Cosa cambia alla fine dello stato di emergenza

Simone Micocci

28 Settembre 2021 - 15:30

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Stato di emergenza in scadenza a fine anno (con la possibilità di una proroga al 31 gennaio 2022): cosa succede al termine?

Cosa cambia alla fine dello stato di emergenza

Cosa succede al termine dello stato di emergenza, in scadenza il 31 dicembre 2021: chi non lo vorrebbe sapere, tuttavia dare una risposta oggi sembra essere alquanto complicato visto che non possiamo prevedere quali saranno le mosse future del Governo Draghi riguardo alla gestione della pandemia.

D’altronde Mario Draghi lo ha già spiegato nei mesi scorsi, dichiarando che non verranno prese decisioni con largo anticipo. Si deciderà quando si è vicini alla scadenza, “in quanto un’emergenza è un’emergenza e non si può decidere con un mese e mezzo di anticipo”.

Per questo motivo ci limiteremo a dare una risposta “istituzionale”, guardando a cosa dice la normativa riguardo allo stato di emergenza.

Stato di emergenza: a cosa serve e quanto dura

L’attuale stato di emergenza dovrà terminare necessariamente entro il 31 gennaio 2022. Per il momento la scadenza è fissata al 31 dicembre 2021, ma il Governo Draghi - qualora lo ritenga necessario - lo potrà prorogare per un altro mese ancora.

Questo, infatti, può avere una durata che, indipendentemente dal numero di proroghe, non può superare i 24 mesi.

Dal momento che questo è stato decretato a partire dal 31 gennaio 2020, ne risulta che in ogni caso non si potrà andare oltre al 31 gennaio 2022, sempre se ovviamente il Governo Draghi deciderà di prorogarlo per un altro mese (ad esempio per completare al meglio la campagna vaccinazioni).

Ma a cosa serve lo stato di emergenza? Quanto successo in questi due anni dovrebbe avercelo fatto capire, ma torniamo un attimo sull’argomento. Anche perché ciò ci aiuterà a fare chiarezza sul “dopo”.

Di stato di emergenza se ne parla nell’articolo 24 del decreto legislativo 1/2008, nel quale viene descritto come quella condizione giuridica che può essere attivata al verificarsi di eventi eccezionali, ossia quando è necessario agire con urgenza e con poteri straordinari per la tutela della collettività. Una condizione che, come previsto anche dall’articolo 16 della Costituzione, legittima provvedimenti che vanno a limitare le libertà personali per la tutela del diritto alla salute.

Lo stato di emergenza ha permesso l’approvazione di norme che sono andate a incidere sulla quotidianità, basti pensare a lockdown e coprifuoco, ma anche l’istituzione di figure come il Commissario straordinario per l’emergenza o il CTS.

Per tutto il persistere dello stato di emergenza, è inoltre previsto - nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento - derogare alle norme di legge attraverso il potere di ordinanza che solitamente è attribuito al capo della Protezione Civile, ma che - come abbiamo avuto modo di notare - è stato più volte utilizzato anche dal Ministro della Salute (ad esempio per la definizione settimanale dei colori delle Regioni). Di fatto, durante lo stato di emergenza vi è la possibilità di snellire le procedure per l’approvazione di determinate leggi e decreti.

Stato di emergenza: cosa succederà quando scade

C’è la credenza per cui una volta terminato lo stato di emergenza ci sarà un ritorno alla normalità. Ebbene, non è detto che sia così, o perlomeno non subito.

Intanto guardiamo a cosa dice la normativa in merito. A tal proposito, nel comma 6 dell’articolo 24 del decreto legislativo 1/2008 si legge che:

Alla scadenza dello stato di emergenza, le amministrazioni e gli enti ordinariamente competenti, subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi, nei procedimenti giurisdizionali pendenti.

Questo significa che tutti i poteri che sono stati centralizzati nella figura dello Stato, vengono restituiti ai loro legittimi “proprietari”. Regioni e Comuni, quindi, riprendono appieno i loro poteri.

Difficilmente poi potrebbero restare in carica figure come il Commissario per l’emergenza o il Comitato Tecnico Scientifico, in quanto non sembrano esserci norme a cui il Governo Draghi può appellarsi.

Discorso diverso per le restrizioni introdotte causa Covid. Le norme previste per la tutela della salute della collettività continuerebbero ad avere valenza fino a quando comunque persisteranno le condizioni sanitarie che legittimano un tale provvedimento. Ovviamente qualsiasi restrizione dovrà essere proporzionata alla situazione sanitaria del momento, e in ogni caso non saranno previste “scorciatoie” nell’approvazione di leggi o atti aventi forza di legge.

Non è da escludere, dunque, che l’obbligo del green pass possa persistere anche dopo il termine dello stato di emergenza, qualora le condizioni sanitarie lo richiedano ovviamente.

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