Che succede se non pago il condominio: sanzioni e sospensione dei servizi

Isabella Policarpio

9 Ottobre 2019 - 11:38

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Tutti i condomini sono tenuti a pagare le spese condominiali. Cosa succede a chi non paga? Quando devono pagare gli altri condomini? Ecco le conseguenze e come evitare di pagare.

Che succede se non pago il condominio: sanzioni e sospensione dei servizi

Pagare le spese condominiali è un obbligo; che succede a chi non paga?

In caso di condomino moroso, l’amministratore di condominio deve agire per la riscossione delle somme, se necessario, anche in maniera forzata con l’intervento del giudice. In alcuni casi, inoltre, può accadere che alcuni servizi condominiali vengano preclusi ai condomini morosi in attesa del pagamento.

In questo questo articolo la guida completa alle conseguenze dell’omesso versamento delle spese condominiali, quando devono pagare gli altri condomini e come funziona la sospensione dei servizi.

Spese di condominio, quali sono e chi paga

Le spese condominiali sono necessarie per il mantenimento, la conservazione e la manutenzione degli spazi comuni, di cui beneficiano tutti i condomini, proprietari o semplici inquilini.

Queste spese, vengono ripartite in base agli immobili di cui ogni condomino è proprietario e si dividono in:

  • spese ordinarie, cioè interventi di lieve entità, necessari alla manutenzione delle parti in comune;
  • spese straordinarie, cioè gli interventi più costosi e una tantum, per esempio la riparazione dell’ascensore che ha riportato un danno.

Tutti i condomini sono tenuti a contribuire alle spese. Gli inquilini invece devono pagare solamente le spese di ordinaria amministrazione, le altre restano a carico del proprietario dell’immobile. Per approfondire Chi paga il condominio tra inquilino e proprietario?

Che succede se non pago il condominio?

Come abbiamo visto, pagare le spese di condominio è obbligatorio. Per questo l’amministratore può procedere con la riscossione forzata delle spese condominiali in forza dell’articolo 1129 del Codice civile “…l’amministratore è tenuto alla riscossione forzata delle somme dovute dagli obbligati entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio nel quale il credito esigibile è compreso.”

Prima di passare alle misure forti, l’amministratore deve inviare una lettera di sollecito. Per arrivare alla riscossione delle somme, l’amministratore deve rivolgersi al giudice - anche senza prima consultare l’assemblea condominiale - e chiedere l’emissione di un decreto ingiuntivo nei confronti del condomino moroso. Se il pagamento non avviene entro il termine concesso dal giudice, si provvederà al pignoramento dei beni e alla successiva vendita all’asta.

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Gli altri condomini devono pagare?

A questo punto è lecito chiedersi se gli altri condomini siano tenuti a pagare le somme non versate dal condomino moroso. Sul punto occorre fare delle precisazioni: i condomini non sono tenuti a pagare le somme mancanti, ma le cose cambiano se l’amministratore decide di procedere con il pignoramento dei beni. Infatti se dalla vendita dei beni mobili del condomino debitore non si raggiunge la somma necessaria a saldare il debito, gli altri sono tenuti a pagare.

A tal fine, l’amministratore può creare un fondo cassa apposito per coprire le spese di eventuali condomini morosi; la sua creazione è rimessa al voto unanime dell’assemblea condominiale.

Possono essere sospesi i servizi condominiali?

Se il condomino non paga, l’amministratore può sospendere il godimento di alcuni servizi, il ritardo però deve essere di almeno 6 mesi.

Quali servizi possono essere sospesi? Si tratta di quelli c.d. “a godimento separato” vale a dire il parcheggio, la palestra o la piscina condominiale e così via. Invece la giurisprudenza è divisa circa la possibilità di sospendere l’erogazione del riscaldamento e dell’acqua, in quanto ritenuti servizi essenziali.

Quando è possibile non pagare le spese condominiali?

Vi sono delle circostanze che permettono di non pagare le spese condominiali, o perlomeno di fare un tentativo. Se l’amministratore avanza la richiesta di spese straordinarie per le quali non si è d’accordo (ad esempio il rifacimento del campo da tennis condominiale), i condomini possono impugnare la delibera entro 30 giorni dalla data di emanazione. Se questo termine trascorre inutilmente allora non sarà possibile evitare il pagamento.

In caso di impugnazione nei termini, invece, si aprirà una mediazione tra il condomino e l’amministrazione, se questa non porta ad alcun risultato si dovranno percorrere le vie legali.

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