Cos’è la guerra di valute di cui tanto sentiamo parlare?
Una guerra di valute è un particolare momento che si verifica quando più banche centrali del mondo entrano in competizione per ottenere, rispettivamente, un tasso di cambio più basso per la valuta che "difendono", operando il meccanismo della cosiddetta svalutazione competitiva. Ma cerchiamo di chiarire.
Svalutazioni competitive
Il meccanismo della svalutazione competitiva è un espediente per il rilancio dell’economia.
Abbassando i tassi di interesse, si abbassa il valore di una valuta. Di conseguenza, il costo delle esportazioni si abbassa notevolmente per gli altri paesi che, favoriti ad importare, aumentano la domanda.
Vantaggi: crescono le esportazioni e...
Infatti, il vantaggio della svalutazione competitiva è che il settore delle esportazioni riceve una spinta in avanti che potrebbe innescare una serie di reazioni a catena benefiche per tutta l’economia.
Inoltre, favorendo le esportazioni a scapito delle importazioni, le svalutazioni competitive portano anche all’aumento della domanda per l’industria nazionale, il cui incentivo favorisce tanto l’occupazione quanto l’aumento di domanda sia dall’interno, sia dall’esterno.
Svantaggi: diminuiscono le importazioni, ma...
Ma c’è anche il rovescio della medaglia. La svalutazione competitiva viene messa in atto dalle banche centrali che tagliano i tassi di interesse sulle proprie valute, portandoli al ribasso. Con questo meccanismo, tuttavia, se da una parte il settore delle esportazioni migliora, quello delle importazioni peggiora.
Con una valuta "debole", importare prodotti dall’estero diventa più costoso. L’aumentare del prezzo dei prodotti importati si ripercuote inevitabilmente sulla capacità di spesa dei cittadini consumatori.
La rete di traffico internazionale che regola il sistema di commercio a livello mondiale, si poggia su una serie di relazioni fortemente vincolate all’andamento del tasso di cambio delle valute che rischiano la rottura nel caso dell’applicazione di una serie di svalutazioni deliberatamente competitive.
Guerra di valute: quali sono gli effetti?
Infatti, da svalutazione competitiva a "guerra di valute", il salto è breve.
Tra gli effetti di una svalutazione competitiva, c’è anzitutto:
- il generale indebolimento delle reti di commercio internazionale;
- la deflazione, che se ampliata su scala mondiale può portare ad una violenta recessione economica a livello globale.
Per i paesi che scarseggiano in risorse naturali, ma vivono del prodotto del settore manifatturiero, come Regno Unito e Giappone, l’aumento dei prezzi delle importazioni avrebbe come effetto sul lungo periodo quello di sfavorire anche la produzione e, di conseguenza, le esportazioni. La rottura delle relazioni commerciali internazionali potrebbe portare le banche centrali ad agire l’una contro l’altra, generando così una spirale negativa per tutta l’economia mondiale.
Dichiarazione di guerra di valute?
Se il campo di battaglia sono le banche centrali, le valute sono le armi. L’origine di una "guerra di valute" potrebbe essere quella serie di misure di politica monetaria introdotte dalle banche per contrastare gli effetti della crisi finanziaria.
In questo momento sentiamo parlare di guerra di valute perché più banche centrali nel mondo, tra cui la statunitense Federal Reserve, la Bank of Japan e la Bank of England, hanno fissato tassi di interesse sulle proprie valute a livelli molto bassi, vicini allo zero.
Una guerra di valute sarebbe certamente un meccanismo più subdolo di un conflitto a fuoco e mostrerebbe il suo volto peggiore passato qualche tempo, quando avrebbe inizio la serie di effetti negativi "a catena", dunque è difficile immaginare una vera e propria dichiarazione di guerra.
Anzi, proprio per questo, l’opinione è estremamente divisa e si fa molta attenzione a ciò che dicono in merito le autorità. Infatti, c’è chi, come Jens Weidmann, presidente della Bundesbank tedesca, lamenta che l’operato della Bank of Japan possa essere stato un tentativo di "svalutazione competitiva" e avvisa sui possibili effetti di una guerra di valute. D’altra parte, invece, c’è anche chi ritiene che una guerra di valute sia una probabilità assai remota.
Zona Euro: la posizione della BCE
Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea, durante la conferenza stampa mensile ha detto in proposito che le politiche messe in atto dalle altre banche centrali sono misure di politica monetaria mirate al rilancio dell’economia e non "svalutazioni deliberatamente competitive".
Tuttavia, l’Euro negli ultimi periodi ha subito un progressivo apprezzamento che lo ha portato al rialzo anche e soprattutto contro la valuta giapponese. Secondo la voce della BCE, il valore dell’Euro rimane nella media, ma sarà tenuto sotto controllo per verificare che ulteriori apprezzamenti non abbiano ripercussioni sulla stabilità dei prezzi nella zona Euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA