alla produzione tedeschi è stato il più alto dall’inizio delle registrazioni nel 1949 e superiore al 30,9% di marzo.

È l’ultimo indicatore delle crescenti pressioni al rialzo sui prezzi al consumo, che probabilmente si alzeranno ulteriormente man mano che Berlino intensificherà gli sforzi per svezzarsi dalla dipendenza dalle forniture energetiche russe.

I prezzi dei produttori di energia tedeschi sono aumentati dell’87% nell’anno fino ad aprile, mentre le centrali elettriche hanno dovuto pagare quattro volte di più per le forniture energetiche.

Occorre considerare che il costo dei metalli è impennato di oltre il 43%, i prezzi del petrolio greggio sono aumentati di oltre il 70%, mentre quelli dei fertilizzanti e dei composti azotati sono più che raddoppiati, così come i prezzi della carta da giornale.

In questo scenario, che fotografa la situazione generale in Europa, le previsioni non sono buone. Ralph Solveen, economista di Commerzbank ha commentato: “i dati odierni sui prezzi alla produzione inviano quindi un chiaro segnale: il forte aumento dei prezzi è tutt’altro che finito.”

Per questo, c’è una forte pressione sulla Bce affinché intervenga con la sua politica monetaria.

Regno Unito in crisi di fiducia e non solo

La giornata di venerdì 20 maggio è stata cruciale anche per il Regno Unito.

La fiducia dei consumatori nel Paese è scesa al livello più basso in almeno 48 anni, dopo che l’aumento del costo della vita ha lasciato le persone in forte difficoltà rispetto anche alla crisi energetica degli anni ’70 e durante la recessione più di un decennio fa.

GfK ha affermato che la sua misura del sentiment attentamente osservata è scesa di 2 punti a -40, il minimo dall’inizio dei record nel 1974. È un altro segno che la peggiore inflazione degli ultimi quattro decenni sta minacciando la ripresa dalla pandemia.

“Con l’aumento dei prezzi e delle tariffe, la capacità di spesa dei consumatori sta diminuendo”, ha affermato Linda Ellett della società di consulenza KPMG.

Sunak, responsabile delle Finanze, ha affermato questa settimana che la spesa pubblica extra per aiutare i consumatori a gestire le bollette più alte rischia di alimentare ulteriormente l’inflazione, avvertendo che stanno arrivando tempi difficili per l’economia del Regno Unito.

Le stime avvertono che la nazione è destinata a diventare il Paese avanzato più colpito dall’inflazione elevata e dalla crescita debole (ovvero dalla stagflazione).

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