Covid, il peggio è passato? 5 motivi per essere fiduciosi

E. C.

25/09/2021

25/09/2021 - 10:24

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La lotta contro il Covid continua ancora: ma il peggio è già passato? Ecco 5 motivi per essere fiduciosi sul futuro della pandemia.

Covid, il peggio è passato? 5 motivi per essere fiduciosi

La pandemia è ancora in corso e tra stime, dati, decessi, restrizioni e nuove regole sul green pass, potrebbe sembrare che non finisca mai; ma il peggio è passato? Vediamo 5 motivi per essere fiduciosi sul Covid-19 e sull’andamento generale della pandemia per il prossimo futuro.

1. Nuove cure contro il Covid: la pillola Pfizer

La Pfizer sta lavorando a una pillola anti-Covid da prendere a scopo preventivo o subito dopo la comparsa dei primi sintomi. Dopo la fase dei vaccini, questa scoperta potrebbe diventare l’aiuto definitivo contro la pandemia. Già dallo scorso settembre si parlava della possibilità di introdurre farmaci mirati per la prevenzione del Covid-19 e c’è da essere fiduciosi, dato che la pillola Pfizer è già in fase di sperimentazione.

La Pfizer Biopharmaceutical è anche già intervenuta per fornire una spiegazione su come funziona la pillola anti-Covid. Il farmaco si basa su un inibitore della proteasi, utilizzato già con successo nel trattamento dell’HIV. Questo inibitore è in grado di bloccare lo specifico enzima che riveste un ruolo chiave nella replicazione del Coronavirus all’interno dell’organismo.

Alla sperimentazione della pillola Pfizer, che per ora si chiama PF-07321332, stanno prendendo parte 1.140 adulti che hanno contratto il Covid-19 senza mostrare sintomi tali da dover richiedere un ricovero in ospedale. La pillola, quindi, sarà utile anche per chi è stato a contatto con positivi. Se il farmaco verrà approvato dopo la fase di sperimentazione, potrebbe essere la soluzione per proteggersi dal Covid.

2. La campagna vaccinale sta andando bene

La campagna vaccinale sta facendo la differenza. Ad oggi, ci sono oltre 40 milioni di vaccinati e quindi, la platea dei soggetti suscettibili ad un attacco del virus è decisamente ridotta rispetto ad un anno fa. In tal senso, i dati potrebbero suggerire che potrebbe intravedersi la fine del tunnel, se si prosegue su questa linea.

Infatti, il virus si comporta come prima tra coloro che non sono vaccinati, ma si tratta di un numero di persone sempre inferiore e soprattutto, decisamente più basso rispetto a quello degli immunizzati contro il Covid-19. Questa immunizzazione consente di tenere a bada in maniera controllata il diffondersi dell’infezione.

3. La curva dei contagi è in calo (nonostante la riapertura delle scuole)

Un altro motivo per essere fiduciosi è nei dati numerici. Infatti, nonostante la riapertura delle scuole, la curva dei contagi è in calo. Lo scorso anno non avvenne la stessa cosa: anche se i contagi erano meno, la curva era in crescita.

Certo, non esiste ancora il rischio zero e in Italia non ci sono zero contagi. Anche i vaccinati possono infettarsi e proprio per questo bisogna rimanere prudenti. Per di più, l’anno scolastico è ancora agli inizi e l’esempio di Israele segnala la perdita lieve di efficacia del vaccino col tempo e la necessità di richiami.

Quel che conta più di tutto è monitorare (come già si sta facendo da tempo anche con i tamponi) l’andamento sia del virus, sia della campagna vaccinale in corso, sia la tenuta ospedaliera. In questo modo si potrà evitare di tornare ai livelli passati: l’importante è continuare a proteggersi.

4. Le attività stanno riprendendo grazie al green pass

Un altro motivo per essere fiduciosi risiede nel fatto che grazie al green pass le attività e la vita sociale stanno riprendendo. A volte si tende a sottovalutare questo aspetto, ma non bisogna dimenticare che senza questo strumento governativo della carta verde, l’alternativa sarebbe potuta essere una chiusura generalizzata dell’Italia.

Il green pass sembra essere un valido aiuto per l’andamento della pandemia. La certificazione verde aiuta i cittadini a sentirsi al sicuro, anche se bisogna continuare ad avere prudenza. Chi è in possesso della carta verde può continuare la vita lavorativa e sociale e questo fa sì che le attività possano riprendere il proprio operato quotidiano senza ulteriori disagi o blocchi, che altro non farebbero se non creare problemi a famiglie e aziende.

5. L’economia si sta riprendendo

Ultimo, ma non ultimo: l’economia si sta riprendendo. È stato riscontrato un netto miglioramento della stima per quest’anno e una leggera flessione per l’anno successivo. Anche l’organizzazione francese per la cooperazione e lo sviluppo economico - nota come Ocse - ha notato la ripartenza italiana dopo il Covid-19, virus che è costato un crollo di quasi 9 punti di Pil nel 2020.

Nell’aggiornamento a cadenza annuale delle previsioni di crescita, l’Ocse ha accreditato all’Italia una crescita del 5,9% nel corso del 2021 e una previsione di crescita del 4,1% per il 2022. Rispetto a quelle che erano le prospettive economiche di maggio, l’Ocse ha rialzato di 1,4 punti le stime italiane per il 2021, ribassando solo di -0,3 punti per il 2022.

Analizzando la situazione a livello globale, la diffusione dei vaccini è stata di fondamentale rilevanza per la ripresa delle attività economiche. Anche l’economia globale si dirige verso una crescita molto più grande rispetto a quanto era stato stimato lo scorso anno. Anche se la ripresa rimane irregolare ed espone i mercati avanzati ed emergenti a tutta una serie di rischi, la direzione è quella giusta.

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