Come diventare OEPAC: chi è, cosa fa, formazione e guadagni

Claudio Garau

4 Marzo 2022 - 11:30

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L’OEPAC ha un ruolo chiave per quanto riguarda l’apprendimento e le relazioni con gli altri dell’alunno disabile. Perciò non sorprende che per fare questo lavoro, sia necessario un corso ad hoc.

Come diventare OEPAC: chi è, cosa fa, formazione e guadagni

L’OEPAC, ossia l’operatore educativo per l’autonomia e la comunicazione, è figura di importanza chiave per il sistema scolastico ed esiste nel nostro paese ormai da molto tempo.

Come vedremo più nel dettaglio nel corso di questo articolo, si tratta di una persona qualificata e capace di aiutare l’alunno con disabilità nell’ambito delle attività formativo-didattiche, dell’autonomia personale e della socializzazione, collaborando e coordinandosi con il personale specialistico, allo scopo di implementare piani e programmi educativi ad hoc.

Di seguito le informazioni essenziali riguardanti il profilo di questa delicata professione, i requisiti da avere per svolgerla con efficacia, il percorso formativo, le mansioni svolte e lo stipendio percepito.

OEPAC: il profilo

Lo abbiamo accennato: l’operatore educativo per l’autonomia e la comunicazione consiste di fatto in una figura assai utile per quanto attiene ai processi di apprendimento e di inclusione dell’allievo con problemi di disabilità o comunque in condizioni di svantaggio.

Dal punto di vista della fonte normativa di riferimento, l’OEPAC trova origine nell’art. 13 della notissima legge n. 104 del 1994 sull’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate. In detto articolo si stabilisce infatti un vero e proprio obbligo per gli enti locali di fornire l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali.

L’OEPAC interviene per rafforzare le capacità dell’alunno in ambiti come l’autonomia e la gestione degli aspetti cognitivi e relazionali, ma non in una prospettiva assistenzialistica rispetto al deficit, bensì supportando concretamente lo sviluppo delle competenze individuali, in un’ottica di crescita.

L’operatore educativo svolge la propria attività, coordinandosi con quella di altre figure attive giornalmente nella struttura scolastica. Ci riferiamo essenzialmente ai docenti curriculari, agli insegnanti di sostegno e al personale ATA, con la peculiarità che il suo lavoro non si sovrappone per compiti e funzioni, ma valorizza i diversi ambiti di competenza. Ecco perché non vi sono dubbi nell’affermare che la sua funzione è in sintesi quella di sostenere l’alunno svantaggiato, nell’ambito dell’autonomia e della comunicazione, favorendo la sua integrazione e partecipazione a tutte le attività scolastiche.

Pertanto, oltre ad assicurare il diritto all’istruzione dei bambini con disabilità, questa figura rappresenta per loro il più significativo punto di riferimento: l’OEPAC è molto spesso la persona con cui passano il maggior numero di ore a scuola e con cui, per vari motivi, instaurano un rapporto più ravvicinato e in qualche modo confidenziale.

OEPAC: quali sono le attività svolte?

Per chiarezza, riportiamo di seguito quelle che sono le attività tipiche di un operatore educativo per l’autonomia e la comunicazione:

  • comprensione dei bisogni dell’alunno e del gruppo classe per la progettazione di specifici interventi didattici e socio-educativi per l’integrazione;
  • identificazione delle opportune modalità di informazione e scambio comunicativo tra il contesto scolastico (insegnanti, specialisti ecc.) e il nucleo familiare dell’alunno con disabilità;
  • individuazione delle risorse e potenzialità insite nell’allievo, in modo da contribuire concretamente al suo sviluppo educativo;
  • accompagnamento esterno dell’allievo nei viaggi / gite / visite scolastiche;
  • indicazione di azioni per la costruzione dell’autosufficienza dell’alunno disabile per quanto attiene alla vita quotidiana, ma con assistenza continuativa nello svolgimento delle funzioni primarie quali ad es. l’alimentazione o l’igiene della persona;
  • riconoscimento delle modalità più idonee di partecipazione dell’alunno alle varie attività scolastiche, ricreative e formative, allo scopo di raggiungere gli obiettivi didattici ed educativi programmati e spingere all’integrazione scolastica della persona svantaggiata;
  • incentivazione dell’uso dei diversi canali di apprendimento (ad es. tecnologie didattiche multimediali).

