Anche i wallet di criptovalute sono minacciati dalle vulnerabilità dei chip Spectre e Meltdown: ecco cosa fare per mettere al sicuro i propri Bitcoin &Co.
Le recenti vulnerabilità scoperte nei chip ribattezzate Meltdown e Spectre dimostrano (ancora una volta) quanto sia difficile mettere davvero al sicuro i propri dati personali e le proprie criptovalute.
Le due falle hardware colpiscono simultaneamente i chip di Intel, ARM e AMD, cioè quelli a bordo della stragrande maggioranza di computer, dispositivi mobile e server di tutto il mondo, rendendo possibile rubare dati privati come password, informazioni finanziarie e qualsiasi cosa memorizzata sulle macchine che utilizzano questi processori. Ma possono anche essere sfruttati dagli hacker per rubare bitcoin e altre monete virtuali da chi sul PC tiene anche un wallet.
Grazie a queste vulnerabilità i cybercriminali possono sottrarre le chiavi private che consentono agli utenti di proteggere i file in cui sono depositati bitcoin o altre criptovalute, nonostante la sicurezza del sistema crittografico a doppia chiave.
Ad oggi non ci sono prove che le password non siano state compromesse, e gli esperti sostengono che non sorprenderebbe se già i pirati informatici stessero sfruttando l’attacco.
Come proteggere i bitcoin da Spectre e Meltdown
Il consiglio di memorizzare le chiavi private su dispositivi sicuri non è una novità. Gli esperti da tempo mettono in guardia gli utenti dal salvare le chiavi private su laptop e altri device che si collegano a internet. Tant’è che un consiglio da tenere a mente è quello di non utilizzare il Wi-Fi durante l’invio e la ricezione di criptovalute.
Al momento i principali produttori sono all’opera per correggere i bug tramite il rilascio di aggiornamenti software (che sono assolutamente raccomandati!), ma nel caso di possessori di criptovalute la soluzione migliore è di memorizzare le chiavi private su un cosiddetto hardware wallet come Ledger e Trezor.
Usare un dispositivo di piccole dimensioni può non essere facile, ma d’altronde le piattaforme di criptovalute che utilizzano i servizi di cloud hosting come Amazon Web Services o Google Cloud sono particolarmente esposte agli attacchi.
La soluzione: hardware wallet
Come anticipato, per proteggere le proprie criptovalute da Spectre e Meltdown la soluzione più efficace è ricorrere ai cosiddetti hardware wallet, che non risultano vulnerabili ai recenti attacchi hardware.
Gli utenti dovrebbero quindi spostare i loro fondi dalle piattaforme online all’offline. Se le piattaforme di trading centralizzate e i wallet online creano un significativo problema di sicurezza, gli hardware wallet come Trezor e Ledger consentono agli utenti di mantenere il controllo completo sulle proprie chiavi private. In fase di inizializzazione si imposta una chiave di 12-24 parole che comprende un backup con cui, anche se il wallet venisse violato, l’utente può prendere il suo fondo digitale e spostarlo altrove.
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