Coronavirus e crociere: quando si potrà viaggiare di nuovo e cosa cambia

Anna Maria Ciardullo

29 Maggio 2020 - 13:05

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Il coronavirus ha messo un freno anche all’industria delle crociere. Quando si potrà viaggiare di nuovo e cosa cambierà a bordo?

Coronavirus e crociere: quando si potrà viaggiare di nuovo e cosa cambia

Tra i settori più colpiti dal coronavirus, quello delle crociere ha subito un forte contraccolpo.

Mentre il comparto lotta per riemergere, cerchiamo di chiarire quando si potrà viaggiare di nuovo e cosa cambierà nella fase post-COVID.

Anche se i Paesi europei stanno lentamente uscendo dall’isolamento, i porti crocieristici, che in questo momento si stanno preparando per la stagione estiva, sono ancora in uno stato di calma piatta.

L’anno era iniziato pieno di promesse per l’industry, si prevedeva che sarebbero salpati circa 30 milioni di passeggeri e che sarebbero state varate 22 nuove navi. Ma il coronavirus ha colto di sorpresa tutto il comparto del turismo, colpendo l’industria delle crociere in modo particolarmente violento.

Coronavirus e crociere: quando si potrà viaggiare di nuovo

Quando all’inizio di gennaio fu confermato il primo focolaio a Wuhan, in Cina, i casi di malattia sembravano una questione lontana e irrilevante. Molte navi erano già in viaggio.

A metà febbraio il virus non era più un problema solo cinese. Il mondo ha seguito le vicende della Diamond Princess, con 2.670 passeggeri in quarantena a Yokohama, in Giappone, mentre la malattia circolava tra questi ultimi e l’equipaggio. Più di 700 persone sono state infettate e 13 sono morte.

Oltre venticinque navi hanno poi registrato casi di contagio. A bordo di decine di navi da crociera in tutto il mondo, che hanno fatto sbarcare i passeggeri, sono rimasti ancora bloccati migliaia di dipendenti degli equipaggi, molti senza stipendi e senza informazioni su quando potranno tornare a casa, si parla di circa 100.000 persone.

Inizialmente, le grandi società di crociere pensavano che la crisi sarebbe passata in poche settimane e che già tra aprile e maggio i viaggi sarebbero ripresi. Per questo, forse, molte di loro avevano inizialmente scelto di tenere a bordo delle navi moltissimi dei loro dipendenti, ma con il protrarsi della pandemia e dei blocchi, effettuare i rimpatri dei dipendenti è diventato troppo complicato e dispendioso spingendo in alcuni casi gli equipaggi allo sciopero della fame pur di ottenere l’avvio delle operazioni di sbarco.

All’inizio di marzo, quando il virus si è diffuso in tutto il mondo, il settore delle crociere ha subito uno stop inevitabile. L’11 marzo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato ufficialmente il coronavirus una pandemia, che ha comportato l’immediata emissione dell’ordine di non navigare. Attualmente, è in vigore fino al 24 luglio per gli Stati Uniti e più in generale fino a quando il coronavirus non sarà più considerato una minaccia per la salute.

Industria crocieristica: un settore in difficoltà

Qualcuno ha ipotizzato che il mondo delle crociere non si riprenderà molto facilmente dalla stangata subita a causa del coronavirus. Tuttavia, esiste una vera e propria compagine di viaggiatori che hanno una passione sfrenata per questa tipologia di vacanza, sia che si tratti di crociere d’avventura, di navi ultra-lusso o di grandi resort galleggianti.

Il desiderio di viaggiare è ancora vivo in loro, ma dovranno trovare una rinnovata fiducia nel settore, soprattutto dopo che è stato stigmatizzato da titoli di giornale che hanno demonizzato le navi da crociera come veicoli di diffusione del virus e per via dei problemi che i passeggeri già a bordo, a cavallo dello scoppio della pandemia, hanno incontrato per rientrare nei porti.

Come sottolinea CLIA, l’associazione internazionale dell’industria crocieristica, i dati sulle navi sono stati semplicemente più facili da tracciare perché l’industria deve dichiarare per legge qualsiasi focolaio di malattia a bordo, come ad esempio un grande albergo o un resort non è tenuto a fare. Ciò che è diverso nell’industria delle crociere è che i requisiti di notifica applicabili alle navi sono molto rigorosi e non sono previsti per luoghi comparabili a terra.

Un sondaggio dell’Independent , effettuato su un campione di cinquemila utenti Twitter, ha registrato un calo della domanda di crociere. Il 56% di coloro che non sono mai stati in crociera, non intendono provarci in futuro, mentre solo il 14% ha mostrato apertura. Solo il 21% di chi ha già viaggiato in crociera ripeterebbe l’esperienza, il 9% lo esclude totalmente. Il 65% in totale esclude la crociera come possibile vacanza.

Al contrario, i dati sulle prenotazioni per il 2021 effettuate nelle ultime settimane ha mostrato un’impennata del 40% rispetto al 2019, dove solo l’11% riguarda viaggiatori che devono recuperare prenotazioni cancellate quest’anno.
Secondo un’indagine del Gruppo bancario UBS, a marzo il volume delle prenotazioni è aumentato del 9% in confronto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Cosa sta succedendo ora nel mondo delle crociere?

Il settore crocieristico è senza dubbio ammaccato. Ad esempio, le tre linee più grandi, Carnival Corporation, Norwegian e Royal Caribbean, non avranno diritto agli aiuti del governo degli Stati Uniti, in quanto sono tutte registrate al largo.

Inoltre, saranno necessari nuovi drastici protocolli per ripristinare la fiducia dei turisti, così come un’ampia campagna di pubbliche relazioni per comunicare i dettagli di tali protocolli ai potenziali passeggeri.

