In Cina la crescita rallenta: i motivi sono 3

Violetta Silvestri

30 Giugno 2021 - 13:11

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I dati PMI della Cina hanno messo in evidenza una crescita meno spedita del mese precedente: i motivi sono almeno tre e legati all’attuale quadro economico mondiale.

In Cina la crescita rallenta: i motivi sono 3

Cina: gli indici PMI hanno mostrato una crescita a giugno ai minimi di quattro mesi.

Il Dragone sta arretrando sulla strada del rilancio post-Covid? Pur avendo mantenuto dati espressione di un’espansione, ovvero al di sopra di 50, i risultati sono stati deludenti.

Il calo nella performance cinese c’è stato. Tutto dipende da tre fattori chiave, non solo per la potenza asiatica. La crescita della Cina rallenta per almeno tre motivi, che suonano l’allarme per tutta l’economia mondiale.

Cina: PMI in frenata, i dati

Una Cina con qualche difficoltà è emersa dai dati PMI relativi al mese di giugno.

Nello specifico, l’indice ufficiale del direttore degli acquisti nel settore manifatturiero (PMI) è sceso leggermente a 50,9 a giugno rispetto a 51,0 a maggio, come hanno mostrato i dati dell’Ufficio nazionale di statistica mercoledì. Tuttavia, ha superato le previsioni degli analisti per un rallentamento a 50,8.

È rimasto al di sopra del segno di 50 punti che separa la crescita dalla contrazione su base mensile.

Il PMI ufficiale cinese, che si concentra in gran parte sulle grandi aziende statali, ha mostrato che il sottoindice per la produzione è sceso a 51,9, un minimo di quattro mesi, da 52,7 del mese precedente. La crescita dei nuovi ordini, tuttavia, è aumentata, poiché l’economia si è ripresa.

I nuovi ordini dall’esportazione, invece, sono diminuiti per il secondo mese consecutivo a giugno e a un ritmo più rapido.

Un sottoindice per i costi delle materie prime nel PMI ufficiale si è attestato a 61,2 a giugno, rispetto al 72,8 di maggio, considerando che il Governo ha messo in campo manovre per alleviare i prezzi elevati delle materie prime.

Infine, l’indice ufficiale dei direttori degli acquisti non manifatturieri (PMI) è sceso a 53,5 a giugno da 55,2 a maggio, come ha mostrato un sondaggio separato della NBS, smorzato da un forte calo della ripresa del settore dei servizi a causa di epidemie locali di Covid.

I 3 motivi del rallentamento cinese

La crescita dell’attività industriale cinese è scesa ai minimi di quattro mesi a giugno, con almeno tre motivi a guidare questo ritmo in rallentamento.

Aumento dei costi delle materie prime, carenza globale di semiconduttori e ripresa dei casi di Covid-19 nella principale provincia di esportazione del Guangdong sarebbero i principali driver del calo, seppure debole.

Una carenza di approvvigionamento di carbone nelle regioni meridionali della Cina, iniziata a metà maggio, ha colpito le operazioni di fabbrica, anche se il Governo ha affermato che la crisi energetica dovrebbe presto attenuarsi.

In più, la crisi dell’offerta di chip ha messo a dura prova le principali potenze manifatturiere in Asia. Non solo Cina, ma anche la produzione industriale in Giappone e Corea del Sud è crollata a maggio rispetto al mese precedente.

Infine, un focolaio di infezioni da coronavirus nella principale provincia cinese di esportazione del Guangdong ha interrotto le spedizioni.

La crescita della Cina, quindi, ha rallentato seppure rimane in uno scenario di rilancio e di ottimismo.

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