Cos’è Patreon e come funziona

Giulia Adonopoulos

5 Giugno 2019 - 17:04

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Patreon è la piattaforma di crowdfunding utilizzata dai creativi, famosa per gli abbonamenti mensili e il supporto continuativo. Ecco come funziona in Italia e chi la utilizza.

Cos’è Patreon e come funziona

Avviare un’attività o dar vita a un proprio progetto professionale o personale richiede spesso un’ampia disponibilità economica. Così sempre più persone si rivolgono a piattaforme di crowdfunding e all’offerta di abbonamenti mensili per trovare i fondi necessari.

Per saperne di più sulla prima tipologia potete leggere cosa sono il lending e l’equity crowdfunding, e quali sono le piattaforme attive in Italia. Patreon, il sito di microcrowdfunding più famoso nell’ambito artistico-letterario e degli abbonamenti mensili, sarà invece il tema centrale di questa guida.

Se ne avete sentito parlare come di un buon sistema per guadagnare e avere successo su internet ma volete capire bene come si usa, ecco cos’è Patreon e come funziona in Italia.

Patreon in Italia: cos’è e come funziona

Nel panorama del crowdfunding si è fatto largo il nome di Patreon, la piattaforma che collega un creatore di contenuti agli utenti che vogliono usufruire dei suoi servizi concedendo dei finanziamenti.

Considerata una risorsa per i freelance, Patreon è utilizzata soprattutto da Youtuber, video maker, fotografi, giornalisti, artisti, illustratori, fumettisti, scrittori ecc... per raccogliere donazioni e finanziare un loro progetto grazie ai contributi dei patron (i donatori), che in cambio ricevono ricompense più o meno laute a seconda di quanto donano.

Si può trattare di erogazioni di denaro singole o continuative: quest’ultima in particolare è il punto di forza di Patreon che la differenzia da altre piattaforme simili. Nei fatti si tratta di offrire materiale in esclusiva, contenuti aggiuntivi e frequenti, pensati per una sottoscrizione mensile.

Nonostante la community sia più nutrita all’estero, anche in Italia Patron sta raggiungendo una certa popolarità. Molti Youtuber hanno aperto un canale Patreon dopo la crisi del Tubo dovuta alla fuga di inserzionisti, e usano la piattaforma di crowdfunding per arrotondare.

D’altronde la piattaforma è stata fondata proprio da un artista, Jack Conte, che cercava di guadagnare abbastanza da poter vivere dei suoi video su YouTube. Ha quindi creato il sito con l’aiuto di Sam Yam. In meno di quattro anni dal lancio, il team di Patreon aveva raccolto fondi per 100 milioni di dollari.

Con il tempo il sito si è anche dotato di strumenti per garantire servizi in esclusiva offerti dal creatore ai suoi patron, i suoi finanziatori. È stato integrato un sistema CRM (Customer Relationship Management), un’app per dispositivi mobili e la possibilità di effettuare dirette streaming.

Come usare Patreon

La prima cosa da sapere è che Patreon in italiano non c’è: sia il sito ufficiale che l’app sono in inglese. Per iscriversi basta collegarsi al portale, inserire i propri dati o fare il logup con Facebook e scegliere tra 3 piani: Light, Pro e Premium. Le differenze consistono nelle commissioni da dare alla piattaforma, che vanno dal 5% al 12% sul guadagno mensile, nei servizi offerti e negli obiettivi che si intendono raggiungere.

Al momento dell’iscrizione l’utente Patreon sceglie quanto far pagare la propria community, personalizza la propria pagina come se fosse un blog, inserisce i dettagli del progetto per cui chiede i fondi e illustra quali saranno i premi in base all’importo delle donazioni.

Per creare un canale basta cliccare su Create a Patreon in alto a destra sul sito, mentre per supportare qualcuno basta andare sulla pagina del creatore che ci interessa e cliccare su Become a Patron.

Chi è su Patreon

Per questa sua particolarità, su Patreon è possibile trovare molte personalità del mondo di internet. C’è per esempio Philip DeFranco, uno YouTuber che si occupa di news e attualità. I suoi patron ammontano a più di 14500 e il finanziamento meno costoso parte da 5$ al mese.

C’è poi il celebre fumettista Cyanide & Happiness, riconoscibile per via dei suoi disegni stilizzati e per lo humor spesso macabro. Ricava 15072$ al mese con i suoi 3300 patrons. L’abbonamento più piccolo è da 3$ al mese.

Ci sono poi creatori di podcast come Tell ’em Steve-Dave!, di animazioni come lo Studio TRIGGER e di sketch comici e recensioni come The Normies.

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