Coronavirus, boom di morti nel Regno Unito: tre volte superiori rispetto all’influenza

Martino Grassi

9 Ottobre 2020 - 10:31

condividi

L’Inghilterra ha dovuto fare i conti con un boom di decessi causati dal coronavirus, che nel primo semestre del 2020 hanno riguardato il 12% delle morti complessive.

Coronavirus, boom di morti nel Regno Unito: tre volte superiori rispetto all’influenza

Nel Regno Unito è stato registrato un vero e proprio boom di decessi causati dal coronavirus che superano di tre volte quelli dovuti all’influenza e alla polmonite secondo quanto riportato da un’analisi dell’Office for National Statistics. Nonostante la drammatica situazione che sta affrontato l’Inghilterra, a Londra non sono mancate le proteste per le misure restrittive volute dal governo.

Nel report si legge infatti che nel primo semestre del 2020, il periodo compreso tra gennaio e agosto, in totale i decessi causati dal virus della Sarc-CoV-2 sono stati più di 48.000 mentre quelli dovuti alla polmonite 13.600 e all’influenza solamente 394.

Boom di morti nel Regno Unito

Nell’analisi è stato riportato che nel 2020 i decessi causati dall’influenza sono stati particolarmente bassi rispetto quest’anno, ed il numero maggiore è stato registrato a gennaio, quando durante l’inverno questa patologia si diffonde in modo estremamente rapido. Il numero delle persone uccise dalla polmonite e dall’influenza in questo periodo è stato inferiore alle 5.000.

Le morti causate dal coronavirus invece hanno subito un’impennata nel periodo successivo ai primi lockdown, nel periodo tra marzo e giugno. Il picco è stato registrato nel mese di aprile con più di 25.000 vittime. Sarah Caul, un’esponente dell’ONS, ha dichiarato che: “Il tasso di mortalità per Covid-19 è anche significativamente più alto dei tassi di influenza e polmonite sia per il 2020 che per la media quinquennale”.

Le persone sono maggiormente esposte al coronavirus dal momento che esiste un vaccino per l’influenza in grado di proteggere quantomeno le persone più fragili, mentre per il virus della Sars-CoV-2 ancora non è stato rinvenuto alcun antidoto. Il professor Rowland Kao, dell’Università di Edimburgo, ha precisato che il numero più alto di morti di Covid “può essere dovuto o a un aumento del numero di infezioni o a un aumento della mortalità tra gli infetti, o a entrambi” i fattori.

Il coronavirus ha causato il 12% dei decessi totali

All’interno dell’analisi l’influenza e la polmonite sono state raggruppate tra loro dal momento che molti casi di polmonite in realtà sono causati proprio dell’aggravarsi dell’influenza. In tutte e tre le patologie analizzate le cause dei decessi sono da ritrovarsi nelle infezioni respiratorie ed anche le persone a rischio sono pressoché le stesse.

Nel primo semestre del 2020 le morti causate dal coronavirus hanno riguardato il 12% dei decessi complessivi del paese, che sono state poco più di 389.000, la polmonite invece è stata responsabile del 3,5% delle morti, mentre l’influenza solamente del 0,1%. Dallo studio è emerso anche che gli uomini avevano maggiori probabilità di morire a causa del coronavirus mentre le donne per la polmonite.

Iscriviti a Money.it