Controlli e lotta all’evasione portano il gettito fiscale oltre i 20 miliardi

Francesca Caiazzo

2 Febbraio 2018 - 16:28

Da dove provengono i 20,1 miliardi di euro di gettito fiscale? Ecco la quota proveniente dai controlli e quella generata dagli strumenti messi in campo dal governo contro l’evasione

Controlli e lotta all’evasione portano il gettito fiscale oltre i 20 miliardi

La lotta all’evasione fiscale ha fatto registrare numeri da record nel 2017. Con un gettito poco superiore ai 20 miliardi, le entrate nelle casse dello Stato sono aumentate del 5,8% rispetto all’anno precedente (circa 19 miliardi nel 2016).

I dati sono stati snocciolati ieri dal direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini e secondo il premier, Paolo Gentiloni, rappresentano un buon inizio per iniziare a lavorare anche sulla riduzione delle tasse. Insomma, pagare tutti per pagare meno.

Ma vediamo nel dettaglio quali voci hanno maggiormente contribuito al gettito fiscale 2017.

Da dove proviene il gettito fiscale?

La quota più rilevante alla cifra record di 20,1 miliardi di euro provenienti dal gettito fiscale nel 2017, arriva dai versamenti diretti eseguiti in seguito ai controlli e che ammontano a 11 miliardi.

Di 7,4 miliardi è, invece, la quota proveniente da ruoli che rispetto al 2016 ha fatto segnare un aumento del 54,2% sull’anno precedente.

Incremento a tripla cifra per il gettito derivante dalle lettere di compliance: con 1,3 miliardi di euro arrivate nelle casse dello Stato, questa voce segna un sostanzioso +160% rispetto al 2016.

“Dobbiamo fare pace con gran parte dei cittadini che percepiscono il sistema come troppo oppressivo”

ha auspicato Ruffini presentando i dati, frutto, sostiene, di un rapporto più stretto tra amministrazione e contribuenti.

La rottamazione delle cartelle esattoriali

A queste voci, vanno aggiunti i risultati ottenuti dalla cosiddetta rottamazione che ha portato al fisco italiano oltre 6,5 miliardi di euro.

Di questi ultimi, 4 miliardi sono stati riscossi per conto dell’Agenzia delle Entrate, 1,5 miliardi per conto di Inps e Inail, mezzo miliardo per conto dei Comuni, 100 milioni per gli altri enti statali e, infine, 300 milioni di euro per Regioni, Casse di previdenza e Camere di Commercio.

In particolare, la definizione agevolata delle cartelle ha trovato ampio consenso tra i contribuenti: oltre un milione e mezzo quelli che hanno aderito alla procedura nel 2017 e circa 6,3 milioni le cartelle e gli avvisi che sono state pagate a rate.

La voluntary disclosure

Capitolo a parte merita la prima voluntary disclosure che ha contribuito alle entrate fiscali con 400 milioni di euro. Nel 2016, le procedure di collaborazione volontaria avevano inciso sul totale del gettito con 4,1 miliardi facendo registrare un altro dato record, che è quello di 19 miliardi di euro.

La differenza rispetto - ha calcolato l’Agi - all’anno precedente era abbastanza evidente visto che nel 2015 nelle casse dello Stato erano entrati 14,7 miliardi di euro (senza i 200 milioni volontary disclosure). Risultava invece meno corposo l’aumento se ai 19 miliardi veniva scorporato il dato della voluntary disclosure: con 4,1 miliardi in meno si arrivava a 14,9 miliardi, circa 200milioni in più.

Insomma, il gettito fiscale aumenta negli anni – è innegabile – ma non tutto è frutto di controlli fiscali e gli strumenti – anche quelli una tantum - per la lotta contro l’evasione stanno dando il loro prezioso contributo.

Secondo la ricerca realizzata dall’Agi

“Gli incassi da attività di controllo sono ammontati (qui scaricabili i file relativi ai vari anni) nel 2012 a 7,2 miliardi, nel 2013 a 7,6 miliardi, nel 2014 a 8,1, nel 2015 a 7,7 miliardi e nel 2016 a 10,5 miliardi”.

Senza la voluntary disclosure i dati scendono a 7,5 miliardi nel 2015 e a 6,4 miliardi nel 2016.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it