Coronavirus, Italia in crisi: regalare soldi a tutti è la soluzione (M. Mori)

Leonardo Pasquali

5 Marzo 2020 - 18:10

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Nella puntata odierna di Memento Mori, l’avvocato Marco Mori ha parlato dell’impatto economico del coronavirus proponendo come soluzione l’helicopter money, la consegna di denaro direttamente nei conti dei cittadini.

Un accredito di soldi direttamente sui conti degli italiani per far fronte alle conseguenze economiche del coronavirus. Questa la proposta di Marco Mori.

Il coronavirus continua ad espandersi in Italia e i casi aumentano di ora in ora. L’impatto della COVID-19 sull’economia è uno degli argomenti di discussione più caldi. Soprattutto perché le istituzioni stanno riflettendo attentamente su quali misure apportare e le politiche espansive sono una di queste. Tuttavia l’innalzamento del tetto di spesa pubblica è legato alla sovranità condizionata del Paese.

Helicopter money per aiutare l’economia contro il coronavirus

L’ipotesi dell’helicopter money, ventilata da Mori nell’ultima puntata di Memento Mori, è già realtà in Cina e ad Hong Kong. Quest’ultimo l’ha definita come “un modo efficace per aiutare l’economia e soprattutto per sostenere le persone in difficoltà oppure quelle che sono costrette a rimanere in casa”. Sì, perché uno dei nodi è proprio questo, l’impossibilità di spostarsi dalle proprie abitazioni rende l’elicottero monetario una soluzione ideale.

Come riportato dal Washington Post, questo tipo di iniziative sono viste dagli analisti come uno strumento che anche le economie più grandi possono sfruttare per combattere gli effetti corrosivi del coronavirus sulle filiere e sulla richiesta dei consumatori. Va anche tenuto conto che i tassi d’interesse sono già stati ridotti e che i governi non hanno molte armi per innalzare la spesa in poco tempo. Dare denaro alle persone può essere considerata una scelta valida, perché stimola l’attività mentre il virus porta a immobilizzare uomini e beni.

Si tratta di uno di quegli “interventi di sostegno economico immediato” che sono stati invocati a gran voce in questi ultimi giorni. Un’iniezione di liquidità nel sistema, “un accredito diretto dei soldi sui conti correnti delle persone che devono arrivare a fine mese”. Durante le guerre mondiali, come ha ricordato Mori, si è sfruttata la forza lavoro,. Il pagamento degli stipendi ha assunto la stessa funzione dell’helicopter money.

La sovranità condizionata è il vero ostacolo

Per un’operazione del genere dovrebbe arrivare ovviamente il via libera dell’Unione europea. Uno scenario complicato, soprattutto perché al momento i Paesi, tra cui l’Italia, stanno valutando le proprie azioni future alla luce degli accordi internazionali. Per questo potrebbe non esserci la possibilità, ad esempio, di sforare ulteriormente il budget di spesa pubblica. Anche perché il governo ha già inoltrato una richiesta all’Unione di innalzare il deficit al 2,4% del PIL.

La situazione è in continuo aggiornamento e non ancora è possibile capire verso quale direzione si procederà realmente. Come spiega Mori, per vedere attuata una misura come l’helicopter money la speranza è che “la speranza è che invece di andare incontro a nuove cessioni di sovranità si intraprenda un percorso inverso”.

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