Contratto a chiamata: le 3 novità del Decreto lavoro

Valentina Pennacchio

1 Luglio 2013 - 10:00

Contratto a chiamata: le 3 novità del Decreto lavoro

Il contratto a chiamata o contratto di lavoro intermittente nel mirino del Decreto lavoro. Come per il contratto a progetto Letta e la sua squadra sono intervenuti per apportare alcuni cambiamenti. L’obiettivo è quello di limitare l’uso di questa tipologia contrattuale a carattere saltuario e discontinuo. Vediamo le 3 novità del Decreto lavoro sul contratto a chiamata.

Modifiche del Decreto lavoro

Le novità apportate dal Decreto lavoro che interessano il contratto a chiamata sono essenzialmente 3:

  • la durata della prestazione non può superare 400 giorni in 3 anni solari, pena la trasformazione del contratto in un rapporto a tempo indeterminato con tutte le conseguenze del caso;
  • la proroga dell’efficacia dei contratti vigenti all’entrata in vigore della Riforma Fornero (18 luglio 2012) a fine anno, anziché entro il 17 luglio 2013;
  • la previsione di un’attenuante per quanto riguarda la sanzione (da € 400 a € 2.400) al datore di lavoro in caso di violazione dell’obbligo di comunicazione alla DTL della prestazione quando dagli adempimenti contributivi risulti l’evidente volontà di non occultare la prestazione.

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