Soprattutto la persona formata come OEPAC dovrà avere spiccate doti di empatia, al fine di comprendere le emozioni, il linguaggio e le richieste dell’allievo. Solo così sarà possibile individuare e gestire modalità di espressione e partecipazione ad hoc, che permettano di dar luogo ad una efficace interrelazione tra l’allievo, i coetanei e gli adulti nel contesto classe-scuola. Ciò all’evidente scopo di favorire le dinamiche relazionali e contrastare l’isolamento socio-affettivo del disabile.

OEPAC: il percorso formativo

Ovviamente per lavorare come OEPAC non ci si può improvvisare e non bastano qualità individuali pur rilevanti come le capacità di ascolto, l’empatia e l’altruismo. Occorre seguire e completare un percorso di formazione ad hoc, grazie al quale l’interessato a lavorare come operatore educativo per l’autonomia e la comunicazione potrà ottenere un certificato di qualificazione professionale, valido su tutto il territorio nazionale.

Ovviamente sono organizzati corsi di formazione in tutta Italia, con la partecipazione di docenti qualificati e la possibilità, per il corsista, di avvalersi di proposte didattiche attive, innovative e digitali. Da rimarcare che il percorso formativo è mirato a dare sia contenuti teorici, che strumenti pratici ed operativi per l’esercizio della professione.

Interessante notare che ormai la generalità dei corsi prevedono, oltre alla fase d’aula, quella del tirocinio formativo, che si svolge presso strutture convenzionate. Esso si rivelerà di importanza determinante per l’inserimento professionale dell’interessato.

In sintesi questi corsi sono perciò divisi in lezioni frontali in aula, esercitazioni pratiche, laboratori esperienziali e tirocinio presso strutture convenzionate.

Al termine del corso, vi è un esame che, se superato, consente di ottenere un attestato di qualifica professionale, spendibile sull’intero territorio.

I percorsi di formazione hanno un costo variabile a seconda dell’ente di formazione prescelto, ma solitamente le cifre sono oscillanti tra gli 800 e i 1200 euro.

Per quanto riguarda i requisiti di partecipazione, essi sono in linea generale i tre seguenti:

  • compimento della maggiore età;
  • conseguimento del diploma di scuola secondaria di secondo grado;
  • conoscenza della lingua italiana.

Vero è che i citati corsi rivolgono altresì anche a tutti coloro che già lavorano nel settore, ma che hanno la volontà di riqualificarsi.

OEPAC: quali sono gli sbocchi lavorativi?

Interessante notare che un operatore educativo per l’autonomia e la comunicazione può operare all’interno di tutte le strutture che si occupano di offrire servizi socio-educativi e assistenziali. In particolare, egli trova inserimento lavorativo sia nel pubblico che nel privato, nelle scuole di ogni ordine e grado, nei centri diurni, nelle cooperative sociali, nei centri di aggregazione, nelle strutture socio-educative e non solo.

Ma soprattutto la sua presenza è importante in ambito scolastico, luogo in cui si rapporta e collabora quotidianamente con figure come l’insegnante di sostegno e gli altri insegnanti curricolari, contribuendo al raggiungimento delle finalità di cui al progetto individuale.

OEPAC: quanto guadagna? Le prospettive economiche

Tutti coloro che sono interessati ad intraprendere un percorso professionale di questo tipo, debbono sapere che al momento i guadagni di un OEPAC non sono di certo consistenti, in rapporto alla delicatezza delle funzioni svolte.

Lo stipendio si aggira sui 1.200 - 1.300 euro netti al mese, perciò si può concludere che si tratta di una professione adatta in special modo a coloro che possiedono notevoli capacità di dialogo, empatia, ascolto e che dunque considerano il ruolo di operatore educativo per l’autonomia e la comunicazione più come una missione svolta per aiutare gli altri, che un lavoro in sé remunerativo.

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