Uno schema dal nome "Progetto Rosso", sancito tra Banca Centrale Europea e Governo d’Irlanda, potrebbe portare l’Irlanda fuori dal programma di salvataggio, scrive il Financial Times. Questo accordo potrebbe rappresentare un decisivo momento di svolta verso il primo caso di successo di un paese che lascia un programma di salvataggio dell’Eurozona.
"Project Red": il piano salva Irlanda?
Questo "progetto" descrive il dettaglio dei pagamenti delle "cambiali" (tecnicamente IOU) per 28 miliardi di Euro che furono concessi al governo per il risanamento della Anglo Irish Bank nel 2010.
L’accordo è un grande incentivo per l’Irlanda e prevede che Dublino paghi l’onerosa cifra di 3.1 miliardi l’anno fino al 2023, e successivamente pagamenti ridotti.
Scambiando le note con titoli di Stato a tassi di interesse bassi, detenuti dalla Banca Centrale d’Irlanda, e con maturità a 40 anni, Dublino avrà tagliato le proprie esigenze di finanziamento di circa 20 miliardi di Euro nei prossimi dieci anni.
Le note hanno una durata media di circa otto anni, mentre la media dei nuovi titoli sarà di oltre tre decadi. Questo per "assicurare la responsabilità di rimborso dei titoli della maggior parte degli investitori al di là dell’orizzonte temporale", si legge nella nota del governo.
L’accordo non dovrebbe influenzare molto le finanze irlandesi quest’anno. Ma insieme ai 2.5 miliardi delle aste di gennaio, il rimborso del bailout alla Bank of Ireland e i riscatti della vendita del fondo pensionistico Irish Life, significa che Dublino è quasi a metà strada verso il target dei 10 miliardi di Euro che il Governo contava di raggiungere entro il 2013, per appianare la situazione del debito ed uscire dal programma di salvataggio.
Le reazioni: rating e mercati
Sebbene la portata del debito irlandese rimanga invariata nel breve termine, gli investitori in obbligazioni hanno ben accolto la soluzione adottata dall’Irlanda, facendo così ruzzolare i tassi di interesse. I tassi sui bond irlandesi a maturazione nell’aprile del 2020 sono scesi al 3.64%, il minimo dal marzo del 2006.
I funzionari del Tesoro Irlandese, ritengono che anche se l’Irlanda può ancora essere esposta a rischi, il governo ha più libertà e spazio di manovra. Ad accogliere bene la notizia dell’accordo, anche gli analisti tra i quali l’agenzia Standard&Poor’s che ha rimosso la dicitura "negative" dall’outlook del rating dell’Irlanda che è fermo da oltre un anno a BBB+.
Con l’approvazione da parte delle agenzie di rating, l’Irlanda potrà ri-guadagnare l’accesso completo ai mercati e sarà "idonea" al programma OMT di acquisto titoli di Stato da parte della BCE. Nonostante il panico lanciato in Spagna, il piano anti-spread potrebbe essere l’occasione giusta per aiutare le economie di Irlanda e Portogallo a tornare allo stato di salute.
Accesso al fondo ESM
I funzionari irlandesi sperano che le autorità dell’Eurozona concedano una nuova cauzione dal fondo salva-Stati, ESM, per la ricapitalizzazione diretta delle banche.
Questo, infatti, consentirebbe allo stato irlandese di scaricare circa 30 miliardi di debiti accumulati nel salvataggio degli istituti nazionali.
Sebbene gli stati più ricchi dell’Eurozona, in testa la Germania, abbiano accettato che il fondo da 500 miliardi di Euro fosse utilizzato per la ricapitalizzazione delle banche, non guardano di buon grado la possibilità che questo venga utilizzato retro-attivamente per le banche salvate già prima della creazione del meccanismo di supervisione. Inoltre, il meccanismo alla supervisione della Banca Centrale Europea non sarà attivato finché l’Irlanda non sarà uscita dai programmi di salvataggio.
Manager e analisti sembrano iniziare a preoccuparsi del fatto che ci sia tanto ottimismo a circondare l’Irlanda. Ritengono che i rischi esistenti siano inadeguati al prezzo dei titoli di Stato.
I tassi sui bond a due anni dell’Irlanda sono scesi di oltre l’1%, e sono praticamente uguali a quelli di Svezia e Russia.
Secondo alcuni esperti, non è assicurato che Dublino sarà in grado di liberarsi dal fardello del debito nei confronti dell’Eurozona. Secondo gli analisti di Rabobank "Si potrebbe pensare che in qualche modo la tacita accettazione della BCE, di questa ristrutturazione, renderà più difficile per l’Irlanda raggiungere ulteriori concessioni in futuro."
Un nuovo strumento anti crisi?
Secondo una nota degli analisti della Deutsche Bank, Dublino potrebbe aver inavvertitamente fornito un potente strumento per contrastare la crisi: l’accordo con la BCE sancisce per la prima volta che "l’assistenza di liquidità in emergenza" della Banca è stata liquidata entro l’effettivo acquisto di titoli di stato, da parte di una banca centrale nazionale nella zona Euro.
Anche se i debiti continueranno ad essere presenti sul bilancio del governo, questo potrebbe essere un nuovo modo per raggiungere la ricapitalizzazione delle banche, indipendentemente dal fondo salva-stati ESM.
| Traduzione a cura di Federica Agostini | Fonte: Financial Times |
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