Calcolo tredicesima mensilità 2023, la guida completa per importo netto e lordo

Simone Micocci

13/11/2023

14/12/2023 - 09:19

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Tredicesima mensilità in busta paga, quanto spetta? Per scoprirlo dobbiamo approfondire le regole per quanto riguarda la sua maturazione e sulla trasformazione dell’importo da lordo a netto.

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Conoscere le regole su come si calcola - e quando matura - la tredicesima mensilità è molto importante in modo da potersi fare un’idea su quello che sarà l’importo - netto e lordo - in pagamento il prossimo mese (le date variano a seconda del settore d’impiego).

In realtà le regole per il calcolo della tredicesima non sono così complicate come si potrebbe pensare; qualche difficoltà in più potrebbe sorgere per passare dall’importo lordo al netto, ma seguendo un passaggio per volta vedrete che riuscirete a farvi un’idea, per quanto non precisa al centesimo, su quanto spetterà il mese prossimo.

Come anticipato, per capire quanto spetta di tredicesima bisogna fare due semplici passaggi: in primo luogo va quantificato l’importo lordo tenendo conto di come questa retribuzione aggiuntiva matura, dopodiché in base a quanto dovuto di contributi e imposte possiamo individuare l’importo netto che entrerà nelle tasche del dipendente.

Partiamo dal primo passaggio, facendo chiarezza su come si calcola l’importo lordo della tredicesima e quali sono i giorni in cui non matura.

Come si calcola l’importo lordo della tredicesima mensilità

La tredicesima mensilità è un diritto garantito da tutti i Ccnl attualmente in vigore in Italia, a differenza della quattordicesima che è concessa solo in alcuni particolari settori (il commercio su tutti).

Come funziona la tredicesima? Entro il mese di dicembre i datori di lavoro erogano la tredicesima mensilità ai propri lavoratori dipendenti. Corrisponde a 1/12 della retribuzione lorda annuale e deve essere calcolata sugli effettivi mesi di lavoro effettuati.

Per fare un esempio pratico, se una persona ha lavorato dall’1 marzo 2023 fino al 31 dicembre 2023 per 1.000 euro lordi mensili, il calcolo da effettuare sarà:

(Retribuzione lorda mensile * Numero di mesi lavorati) / Totale mensilità

ovvero:

[1.000 euro (retribuzione lorda mensile) X 10 (numero di mesi lavorati)] / 12 (totale mensilità) = 833,33 euro

È ovvio quindi che per coloro che hanno lavorato per tutto l’anno la tredicesima lorda corrisponde esattamente all’importo dello stipendio. A tal proposito è bene sottolineare che affinché un mese possa essere considerato come interamente lavorato devono risultare almeno 15 giorni di lavoro (o comunque giornate in cui nonostante la sospensione dell’attività lavorativa la tredicesima matura comunque).

Quando matura il calcolo della Tredicesima

La tredicesima matura durante tutto l’anno.

L’importo quindi viene calcolato e fa parte della base imponibile del calcolo anche quando il lavoratore dipendente non stia effettivamente svolgendo la sua attività lavorativa per una o tutte tra le seguenti cause:

  • ferie;
  • malattia;
  • infortunio;
  • maternità (nei limiti temporali di conservazione del posto. Matura la parte solo a carico del datore di lavoro, non viene conteggiata la parte a carico degli enti preposti);
  • congedo Matrimoniale;
  • cassa Integrazione;
  • riposo giornaliero per allattamento.

L’importo, invece, non viene maturato quando il dipendente:

  • svolge lavoro straordinario (diurno e notturno);
  • percepisce indennità per ferie non godute;
  • usufruisce dell’aspettativa;
  • nei casi di assenza ingiustificata.

Elementi utili per il calcolo

Come fare quindi per effettuare il calcolo della tredicesima? Si prende la retribuzione percepita ogni mese, tenendo conto dei seguenti elementi:

  • retribuzione lorda mensile;
  • retribuzione lorda annuale;
  • indennità di contingenza;
  • scatti di anzianità;
  • EDR (Elemento Distinto della Retribuzione);
  • trattamento di vacanza Contrattuale;
  • terzi elementi;
  • indennità mansione svolta.

Dopodiché si considerano i mesi lavorati nel corso dell’anno (per quel datore di lavoro), e nel caso in cui non corrispondano a 12 se ne ricalcola l’importo utilizzando la suddetta formula.

Calcolo importo netto della tredicesima

A questo punto, fatta chiarezza su quanto spetta di tredicesima per ogni singola categoria, possiamo trasformare l’importo lordo al netto.

Come prima cosa bisogna prendere l’imponibile e sottrarre i contributi dovuti, con l’aliquota che quest’anno è ridotta al 6,19% (5,80% nel pubblico impiego) nel caso d’importo lordo fino a 1.923 euro e al 7,19% (6,80% nel pubblico) per chi supera questa soglia ma resta entro i 2.692 euro.

Per la tredicesima si applica infatti lo sgravio contributivo riconosciuto per gli stipendi, ma in maniera inferiore: ricordiamo infatti che da luglio in busta paga l’aliquota contributiva è stata ridotta al 2,19% (1,80% nel pubblico) per gli stipendi fino a 1.923 euro, 3,19% (2,80% nel pubblico) sopra questa soglia ma entro i 2.692 euro. E questa è una delle ragioni per cui quest’anno il divario tra lo stipendio netto e la tredicesima netta sarà ancora più tangibile.

La seconda ragione è quella per cui sulla tredicesima si applica una tassazione più svantaggiosa: sull’imponibile al netto dei contributi, infatti, si applica l’Irpef come per lo stipendio ma senza alcuna detrazione. Ragion per cui, ad esempio, sulla tredicesima non si applica il bonus 100 euro.

Esempio di calcolo della tredicesima netta

Prendiamo come esempio una pensione il cui importo lordo è di 1.000 euro e:

  • sottraiamo i contributi, pari a 61,90 euro;
  • sull’imponibile al netto dei contributi, pari a 938,10 euro, calcoliamo l’Irpef, la cui aliquota è del 23%. Ciò significa che d’imposta si versano 215,76 euro.

Ciò significa che l’importo netto è pari a 722,34 euro.

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