Commissariamento per Alitalia, il consiglio chiede amministrazione straordinaria al Governo. Al via il prestito ponte e la nomina dei commissari, oggi pomeriggio il Consiglio dei Ministri.
Alitalia sotto commissariamento per evitare la bancarotta, si va verso un’amministrazione straordinaria. Nel pomeriggio il decreto del Consiglio dei Ministri.
Come atteso e temuto, martedì la compagnia aerea nazionale italiana Alitalia ha presentato la sua seconda istanza di fallimento in 9 anni, dopo che il cda ha deciso di chiedere formalmente al ministero dello sviluppo economico di mettere la compagnia, in parte posseduta dalla Etihad Airlines UAE, sotto amministrazione straordinaria dopo che i lavoratori hanno rifiutato l’ultimo piano di salvataggio destinato a sbloccare i finanziamenti necessari alla sopravvivenza.
La scelta del cda di Alitalia è stata dettata dall’aver
"Preso atto della grave situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società, del venir meno del supporto dei soci e dell’impraticabilità, in tempi brevi, di soluzioni alternative".
La maggioranza dei dipendenti Alitalia la settimana scorsa hanno detto No al piano di ristrutturazione che prevedeva riduzioni dei posti di lavoro e degli stipendi, rendendo impossibile per la compagnia aerea - in forte perdita - mantenere a galla la baracca. In retrospettiva, molti lavoratori ora perdono non solo gran parte del loro compenso, ma anche il loro lavoro, anche se per il momento il piano di volo della compagnia aerea rimarrà invariato.
Commissariamento Alitalia: i dettagli del piano
Una volta che Alitalia verrà messa sotto l’amministrazione straordinaria, il governo nominerà uno o più commissari che valuteranno se può essere salvata - sia come società autonoma, sia attraverso una vendita parziale o totale - o se invece dovrà essere liquidata.
Lo scenario peggiore è già stato presentato dal ministro dell’Economia e dello sviluppo economico Carlo Calenda, che domenica ha riferito che un improvviso crollo della compagnia nazionale Alitalia "sarebbe un grande shock per l’economia italiana".
Il governo ha dato ad Alitalia una linea di salvataggio a breve termine, un prestito ponte fino a 400 milioni di euro necessari duranti il processo in cui l’amministrazione deciderà se la compagnia può essere venduta oppure liquidata.
"Una [chiusura improvvisa] sarebbe uno shock per il PIL molto più grande dello scenario che stiamo prevedendo: un breve periodo di sei mesi coperto da un prestito ponte da parte del governo in modo da trovare un acquirente che possa fornire i servizi di cui gli italiani hanno bisogno come viaggiatori",
ha detto il ministro in un’intervista con la televisione Sky TG24.
A peggiorare lo scenario, le compagnie rivali hanno mostrato poco interesse ad acquistare Alitalia e i creditori hanno rifiutato di prestare più soldi dopo che i lavoratori hanno respinto il piano di salvataggio che avrebbe ridotto la retribuzione e tagliato 1.700 posti di lavoro. Non è chiaro come un altro "shock" sul PIL italiano possa riverberarsi in tutta Europa.
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