Dal TTIP al TISA, si va di male in peggio: l’ennesimo accordo (segreto) che distrugge l’interesse pubblico

Vittoria Patanè

06/02/2015

Mentre le discussioni sul TTIP sono ancora (segretamente) in corso, 48 Paesi, Italia compresa, discutono sul TISA, l’accordo che mira a privatizzare l’acqua e a delocalizzare la sanità pubblica. Tutto ciò che c’è da sapere

Dal TTIP al TISA, si va di male in peggio: l’ennesimo accordo (segreto) che distrugge l’interesse pubblico

Quasi un anno fa abbiamo cominciato a parlarvi del TTIP, il patto transatlantico tra Stati Uniti e Unione Europea sul libero scambio di merci, investimenti e servizi in via di redazione (segretissima) da quasi 12 mesi.

Ebbene c’è una novità, perché al Transatlantic Trade International Partnership si sommerà presto un altro accordo. L’acronimo con cui viene definito è TISA e sta per Trade in Services Agreement. Lo scopo stavolta è quello di liberalizzare i servizi, attraverso la privatizzazione dell’acqua e la delocalizzazione della sanità (in quest’ultimo caso il mercato potenziale è di 6 trilioni di dollari).

Nel TISA verranno coinvolti tutti membri dell’OMC, l’Organizzazione Mondiale del Commercio, di cui fanno parte gli Stati dell’OCSE (Italia compresa dunque) e otto paesi in via di sviluppo.

L’intesa attualmente al vaglio degli esperti ha come obiettivo quello di liberalizzare tutti gli scambi di servizi, dalle costruzioni ai servizi finanziari, dai servizi di business a quelli pubblici e via dicembre.

Un documento trapelato attraverso la rete Associated Whistleblowing Press (AWP) rivela in particolare che:

c’è un potenziale enorme ancora non sfruttato per la globalizzazione dei servizi sanitari. Questi sono finanziati ed erogati dallo Stato o da enti assistenziali e non sono virtualmente di interesse per concorrenti stranieri, dato che mancano scopi commerciali".

Insomma la delocalizzazione della sanità risulta essere uno dei punti cardine del patto segreto. Quella che si prospetta è una apertura totale delle frontiere al mercato della sanità allo scopo di semplificare la mobilità internazionale dei pazienti. Ma i critici avvertono: i costi dei paesi in via di sviluppo aumenterebbe a dismisura e al contempo diminuirebbe la qualità dei servizi concessi da quelli industrializzati. A vincere sarebbero l compagnie assicurative per via dell’ingente maggiorazione dei premi.

Il prossimo 9 febbraio a Ginevra si terrà un vertice importantissimo. Sarà in quel momento che, secondo il Public Services International (PSI, sindacato internazionale) i rappresentati dei 48 stati dell’OMC si riuniranno in gran segreto per cominciare i negoziati relativi al Trade in Services Agreement.

Sull’accordo si sa poco o nulla, ma la polemica sta già montando a livello internazionale. Le critiche riguardano soprattutto i danni che questo patto potrebbe causare a lavoratori, agricoltori e ai cittadini in generale:

"I 48 paesi che partecipano alla trattativa TISA sembrano interessati a utilizzare gli accordi commerciali per legare paesi ad un’agenda di liberalizzazione e deregolamentazione estreme per garantire profitti aziendali a scapito dei lavoratori, gli agricoltori, gli utenti dei servizi e l’ambiente. In poche parole: a spese delle persone

Questo quanto si legge sul sito di Public Services International. Inoltre:

"Crediamo che questo accordo di fatto porti a un trasferimento di servizi pubblici nelle mani di società private e straniere motivati solo dal profitto. Se i governi sono così sicuri che stanno lavorando nell’interesse delle persone che rappresentano, perché fanno continuano a condurre questi negoziati segreti e non democratici? E ’inaccettabile che i nostri governi ci escludano dalla discussione delle leggi e politiche che avranno un impatto la giustizia sociale ed economica".

Dal pubblico al privato, tutto in mano a società e magnati che continuano ad arricchirsi alle spese dei più deboli. E’ questo il capitalismo 2.0?

Avaaz.org, sito di un’associazione che si mobilita per lanciare campagne internazionali contro la crisi, è già stata aperta una petizione online volta a protestare contro la segretezza adottata nel corso dei negoziati. Le firme, attualmente, hanno già raggiunto quota 300mila:
"

L’accordo (TISA), attualmente in fase di negoziazione a porte chiuse, potrebbe favorire la privatizzazione delle nostre risorse idriche e del sistema sanitario, facilitare il trasferimento dei dati bancari europei negli Stati Uniti e l’introduzioni di corti private non democratiche. Chiediamo la fine dei negoziati segreti sul TISA e la pubblicazione del mandato negoziale dell’UE".

Questo quanto si legge sul sito.
Insomma dal TTIP si rischia di passare al TISA, accordi che mirano a creare un mondo libero di scambiarsi qualunque cosa senza regole a protezione dei più deboli e privatizzato. E’ questo il futuro che ci attende?

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