In aggiunta alla confusione, i singoli Paesi applicano le proprie regole alle chiusure dei porti, come fanno in genere con le chiusure delle frontiere. Le Seychelles, nell’Oceano Indiano, per esempio, hanno vietato a tutte le navi di fare scalo nei porti dell’arcipelago fino alla fine del 2021. In Spagna è prevista una quarantena di 2 settimane per tutti gli arrivi, e ciò esclude la crociera le opzioni per le vacanze.

L’Australia e la Nuova Zelanda, anch’esse popolari Paesi di scalo per le crociere, rimangono chiuse. Grand Cayman, nei Caraibi, ha sospeso l’accesso ai porti fino a settembre. Costa Crociere ha prorogato lo stop fino al 31 luglio. La decisione è legata proprio all’incertezza sulla graduale riapertura dei porti alle navi da crociera e le restrizioni che potrebbero essere ancora in atto per gli spostamenti delle persone.

L’era del distanziamento sociale

Molte compagnie di crociera, grandi, medie e piccole, hanno già annunciato i piani preliminari per i viaggi futuri.

I controlli prima dell’imbarco possono includere una scansione termica per controllare le temperature, questionari dettagliati sulla salute prima dell’imbarco e il rifiuto dell’imbarco a chiunque abbia viaggiato di recente in Paesi identificati come a rischio.

Le compagnie di crociera potrebbero adottare una strategia simile a quella della compagnia aerea Emirates, che già effettua test rapidi per verificare eventuali contagi all’imbarco dei passeggeri. Gli osservatori del settore prevedono qualcosa di ancora più rigoroso, con possibili test quotidiani sulle navi per i passeggeri, da mettere subito in quarantena in caso di positività.

Anche una volta salpati per la prossima crociera disponibile, probabilmente si dovrà dire addio al buffet self-service. Con ogni probabilità, tutti i cibi saranno serviti dal cameriere e i tavoli dei ristoranti disposti a distanza tra loro. Saranno favoriti i pasti da consumare all’aperto, dove gli spazi dovranno essere ristrutturati per consentire una fruizione sicura da parte dei passeggeri.

Le compagnie di crociera di lusso hanno un vantaggio in questo caso, in quanto per definizione hanno più spazio a bordo per passeggero. Per tutte le navi, altre misure potrebbero includere: meno passeggeri per crociera anche fino al 50% in meno, tempi di imbarco e sbarco scaglionati per evitare lunghe file, la disposizione di un equipaggio medico più specializzato e un certo numero di cabine assegnate per potenziali casi di quarantena.

E ancora, orari scaglionati anche per l’uso di piscine e centri benessere, da condividere solo con i propri compagni di viaggio. Le pulizie saranno a pagamento e dovranno prevedere rigidi protocolli di sanificazione, ripetuti anche fino a 10 volte al giorno nelle aree comuni e senza dimenticare dettagli come le maniglie delle porte, i pulsanti dell’ascensore e i binari delle scale.

Ci sono poi i protocolli per le escursioni a terra, che dovranno garantire spostamenti su mezzi sicuri, scongiurare assembramenti e fornire eventuali attrezzature disinfettandole prima e dopo l’uso. Resta da vedere se le mascherine saranno obbligatorie a bordo come nelle escursioni a terra poiché le regole saranno molto probabilmente diverse da un Paese all’altro.

Si spera che presto potremo dotarci di una sorta di passaporto di immunità COVID-19, quando sarà disponibile un vaccino. Intanto, la tecnologia potrà rivelarsi un valido aiuto per la ripresa del turismo.

Ad esempio, saranno sempre più diffusi check-in ad attivazione vocale e senza contatto al terminal delle crociere, potremmo passare attraverso uno scanner per il controllo della temperatura mentre i nostri bagagli attraverso un tunnel di nebulizzazione disinfettante. Un gruppo di studenti cinesi ha persino progettato una maniglia della porta auto disinfettante che usa la luce UV per uccidere i germi.

È ancora troppo presto per prevedere quali saranno esattamente i nuovi protocolli, quali linee di crociera li adotteranno per prime o quando la tecnologia più avanzata diventerà ampiamente disponibile. Ma, nel frattempo, molte compagnie di crociera sperano - e stanno pianificando - almeno un ritorno limitato nel 2020, alcune già alla fine dell’estate, anche se pare che una ripresa più consistente sia plausibile non prima di settembre.

Molte navi probabilmente rimarranno vicine a casa

In Europa, le crociere all’interno di un unico confine potrebbero tornare prima, per esempio, intorno alla Gran Bretagna, o nel caso della linea Hurtigruten, lungo la costa norvegese. Attualmente, i Paesi europei stanno discutendo l’apertura dei loro confini in corridoi sicuri in cui i turisti possano muoversi come all’interno di una bolla, ma è difficile stabilire quando la circolazione in mare e l’attracco nei porti internazionali ritornerà operativa ai livelli pre COVID.

Come prenotare una crociera adesso

Dato il numero di incognite nel binomio coronavirus e crociere e su quando si potrà viaggiare di nuovo, la scommessa più sicura è quella di prenotare la prossima crociera rivolgendosi a consulenti di viaggio specializzati. Al momento sembra che ci siano sul mercato delle interessanti occasioni e scontistiche messe a punto per stimolare la risalita della domanda, ma gli esperti ritengono che non durerà a lungo e che la disponibilità per il 2021 pare sia già limitata.
Inoltre, se le politiche di cancellazione al momento sono molto generose, più avanti potrebbero non essere disponibili e anche i prezzi probabilmente saliranno.

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