Covid: l’Italia ha evitato la terza ondata? La risposta degli esperti

Antonio Cosenza

30 Gennaio 2021 - 09:25

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In Italia la terza ondata da Covid ci sarà oppure no? Per il momento i dati sono positivi, ma non è possibile fare previsioni.

Covid: l’Italia ha evitato la terza ondata? La risposta degli esperti

La terza ondata del Covid in Italia è ancora un’incognita. Oggi i dati sul fronte sanitario sorridono all’Italia: dopo una leggera ripresa dei contagi accertata nelle scorse settimane, infatti, la curva è nuovamente in calo. Questo, però, non significa che l’Italia sia fuori dall’incubo.

L’ultimo monitoraggio dell’ISS - riferito al periodo che va dal 6 al 19 gennaio 2021 - ha accertato un indice Rt medio nazionale pari a 0,84, con un range tra 0,75 e 0,98. Complessivamente si continua ad osservare un miglioramento del livello generale di rischio, con un calo dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni, come pure del numero di ricoverati in terapia intensiva.

Il tutto mentre nel resto d’Europa la terza ondata spaventa, con Paesi come Gran Bretagna e Germania che vivono la loro fase più complicata da quando è iniziata la pandemia.

A tal proposito ci si interroga rispetto a cosa succederà in Italia nei prossimi mesi: riuscirà l’Italia ad evitare la terza ondata oppure questa sarà inevitabile nonostante le restrizioni adottate dal Governo? Gli esperti sono piuttosto incerti a riguardo: e va detto che si tratta di un fattore positivo in quanto fino a qualche settimana fa l’arrivo della terza ondata era dato come certo in Italia.

Terza ondata Covid: ci sarà o meno? Cosa ne pensano gli esperti

Rispetto al rischio di una terza ondata in Italia gli esperti sono piuttosto divisi. Ad esempio, qualche giorno fa abbiamo riportato le dichiarazioni del primario dell’Ospedale Sacco di Milano, Maurizio Viecca, il quale ha ribadito che per il momento si tratta solamente di “inutili allarmismi” in quanto non ci sono gli elementi per pensare che effettivamente in Italia ci sarà una terza ondata del Covid.

Più pessimista Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’INMI Spallanzani di Roma. Questo, durante la presentazione del libro “Il senso dell’insieme”, ha ribadito che in ambito scientifico c’è il timore concreto di una terza ondata. Questo perché, come successo con l’influenza Spagnola, “il virus fa il suo mestiere e cerca di riadattarsi”. E se dovesse esserci un nuovo incremento dei contagi dovremo aspettarci anche un aumento dei decessi.

Ma attenzione: Ippolito precisa che un conto è temere, un altro è prevedere. E non è possibile immaginare se ci sarà o meno una terza ondata, nessuno può dirlo. Anche perché non è ancora chiaro se siamo ancora nel pieno della seconda ondata oppure se siamo alla fine della curva; una cosa è certa, il mini lockdown di Natale ha funzionato e “gli italiani sono stati responsabili”.

Secondo Andrea Crisanti - famoso per alcune dichiarazioni shock come quella per cui anche l’estate 2021 sarà a rischio - la possibilità di una terza ondata dipenderà invece dall’Italia: da un lato, infatti, ciò dipende da quante persone riusciremo a vaccinare nei prossimi giorni, mentre dall’altra bisognerà capire se l’Italia riuscirà davvero a creare un sistema in grado di tracciare i contagi.

Su entrambi i fronti, però, non ci sono buone notizie: sul fronte vaccini, infatti, difficilmente verranno raggiunti i risultati intermedi che l’Italia si era prefissata, causa riduzione delle dosi da parte di Pfizer e Astrazeneca (che in questi giorni dovrebbe ottenere il via libera dall’UE). E anche per quel che riguarda il tracciamento dei contagi è stato dimostrato che questo sistema può funzionare fino ad un certo punto: con la risalita dei numeri, infatti, non è più possibile effettuare un tracciamento efficiente.

Ricapitolando: il rischio di una terza ondata che possa portare ad una netta risalita dei contagi - probabilmente tra febbraio e marzo - c’è ancora, ma per il momento i dati sorridono all’Italia. L’importante, quindi, sarà non abbassare la guardia e continuare ad essere responsabili, nell’attesa di capire se effettivamente anche l’Italia dovrà affrontare un terzo picco della pandemia.

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