La Commissione UE ha tagliato le stime di crescita su PIL e inflazione dell’Eurozona. In ribasso le previsioni anche per l’Italia, la crescita si baserà sulla domanda interna.
La Commissione Europea ha nuovamente tagliato le stime sul PIL dell’Eurozona per il 2016 ed il 2017. La Commissione prevede una crescita del PIL europeo del +1,6% per il 2016 (dal precedente +1,7%) e del +1,8% per il 2017 (dal +1,9% precedente). Pierre Moscovici, nel commentare le proiezioni della Commissione UE, ha spiegato che la crescita nella zona Euro è stabile ma necessita di una spinta. La volatilità dei mercati ed il rallentamento della Cina hanno pesato sul processo di recupero dell’economia per quest’anno, ha concluso Moscovici.
In discesa anche le previsioni sull’inflazione dell’Eurozona, riviste al ribasso al +0,2%. L’inflazione del 2017 dovrebbe invece salire al +1,4%.Per quel che riguarda l’Italia, la Commissione Europea ha tagliato le stime di crescita economica per il PIL 2016, passandole al +1,1% dal precedente +1,4%.
Eurozona: Commissione UE taglia stime su PIL e inflazione
La Commissione Europea ha nuovamente tagliato le stime di crescita di PIL e inflazione dell’Eurozona per il 2016 ed in parte per il prossimo anno. La Commissione prevede che per quest’anno il PIL della zona Euro crescerà del +1,6% mentre aumenterà del +1,8% per il prossimo anno.
Riviste quindi in lieve ribasso le precedenti stime che vedevano un PIL 2016 al +1,7% e quello 2017 al +1,9%. La Commissione ha anche tagliato le previsioni di crescita dell’inflazione, ritenendo che per quest’anno si avrà un +0,2% ed un +1,4% per il 2017.
Eurozona: pesano su crescita Cina e mercati, bene le politiche BCE
A pesare sulle proiezioni dell’organo europeo sono stati due fattori. Il primo è la volatilità dei mercati di inizio anno, che continua ad esserci, mentre il secondo riguarda il rallentamento economico della Cina.
La Commissione plaude però alle iniziative della Banca Centrale Europea, sottolineando come le politiche monetarie molto accomodanti attualmente vigenti abbiano creato le premesse per un’accelerazione degli investimenti, rendendo l’accesso ai finanziamenti più facile e meno costoso.
Bruxelles ritiene poi che le politiche fiscali nell’area Euro dovrebbero aiutare a sostenere la crescita economica per quest’anno. Dovrebbe invece svanire l’effetto petrolio che, con il forte calo delle quotazioni di inizio anno, aveva aiutato la ripresa dei redditi reali dei cittadini del Vecchio Continente.
La Commissione rende noto però che questo effetto dovrebbe ritirarsi per via del rimbalzo dei prezzi del greggio mentre avverte sui possibili effetti negativi del recente apprezzamento dell’Euro.
Le esportazioni hanno goduto della forte svalutazione della moneta unica dei mesi scorsi, ma adesso rischiano di soffrire il nuovo rialzo del cambio rendendosi più sensibili agli effetti del rallentamento della crescita estera.
Italia: Commissione UE rivede a ribasso la crescita del PIL
Per quel che riguarda l’Italia, la Commissione UE ha tagliato le stime sul PIL, indicando una crescita del +1,1% per il 2016 e del +1,3% per il 2017. Le precedenti previsioni, rilasciate a febbraio, parlavano di una crescita per quest’anno del +1,4% e del +1,3% per il prossimo.
La Commissione nel report spiega che il PIL dell’Italia nel 2015 è aumentato del +0,8%, segnando così la fine del periodo di recessione che ha fatto seguito alla crisi del debito sovrano.
Italia: revisione del PIL dovuta a due fattori - Commissione UE
La revisione al ribasso delle previsioni sull’Italia è dovuta principalmente al rallentamento del commercio globale e al diminuito ritmo di crescita visto nel 2015 che si è riflesso anche sull’anno in corso.
Nel dettaglio, la Commissione prevede che le esportazioni italiane cresceranno meno di quanto stimato in precedenza, mentre la domanda interna resta il driver principale per la crescita. Inoltre, il basso tasso di inflazione, l’aumento degli occupati ed una sforbiciata alla tassazione dovrebbe sostenere il reddito delle famiglie e i consumi privati.
Nel 2017 invece, l’economia italiana sarà trainata da una domanda estera più dinamica e vitale e dagli investimenti. I rischi al ribasso permangono per via dell’incertezza su un’ulteriore rallentamento della domanda globale e alla possibile conseguente frenata degli investimenti.
Infine, la Commissione si è espressa sui non-performing loans che pesano ancora sui bilanci delle banche europee. Bruxelles però ritiene che le condizioni del credito continueranno a migliorare nel 2016, evidenziando come lo stock di crediti alle famiglie e alle imprese è in crescita dalla prima metà 2015.
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