Conte risponde alle critiche: pronto piano B per la riapertura. Cosa prevede

Martino Grassi

29/04/2020

05/06/2020 - 12:09

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Il nuovo DPCM emanato da Conte non ha convinto l’opposizione e la maggior parte dei cittadini. Per questo motivo il premier risponde alle critiche e annuncia un possibile piano B per la riapertura. Ecco cosa prevede.

Conte risponde alle critiche: pronto piano B per la riapertura. Cosa prevede

Le misure annunciate da Conte per la Fase 2 sono state oggetto di dure critiche da parte dell’opposizione e di molti commercianti e cittadini, che speravano in una maggiore ripresa della quotidianità. Ma il premier ha risposto annunciando di avere un serbo un possibile piano B per la riapertura del Paese.

Conte ha fatto sapere che ogni scelta sarà valutata in base all’evoluzione epidemiologica, e che le prossime due settimane saranno di fondamentale importanza per capire l’andamento delle nuove infezioni. Una riapertura prematura infatti potrebbe avere “effetti fatali”.

Il piano B di Conte per la riapertura delle Regioni

Già a partire dal prossimo 18 maggio il premier avrebbe pronto un piano per riaprire le Regioni seguendo un modello a “rubinetto”. Le zone in cui non si registrano nuovi contagi e dove la diffusione del virus sembra essere sotto controllo potrebbero avere delle maggiori libertà rispetto ad altre aree in cui invece l’epidemia è ancora in corso.

Torna quindi a palesarsi l’ipotesi di una riapertura territoriale su base regionale, anche se, per le settimane comprese tra il 4 e il 18 maggio, almeno per il momento, non ci sono novità, salvo quelle contenute nell’ultimo DPCM 26 aprile 2020. I prossimi giorni inoltre saranno di fondamentale importanza, come confermato anche dal capo della Task Force, Vittorio Colao, per verificare e controllare i comportamenti degli italiani, in modo da poter avere più strumenti per valutare un allentamento delle misure restrittive.

Possibile riapertura anticipata delle attività in alcune zone

La decisione del premier di riprendere in considerazione una riapertura a scaglioni nasce anche come necessità per rispondere alle incalzanti richieste di alcune Regioni, come il Veneto, che premono per un’apertura più rapida. Se la situazione dovesse migliorare il 18 maggio potrebbero essere prese in considerazione anche le riaperture di alcune attività, come bar, ristoranti, e parrucchieri, che per il momento potranno riaprire solamente il 1 giugno.

Le misure però non riguarderanno tutto il territorio, ma si ripartirebbe da quelle Regioni dove si assiste a un indice di contagio pari o molto vicino allo zero come ad esempio la Basilicata, il Molise e la Sardegna, per concludere con quelle maggiormente a rischio come Lombardia e Piemonte nelle quali le imposizioni restrittive potrebbero perdurare per più giorni.

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