George Soros: nessuna donazione all’Italia, sorprende il suo silenzio

Martino Grassi

23/03/2020

21/07/2021 - 10:29

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Il silenzio di George Soros sul coronavirus sta facendo insospettire diverse fonti di informazione: come mai non ha donato agli ospedali italiani?

George Soros: nessuna donazione all’Italia, sorprende il suo silenzio

In piena emergenza coronavirus, che fine ha fatto George Soros? Il celeberrimo miliardario e filantropo ungherese è sempre stato in prima fila con la sua Open Society per aiutare i Paesi in difficoltà.

L’Italia è attualmente la prima nazione per numero di morti e secondo per contagi, e in tutto il mondo società, organizzazioni e ricchi benefattori si sono mobilitati con donazioni in denaro o presidi medici sanitari. Come mai, si stanno chiedendo alcuni, non compare alcuna donazione, da parte di George Soros, agli ospedali italiani?

Nessuna donazione da George Soros per l’Italia?

L’ONG Open Society, il cui presidente è George Soros, da anni si mobilita per sostenere i Paesi colpiti da varie difficoltà, ma adesso, nel bel mezzo della pandemia di coronavirus, non sembra aver aperto alcun canale di supporto nei confronti dell’Italia o di nessun altro Stato messo in ginocchio dal virus.

Questo apparente silenzio ha fatto insospettire la stampa e personaggi attivi a livello politico e sociale, che adesso si stanno interrogando su quali possano essere le motivazioni che hanno portato l’economista ungherese a non prendere ancora posizioni.

Secondo alcuni, le donazioni effettuate da Soros nel corso del tempo hanno avuto sempre come unico obiettivo quello di un arricchimento personale basato su altre speculazioni finanziarie simili a quelle che gli hanno permesso di acquisire la sua fortuna agli inizi degli anni ‘90.

Lo scorso venerdì il New York Community Trust ha tuttavia annunciato un fondo di 75 milioni di dollari per sostenere i servizi sociali di New York e le diverse organizzazioni culturali no profit colpite dalla pandemia del coronavirus. Tra le figure che hanno partecipato alle donazioni che hanno permesso di costituire questo fondo, secondo quanto riportato da Forbes, vi sarebbero diverse società e diversi miliardari, tra cui anche Jonathan Soros, figlio del tycoon George Soros.

Soros e coronavirus: le teorie cospirazioniste sui social

Il silenzio attorno a George Soros in relazione alla pandemia del coronavirus ha causato, come prevedibile, la diffusione di ulteriori teorie complottiste che lo vedono protagonista. Nello specifico, sono iniziate a circolare sui social voci che sostenevano che il miliardario ungherese fosse il proprietario del WuXi PHARMA LAB di Wuhan, in Cina, il laboratorio in cui il COVID-19, secondo i complottisti, sarebbe stato creato e da lì diffuso.

L’azienda cinese è una società farmaceutica e biotecnologica e si occupa principalmente della produzione e dello sviluppo di dispositivi medici. La notizia è stata prontamente smentita sia da Facebook stesso che ha provveduto a censurare tutti i post contenenti questa notizia, che da altre fonti.

La WuXi Pharna Lab è effettivamente una società che ha sede a Wuhan, ma il proprietario non è Soros, ma Ge Li, il filantropo ungherese, come confermato da una serie di documenti della United States Securities and Exchange Commission (SEC), è stato un azionista nel maggio del 2011.

I successivi documenti della SEC invece non inseriscono la società cinese negli investimenti di Soros. Inoltre a conferma del non coinvolgimento di Soros nella diffusione del virus arriva la conferma da parte di molti scienziati del fatto che il virus ha avuto un’origine naturale e che dunque non sia un prodotto di laboratorio.

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