Crisi: l’uscita della Grecia sarebbe la fine dell’Euro?

Federica Agostini

23 Luglio 2012 - 13:20

Crisi: l’uscita della Grecia sarebbe la fine dell’Euro?

La crisi dell’Euro ci riporta a discutere della possibilità di un’uscita della Grecia dall’Euro.

Sarebbe davvero la fine della moneta unica? E quanto influenzerebbe il futuro dell’Eurozona?

Le conseguenze di una dipartita della Grecia dall’Euro non riguarderebbero soltanto il paese ellenico, ma tutta l’eurozona, anzi più in generale: l’uscita della Grecia dall’Euro comporterebbe una rivisitazione dell’intero sistema economico globale.

Il default della Grecia

Se la Grecia avesse bisogno di aiuti economici e nessuno fosse disposto a concederli, l’unica alternativa per il Paese sarebbe quella di uscire dall’Euro.

In questo caso, servirebbero circa 2 mesi prima che la nuova Drachma possa riprendere la circolazione; nel frattempo è possibile che il governo smetta di pagare i suoi debiti sul fronte internazionale; circa 240 miliardi di euro ricevuti per il bailout internazionale dal FMI e dalla EU.

Le banche greche dovrebbero dichiarare il fallimento.

Corsa agli sportelli

Prima che i propri risparmi vengano trasformati da Euro a Drachma, qualsiasi greco abbia un conto aperto in banca, provvederebbe ad andare a ritirare tutti i suoi fondi, prima che vengano svalutati dalla nuova moneta.

Ma non è tutto, l’uscita dall’Euro potrebbe essere contagiosa, ci sarebbe il rischio che a seguirla siano Italia e Spagna, così gli investitori farebbero lo stesso in questi paesi, probabilmente trasferendo i loro soldi nel sicuro e solido sistema bancario tedesco.

Si innescherebbe, così, un meccanismo di reazione a catena che porterebbe al collasso del settore bancario su scala mondiale, in cui un istituto dopo l’altro sarebbe costretto a dichiarare il fallimento.

Crisi del debito sovrano

Il debito sovrano è quel di denaro che un governo prende non soltanto dai cittadini, ma anche dagli investitori nel mondo. Ma se la Grecia lasciasse l’Euro, sicuramente, gli investitori sarebbero più restii anche negli altri paesi della zona Euro.

In questo senso, ad esempio, i governi di Italia e Spagna si troverebbero a corto di fondi ed avrebbero bisogno di aiuti internazionali.
Questi due Paesi rappresentano il 28% dell’economia europea; tuttavia, i fondi Europeri per il salvataggio delle economie non disporrebbero delle somme necessarie per far ripartire questi due paesi e anche il settore bancario in Francia potrebbe ritrovarsi ad aver bisogno degli incentivi internazionali.

La questione politica

L’uscita della Grecia dalla zona Euro, rappresenterebbe un momento di grande confusione anche sul piano politico, visto che i governi e la Banca Centrale Europea risentirebbero di ingenti perdite dai prestiti effettuati alla Grecia.

L’opinione pubblica in Germania si renderebbe assolutamente contraria a qualsiasi altro tipo di sostegno economico ai paesi che ne avessero bisogno (di nuovo, Italia e Spagna).

Sarebbe messo a rischio il nuovo ruolo della BCE quale "prestatore di ultima istanza".

Tagli e recessione

Le banche colpite dalla crisi dell’Eurozona potrebbero essere costrette a decurtare i prestiti.
Gli investitori, preoccupati riguardo al futuro dell’Euro, taglierebbero qualsiasi altro investimento. Il risultato di questa serie di tagli sarebbe la recessione.

L’Euro perderebbe valore in diversi mercati valutari, mantenendo, tuttavia, un certo grado di competitività sul settore delle espoerazioni internazionali.

L’altro lato della medaglia: il resto del mondo, in particolare Stati Uniti, Giappone e Regno Unito diventerebbero meno competitivi e le loro, peraltro già deboli economie, ne risentirebbero drasticamente.

Cosa accadrebbe in Grecia?

Per la Grecia sarebbe il tracollo economico: il settore bancario sarebbe al collasso, i risparmi dei cittadini rischierebbero di trovarsi congelati, molte aziende fallirebbero, il costo delle esportazioni potrebbe anche arrivare a quadruplicare, visto lo scarso valore che la nuova Drachma avrebbe sul mercato internazionale.

Questa paralisi finanziaria renderebbe impossibile la circolazione monetaria all’interno del paese e, pertanto, anche la crescita economica sarebbe difficile da conquistare.

Persino il turismo non ne trarrebbe benefici; l’industria più grande dell’economia della Grecia sarebbe scoraggiata dai disordini sociali e politici che caratterizzerebbero la Grecia nel caso di una possibile uscita dall’Euro.

Sarebbe la fine dell’Euro?

Dunque, l’uscita della Grecia dall’Euro sarebbe un problema non soltanto per il paese ellenico, ma per tutta l’Europa e per tutta l’economia globale.

Sul fronte europeo, il collasso della Grecia potrebbe avere due conseguenze diametralmente opposte:
- la scomparsa della moneta unica,

- segnare un nuovo passo concreto verso l’integrazione, con la possibilità di una presidenza europea eletta democraticamente che abbia l’incarico di garantire la stabilità bancaria e governativa, stimolando la crescita con investimenti mirati.

In ogni caso, il peso della valuta unica si ridurrebbe ai minimi storici, perdendo definitivamente la fiducia degli investitori.

Un crollo di queste dimensioni porterebbe a riscrivere le linee che reggono l’economia globale, nuovi attori e nuove storie sarebbero tutte da scrivere. E, in questo caso, l’Europa perderebbe il suo ruolo da protagonista.

Traduzione per Forexinfo.it a cura di Federica Agostini - Fonte: BBC news

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